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Glossario

Glossario generale di Arpa Piemonte

 Becquerel
unità di misura dell'attività radioattiva; 1 Bq = 1 disintegrazione al secondo.
 Benchmarking ambientale
processo continuo di misurazione di prodotti, servizi e procedure aziendali mediante il confronto con i concorrenti più forti o con le imprese riconosciute leader nel settore.
 Benthos
categoria ecologica che comprende gli organismi acquatici, sia d'acqua dolce sia marini, che vivono in stretto contatto con il fondo o fissati ad un substrato solido.
 Bentonico
organismo vivente in stretta prossimità e dipendenza del fondo marino, o sul fondo di un corso d’acqua.
 Benzene
idrocarburo di formula C6H6 a struttura esagonale. È il composto-base della classe degli idrocarburi aromatici, dal caratteristico odore pungente; a temperatura ambiente volatilizza assai facilmente. È utilizzato come antidetonante anche nelle benzine cosiddette "verdi". Il benzene presente in atmosfera viene prodotto dalla attività umana, in particolare dall’uso del petrolio, degli oli minerali e dei loro derivati. La maggior fonte di esposizione per la popolazione deriva dai gas di scarico degli autoveicoli, in particolare dei veicoli alimentati a benzina. È un prodotto tossico per il sistema nervoso centrale in caso di esposizioni elevate ed è classificato cancerogeno per lunghe esposizioni. Una esposizione cronica può causare la leucemia (casi di questo genere sono stati riscontrati in lavoratori dell’industria manifatturiera, dell’industria della gomma e dell’industria petrolifera). I valori medi stimati di esposizione della popolazione consistono in un ordine di grandezza inferiore all’esposizione professionale: la componente principale dell’esposizione non professionale al benzene è il fumo.
 Benzina
Carburante ottenuto dalla raffinazione del petrolio e costituito da numerosi composti idrocarburici presenti in proporzioni variabili a seconda del ciclo produttivo e del tipo di utilizzo.
 Benzina verde
Miscela di idrocarburi. Si presenta liquida alle normali condizioni ambientali di temperatura e pressione. È costituita da tagli di diverse lavorazioni di raffineria, senza l'aggiunta di additivi di piombo. Deve necessariamente essere usata dai veicoli equipaggiati con la marmitta catalitica.
 Binomìa
denominazione latina di ciascuna entità vegetale o animale dove il primo termine si riferisce al genere e il secondo alla specie (ogni genere può comprendere una o più specie).
 Bioaccumulanti
sostanze la cui concentrazione aumenta negli organismi viventi man mano che vengono assunte da acque, aria o cibo contaminati, in quanto di difficile o lenta metabolizzazione o escrezione da parte degli organismi stessi.
 Bioaccumulatori
organismi in grado di sopravvivere alla presenza di un contaminante assimilato dalle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) e di concentrarlo al proprio interno, permettendone il riconoscimento e la quantificazione. Un esempio di organismi bioaccumulatori sono i muschi e i licheni per quanto riguarda i metalli pesanti presenti nell’aria. Per il monitoraggio della qualità delle acque marine costiere sono impiegati i mitili, per la capacità di accumulare metalli pesanti, sostanze organiche e microrganismi patogeni. Anche gli insetti, come le api, vengono impiegati nella valutazione dell’inquinamento di metalli pesanti, fitosanitari e sostanze radioattive.
 Bioarchitettura
insieme delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema antropico-ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse, la bioarchitettura tende alla conciliazione e all’integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali e i fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita.
 Biocarburante
propellente ottenuto in modo indiretto da biomasse come grano, mais, bietola, canna da zucchero. Non contribuisce all’effetto serra ma sottrae terreno agricolo utilizzato per la produzione di alimenti.
 Biocenosi
l’insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono nello spazio e nel tempo in un dato ambiente e interagiscono fra loro, in reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi, è chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi e in zoocenosi quando ci si riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un ambiente.
