Glossario
Glossario generale di Arpa Piemonte
- Raccolta differenziata
- Raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero di materia prima.
- Radiazione
- Propagazione di energia sotto forma di particelle o di onde elettromagnetiche attraverso lo spazio vuoto o all’interno di un mezzo. In base ai loro effetti sulla materia le radiazioni si distinguono in radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, a seconda che possiedano o meno la capacità di interagire con atomi e molecole con formazione di ioni. Il livello di energia che discrimina le radiazioni ionizzanti dalle non ionizzanti è dell’ordine dei 10 eV.
- Radiazione alfa, beta, gamma, x
- Radiazione alfa: radiazione costituita da particelle direttamente ionizzanti consistenti in 2 protoni e 2 neutroni (nucleo di He); le radiazioni alfa sono poco penetranti.
Radiazione beta: radiazione costituita da particelle direttamente ionizzanti consistenti in elettroni o positroni; le radiazioni beta sono più penetranti di quelle alfa.
Radiazione gamma: radiazione ionizzante consistente in energia elettromagnetica che si propaga sotto forma di onde o di quanti di energia. Tali radiazioni sono generate da fenomeni di decadimento che interessano transizioni nucleari.
Radiazione x: radiazione ionizzante consistente in energia elettromagnetica che si propaga sotto forma di onde o di quanti di energia. Tali radiazioni sono generate da fenomeni di decadimento atomico che interessano transizioni elettroniche tra orbitali. - Radiazione ultravioletta
- Radiazione elettromagnetica caratterizzata da lunghezza d’onda compresa tra 180 nm e 400 nm. Tale radiazione, presente anche nella luce solare, è invisibile all’occhio umano. Si distinguono tre tipologie di Radiazione Ultravioletta (UV): UV-A (315-400 nm), UV-B (285-315 nm) e UV-C (180-280 nm). Le radiazioni UV-A e UV-B possono causare danni cutanei cronici con invecchiamento precoce e possono indurre l’insorgenza di tumori della pelle, più frequenti nei soggetti che lavorano all’aperto, gli UV-C, anche utilizzati per la sterilizzazione di superfici, ambienti e strumenti, possono indurre mutazioni genetiche e tumori. Le radiazioni UV-B inducono inoltre la sintesi della vitamina D, indispensabile per il metabolismo del calcio.
- Radioattivi (rifiuti)
- Qualsiasi materia radioattiva, ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi in genere, di cui non é previsto il riciclo o la riutilizzazione.
- Radioattività
- Processo naturale attraverso il quale gli atomi instabili di un elemento emettono l'energia in eccesso da parte dei nuclei trasformandosi in atomi di un diverso elemento o in stati energetici di minor energia dello stesso elemento.
- Radioisotopi
- Isotopi radioattivi, a causa dell’instabilità del loro nucleo. Questi isotopi particolari possono emettere a seconda dei casi particelle alfa, beta o gamma e, attraverso l'emissione di particelle e di radiazioni, decadono, cioè si trasformano in atomi più stabili.
- Radionuclidi
- Materiali che producono radiazioni ionizzanti, come i raggi X, i raggi gamma, le particelle alfa e le particelle beta. Queste forme di radiazione trasferiscono grandi quantità di energia ad ogni materiale che attraversano, cambiando la materia in ioni (o ionizzandola).
- Radon
- Il Radon è un gas radioattivo prodotto dal decadimento dell’Uranio (238U) naturalmente presente nell’ambiente: graniti, tufi, pozzolane, ecc. E’ inodore e incolore e, appartenendo al gruppo dei gas nobili, è chimicamente inerte. Il radon è un inquinante naturale degli ambienti confinati. Provenendo principalmente dal suolo, tende ad accumularsi in abitazioni, luoghi di lavoro ed edifici specialmente se poco aerati. È radioattivo e può provocare, assieme ai suoi prodotti di decadimento a vita breve, il tumore al polmone. Per tale motivo è classificato dallo IARC-OMS nel gruppo 1 (massima evidenza di cancerogenicità).
