Bioaccumulatori
organismi in grado di sopravvivere alla presenza di un contaminante assimilato dalle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) e di concentrarlo al proprio interno, permettendone il riconoscimento e la quantificazione. Un esempio di organismi bioaccumulatori sono i muschi e i licheni per quanto riguarda i metalli pesanti presenti nell’aria. Per il monitoraggio della qualità delle acque marine costiere sono impiegati i mitili, per la capacità di accumulare metalli pesanti, sostanze organiche e microrganismi patogeni. Anche gli insetti, come le api, vengono impiegati nella valutazione dell’inquinamento di metalli pesanti, fitosanitari e sostanze radioattive.