 Bioclimatico
influenza dei fattori climatici sulla vita vegetale e animale.
 Biodegradabile
caratteristica di alcune sostanze di poter essere degradate per via microbica, ossia mediante decomposizione per effetto di agenti biofisici naturali (batteri, luce solare, umidità,...), implicando la non tossicità dei residui della decomposizione, in modo da non provocare problemi alle catene alimentari. Biodisponibilità: attitudine di una sostanza ad essere assorbita e interagire con il metabolismo di un organismo.
 Biodisponibilità
attitudine di una sostanza ad essere assorbita e interagire con il metabolismo di un organismo.
 Biodiversità
varietà nelle forme di vita vegetale e animale nei diversi habitat del pianeta. È un concetto molto ampio che include la diversità genetica all’interno di una popolazione, il numero e la distribuzione delle specie in un’area, la diversità di gruppi funzionali (produttori, consumatori, decompositori) all'interno di un ecosistema, la differenziazione degli ecosistemi all'interno di un territorio. La perdita di biodiversità si riferisce alla diminuzione di questa "variabilità" dovuta a fattori naturali e, in prevalenza, al progressivo aumento di fattori di inquinamento, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e dei centri urbani che riducono l'estensione e la funzionalità degli habitat.
 Bioedilizia
approccio alla costruzione che considera gli aspetti ambientali nell’atto del costruire e sulle sue conseguenze sulla salute degli abitanti.
 Biogas
miscela di gas costituito principalmente da metano (40-70%) e anidride carbonica (30-60%). È ottenuto per fermentazione anaerobica, in presenza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di deiezioni zootecniche, frazione organica dei rifiuti urbani, rifiuti industriali e agricoli o fanghi dei trattamenti delle acque urbane. Il metano contenuto nel biogas può essere utilizzato, generalmente previa depurazione, per la produzione di energia termica e/o elettrica. Dal processo di biogassificazione si ricavano, oltre al biogas, buoni fertilizzanti naturali.
 Bioindicatori
organismi che subiscono variazioni misurabili del loro stato naturale in presenza di inquinanti. Un organismo può essere considerato un buon bioindicatore se manifesta risposte biologiche identificabili correlate alle differenti concentrazioni di inquinanti (relazione dose/risposta).
 Bioma
comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale, caratteristica di una regione climatica, distinta in genere in base al tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta boreale di conifere (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale tropicale, la prateria, la macchia mediterranea e il deserto.
 Biomagnificazione
processo mediante il quale la concentrazione di un inquinante nei tessuti biologici degli organismi aumenta man mano che sale nella catena trofica.
 Biomassa
termine generico che indica la materia organica sia di natura vegetale che animale, non fossile. In campo energetico, la biomassa indica il materiale organico che può essere utilizzato come combustibile per produrre energia per combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Alcune fonti, come il legno, non necessitano di subire trattamenti; altre, come gli scarti vegetali o i rifiuti urbani, devono essere trattate in un digestore.
 Biomonitoraggio
monitoraggio delle caratteristiche di un determinato ambiente attraverso parametri biologici; si basa sulle variazioni ecologiche indotte da un qualunque fattore (fisico, chimico e microbiologico) sull’ecosistema. Dette variazioni si manifestano tramite alterazioni nelle comunità di organismi che vengono utilizzati quali indicatori senza fornire informazioni precise riguardanti le cause delle variazioni. Per ottenere tali informazioni occorre abbinare al biomonitoraggio le analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche.
 Bioremediation
tecnica di bonifica che sfrutta la capacità di biodegradazione di alcuni microrganismi per ottenere la riduzione nella concentrazione di contaminanti organici nel suolo e nelle acque sotterranee.