- Rapporto sullo stato dell’ambiente
- Documento che raccoglie, organizza e interpreta i dati ambientali. Il quadro complessivo che ne emerge rappresenta la qualità dell’ambiente nell’ambito territoriale considerato, i fattori di pressione che concorrono ad influenzarla, le politiche di risposta attivate a fronte di determinati obiettivi e priorità di intervento. Il Rapporto ha l’obiettivo anche di mettere in luce le eventuali carenze o incompletezze informative a cui rispondere attivando nuove campagne di misura e rilievo.
- Rateo di dose
- Dose equivalente per unità di tempo; si misura in Sv/h.
- Reattore ad acqua in pressione (PWR)
- Reattore alimentato con combustibile a uranio debolmente arricchito, moderato ad acqua naturale, nel quale il refrigerante primario è costituito da acqua mantenuta ad una pressione tale da evitare l’ebollizione.
- Reattore nucleare
- Ogni apparato destinato ad usi pacifici progettato o usato per produrre una reazione nucleare a catena, capace di autosostenersi in condizioni normali, anche in assenza di sorgenti neutroniche.
- Recettore ambientale
- Qualsiasi elemento dell'ambiente che può diventare bersaglio di un inquinamento.
- Recupero ambientale
- Tutti gli interventi che tendono a favorire la ripresa spontanea di vegetazione autoctona riproponendo artificialmente cenosi non molto evolute ma in grado di raggiungere autonomamente sia una complessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una maggiore diversità biologica. All’interno del recupero ambientale si hanno almeno due casi particolari: il "restauro" (restoration) e il "ripristino" (renewal). Il restauro si riferisce in genere a un ambito arealmente definito in cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva alterazione puntuale. Si parla invece di ripristino ambientale quando l’obiettivo dell’intervento è quello di riproporre le forme e i tipi di vegetazione presenti in un determinato ambiente prima della sua occupazione.
- Reflui (urbani, industriali)
- Scarico di acque provenienti da attività civili o industriali
- Reporting ambientale
- Strumento chiave che permette di monitorare costantemente il territorio, approfondire le conoscenze in campo ambientale e comunicare le informazioni ai cittadini, agli istituti di ricerca, agli amministratori e a tutti coloro che vogliono non solo conoscere il territorio nel quale vivono, ma anche porre in atto azioni e comportamenti tali da migliorare costantemente la qualità dell'ambiente nel suo complesso. Il reporting risponde ad una sempre più ampia richiesta di informazioni in campo ambientale. Tale richiesta è dovuta ad una maggiore sensibilizzazione da parte dei cittadini nei confronti delle questioni ambientali, dove questo termine assume un'accezione più vasta che comprende lo stato dell'ambiente, le attività che incidono su di esso e le informazioni sullo stato della salute e della sicurezza umana.
- Resistenza ecologica
- Capacità di un sistema di evitare modifiche rispetto allo stato originario durante un episodio di disturbo (impatto negativo).
- Rete alimentare (trofica)
- In una comunità biologica, sistema complesso delle relazioni alimentari che intercorrono tra più specie appartenenti a diversi livelli trofici.
- Rete di monitoraggio ambientale
- Struttura organizzata di misure ripetute nel tempo, effettuate mediante prelievi automatici o manuali, in punti dislocati spazialmente secondo criteri atti a caratterizzare lo stato di una o più matrici ambientali di un.area o di un ecosistema.
- Rete di rilevamento
- Struttura costituita da stazioni automatiche di monitoraggio, sistemi manuali di rilevamento e una centrale operativa.
- Rete Natura 2000
- Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una "rete") di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa e in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva "Habitat" e delle specie di cui all'allegato I della Direttiva "Uccelli" e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art.3), è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS).
