Moca
Ultima modifica 26 febbraio 2013
I Materiali e gli Oggetti che vengono a Contatto con gli Alimenti sono molti; si parte dagli imballaggi per la distribuzione e si arriva ai contenitori e utensili di casa. Tutti i materiali possono cedere ai prodotti alimentari sostanze indesiderate; in alcuni casi i composti ceduti possono alterarne la qualità, il gusto e la sicurezza. Per questo motivo solo alcuni tipi di materiali sono ammessi per il contatto con gli alimenti e solo dopo avere superato dei test che ne assicurino la sicurezza (nessun rischio per i consumatori).
La contaminazione da MOCA avviene perché nessun materiale è completamente inerte o insolubile. Il grado di migrazione delle sostanze dall’oggetto o dal contenitore dipende da diversi fattori: natura del materiale e dei suoi componenti, mezzo di contatto (alimento), tempo e temperatura del contatto.
La normativa italiana, prima tra tutti i paesi europei, ha previsto, fin dal 1962, la verifica di conformità dei MOCA ai fini della sicurezza alimentare. Successivamente, sia a livello nazionale che comunitario, sono stati sviluppati regolamenti e direttive (oltre 350 atti legislativi e decreti) che riportano indicazioni generali e specifiche per molte tipologie di materiale.
In particolare, il Regolamento (CE) n.1935/2004 (norma quadro) stabilisce che tutti i materiali ed oggetti devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione e, in condizioni d’impiego normale o prevedibile, non devono trasferire agli alimenti componenti estranei tali da:
- costituire un pericolo per la salute umana
- comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari
- comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.
Lo spirito della normativa del settore si basa sulle cosiddette “liste positive” delle sostanze che possono essere utilizzate nella produzione dei materiali con le eventuali limitazioni e restrizioni, nonché sulle modalità per il controllo dell’idoneità al contatto alimentare