 Biosfera
involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria, acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri) in cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione definisce l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con l'idrosfera, insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei substrati geologici, e l'atmosfera, che è la massa d’aria che ci circonda, costituisce l'ecosfera; in pratica, la biosfera è il pianeta stesso, considerato come la massima espressione dell'integrazione tra le varie componenti viventi (biotiche) e non viventi (abiotiche). La biosfera non è una componente separata dal resto, ma si compenetra con tutte le matrici ambientali; in quanto gli esseri viventi sono presenti in tutte le matrici.
 Biossido di azoto
o diossido di azoto o perossido di azoto, noto anche come ipoazotide, specie se in forma dimera, N2O4, è un gas tossico di colore giallo-rosso, dall’odore forte e pungente e con grande potere irritante; è un energico ossidante, molto reattivo e quindi altamente corrosivo. Esiste nelle due forme N2O4 (forma dimera) e NO2. Il colore rossastro dei fumi è dato dalla presenza della forma NO2 (che è quella prevalente). Il ben noto colore giallognolo delle foschie che ricoprono le città ad elevato traffico è dovuto per l’appunto al biossido di azoto. Rappresenta un inquinante secondario poiché deriva, per lo più, dall’ossidazione in atmosfera del monossido di azoto. Il biossido di azoto svolge un ruolo fondamentale nella formazione dello smog fotochimico in quanto costituisce l’intermedio di base per la produzione di inquinanti secondari molto pericolosi come l’ozono, l’acido nitrico, l’acido nitroso, gli alchilnitrati, ecc.
 Biossido di zolfo
gas incolore, di odore pungente naturale prodotto dell’ossidazione dello zolfo. Le principali emissioni di biossido di zolfo derivano dai processi di combustione che utilizzano combustibili di tipo fossile (gasolio, olio combustibile, carbone), in cui lo zolfo è presente come impurità, e dai processi metallurgici. Una percentuale molto bassa di biossido di zolfo nell’aria (6-7%) proviene dal traffico veicolare, in particolare dai veicoli con motore diesel. La concentrazione di biossido di zolfo presenta una variazione stagionale molto evidente, con i valori massimi nella stagione invernale, laddove sono in funzione gli impianti di riscaldamento domestici. L'SO2 è molto irritante per gli occhi, la gola e le vie respiratorie: inoltre amplifica i suoi effetti tossici in presenza di nebbia, in quanto è facilmente solubile nelle piccole gocce d’acqua. Inoltre in atmosfera, attraverso reazioni con l’ossigeno e le molecole d’acqua, causa le cosiddette "piogge acide", precipitazioni piovose con una componente acida significativa, responsabili di danni a coperture boschive e a monumenti con effetti tossici sui vegetali e di acidificazione dei corpi idrici. Il biossido di zolfo era ritenuto, fino a pochi anni fa, il principale inquinante dell’aria tuttavia oggi il progressivo miglioramento della qualità dei combustibili (minor contenuto di zolfo nei prodotti di raffineria, imposto dal D.P.C.M. del 14 novembre 1995) insieme al sempre più diffuso uso del gas metano hanno diminuito sensibilmente la presenza di SO2 nell’aria.
 Biotecnologia
tecnica che utilizza fenomeni biologici o processi determinati da microrganismi per ottenere un processo tecnologico, sia in ambito industriale che agricolo. Dal secolo scorso le conoscenze sulla fisiologia dei processi cellulari si sono progressivamente evolute, consentendo una espansione massiccia delle biotecnologie e il loro progressivo impiego a partire dal 1940 per la produzione industriale di antibiotici, di aminoacidi, vaccini, enzimi, farmaci in grandi quantità. Dalla fine degli anni ‘70 le biotecnologie sono state rivoluzionate con le applicazioni della genetica e delle tecnologie del DNA ricombinante che portano alla nascita di una vera e propria ingegneria genetica. Le moderne biotecnologie sono quindi in grado di apportare modificazioni nel patrimonio genetico di microrganismi o di organismi più complessi per ottenere funzioni nuove o per potenziare funzioni già esistenti.
 Biotico
indica la presenza degli organismi viventi e dei relativi processi vitali

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