L'insieme di tutti i siti definisce un sistema strettamente relazionato da un punto di vista funzionale: la rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri, ma anche da quei territori contigui ad esse e indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica. - Reti ecologiche
- Insieme di aree e fasce con vegetazione naturale, spontanea o di nuova realizzazione, tra loro connesse in modo da garantire funzioni diverse, tra cui la libera circolazione di piante e animali e in definitiva lo scambio genico tra le popolazioni. A tal fine è necessario mantenere connessioni tra le aree protette, ovvero fasce di territorio che consentono il superamento delle barriere dovute allo sviluppo delle attività umane. Gli orientamenti più attuali sono rivolti alla realizzazione di reti ecologiche in cui i nodi sono rappresentati da aree naturali e seminaturali con il ruolo di serbatoi della biodiversità e la trama è costituita da elementi lineari naturali o semi-naturali che permettono un collegamento fisico tra gli habitat dei nodi, in modo da consentire lo scambio genico tra le popolazioni e sostenere la biodiversità.
- Reticolo idrografico
- Insieme dei corsi d’acqua che solcano la superficie di un bacino idrografico; la struttura può essere più o meno ramificata in funzione dei processi climatici, idrologici, geologici e morfologici che controllano l’evoluzione del territorio.
- Reticolo idrografico
- Insieme dei corsi d’acqua che solcano la superficie di un bacino idrografico; la struttura può essere più o meno ramificata in funzione dei processi climatici, idrologici, geologici e morfologici che controllano l’evoluzione del territorio.
- Retroazione (feedback)
- Capacità dei sistemi dinamici di tenere conto dei risultati del sistema per modificare le caratteristiche del sistema stesso.
La teoria dei sistemi retroazionati è utilizzata in molti campi delle scienze pure, delle scienze applicate (tra cui i controlli automatici) e delle scienze della vita. - Riciclaggio
- Messa in circolazione, come materie prime, di materiali e sostanze ricavati da un adeguato trattamento dei rifiuti, compreso il riciclaggio organico (Compostaggio) con esclusione, però, del recupero di energia. Il riciclaggio è, per legge, tra le forme di smaltimento da privilegiare e i vantaggi indubbi vanno individuati sia nella diversa volumetria assunta dai rifiuti raccolti sia nel fondamentale risparmio di materie prime utilizzate nell'attuale sistema produttivo.
- Rifiuti
- Materiali e oggetti che nella vita di tutti i giorni vengono eliminati. Si considerano rifiuti ad esempio i vecchi giornali, gli imballaggi degli oggetti acquistati, le bottiglie e tutti i contenitori usa e getta degli alimenti, gli sfalci d’erba del giardino e gli avanzi dei pranzi. Anche nelle attività lavorative si producono rifiuti: sono rifiuti gli imballaggi eliminati dai negozi, i materiali di demolizione dei cantieri edili, gli scarti dei macelli, la spazzatura delle strade raccolta dal servizio pubblico, l’olio esausto dei motori sostituito nelle officine e nei distributori, i residui di pittura, i solventi, i collanti e i prodotti chimici in genere utilizzati in tante attività industriali e artigianali.
Non è facile pertanto dare una definizione di rifiuto in quanto il modo di produrre e di consumare, di concepire l’igiene e utilizzare le risorse è cambiato nel corso dei secoli. Ciò che oggi costituisce un materiale inutile, solo pochi anni fa poteva rappresentare un bene da riutilizzare più volte e non certo da eliminare. - Riforestazione
- Rimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione su vastissima scala è considerata un mezzo per ricostituire il patrimonio forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra.
- Rimboschimento
- Insieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per evitarne la graduale scomparsa e, in alcuni casi, per impedire che terreni montani in ripido pendio e poveri di vegetazione possano franare. Il rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale, e in tal caso le stesse piante provvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente effettuati, alla riproduzione. Il rinnovo artificiale è invece totalmente operato dall’uomo, per semina o piantagione.