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Glossario

Glossario generale di Arpa Piemonte

 Oasi naturalistica
Area che non rientra nelle classificazioni delle aree protette in Italia. Si tratta ad esempio di oasi di associazioni ambientaliste e possono essere a gestione pubblica o privata, con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti.
 Obiettivi ambientali
Obiettivi particolari che l'impresa si prefigge in ordine all'efficienza ambientale (Reg. 1836/93). Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica ambientale, che un'organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile (ISO 14001).
 Ornitologia
Ramo della zoologia che studia gli uccelli.
 Orogenesi
Complesso di fenomeni che portano, in tempi lunghissimi, alla creazione di una catena montuosa.
 Orto botanico
Area verde organizzata prevalentemente per lo studio e classificazione delle piante.
 Osmosi
Fenomeno di diffusione di due liquidi miscibili, che presentano una diversa concentrazione, attraverso un setto poroso o una membrana semipermeabile o permeabile ai due mezzi. È un fenomeno importante in biologia, in quanto implicato nel trasporto di membrana.
 Osservatori ambientali
Organismi di controllo del corretto adempimento e del rispetto degli obblighi previsti dalle pronunce di compatibilità ambientale rese dal Ministero dell’Ambiente e spesso riportati in specifici accordi procedimentali
 Osservatorio Nazionale Rifiuti
Istituito presso il Ministero dell'Ambiente in attuazione all'Art. 26 del DLgs 22/97 (Decreto Ronchi) allo scopo di garantire, in conformità alla normativa vigente, la prevenzione nella produzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti e la corretta gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.
 Ossidazione
Ossidazione anche (ossidoriduzione): in chimica viene così definita la reazione (detta redox) nella quale, mediante il trasferimento di elettroni da un atomo all’altro, quello che li acquista (agente ossidante) acquisisce cariche negative e viene ridotto, mentre quello che li perde (agente riducente) acquisisce cariche positive e viene ossidato. In biochimica, la teoria dell’ossidoriduzione spiega il processo di respirazione interna, ossia il meccanismo di ossidazione intracellulare dei prodotti di scissione degli alimenti, quale fonte di energia per gli organismi viventi.
 Ossidi di Azoto
Ossidi di Azoto (NO, N2O, NO2 e altri): sono generati da tutti i processi di combustione, qualunque sia il combustibile utilizzato. Il biossido di azoto si presenta come un gas di colore rosso-bruno e dall’odore forte e pungente. Si può ritenere uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi, sia per la sua natura irritante sia perché in condizioni di forte irraggiamento solare provoca delle reazioni fotochimiche secondarie che creano altre sostanze inquinanti (smog fotochimico). I fumi di scarico degli autoveicoli contribuiscono enormemente all’inquinamento da NO2; la quantità di emissioni dipende dalle caratteristiche del motore e dalla modalità del suo utilizzo (velocità, accelerazione, ecc.). In generale, la presenza di NO2 aumenta quando il motore lavora ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade, ecc.). Si tratta di un gas tossico irritante per le mucose e responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni). Come il CO anche l'NO2 agisce sull’emoglobina, infatti questo gas ossida il ferro dell’emoglobina che perde la capacità di trasportare ossigeno. Tra gli altri effetti, gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione di piogge acide, provocando così l’alterazione degli equilibri ecologici ambientali.
 Ossido nitrico
Ossido nitrico (NO): gas formato dalla combustione ad alta temperatura e alta pressione nel processo di combustione dei motori; viene convertito in aria dalla luce solare e da processi fotochimici in ossidi di azoto (NOx). NO è un precursore dell’inquinamento da ozono
 Ossigeno disciolto
Ossigeno libero disponibile in acqua, essenziale per la vita dei pesci e degli altri organismi acquatici.
 Ozono
Molecola triatomica dell’ossigeno (O3). Si presenta come un gas di odore penetrante; più solubile in acqua dell’ossigeno, tende facilmente a trasformarsi nuovamente in ossigeno biatomico (O2) sviluppando ossigeno atomico (O) secondo la reazione: O3-O2+O. Per la sua capacità di liberare ossigeno atomico è usato come sbiancante, come disinfettante e per la potabilizzazione dell’acqua. L’ozono si concentra nella stratosfera ad un altezza compresa fra i 30 e i 50 chilometri dal suolo, la sua presenza protegge la superficie terrestre dalle radiazioni ultraviolette emesse dal sole che sarebbero dannose per la vita degli esseri viventi. L'assenza di questo composto nella stratosfera è chiamata generalmente "buco dell’ozono". L’ozono presente nelle immediate vicinanze della superficie terrestre è invece un componente dello "smog fotochimico" che si origina soprattutto nei mesi estivi in concomitanza di un intenso irraggiamento solare e di un’elevata temperatura. L’ozono non ha sorgenti dirette, ma si forma all’interno di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto e i COV. Concentrazioni relativamente basse di ozono provocano effetti quali irritazioni alla gola e alle vie respiratorie e bruciore agli occhi; concentrazioni superiori possono portare alterazioni delle funzioni respiratorie e aumento della frequenza degli attacchi asmatici.

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