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Glossario

Glossario generale di Arpa Piemonte

 Sorveglianza medica e fisica
Sorveglianza medica: insieme delle visite mediche, delle indagini specialistiche e di laboratorio, dei provvedimenti sanitari adottati dal medico, al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori esposti.
 
Sorveglianza fisica: insieme dei dispositivi adottati, delle valutazioni, delle misure e degli esami effettuati, delle indicazioni fornite e dei provvedimenti formulati dall'esperto qualificato al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione.
 Sostanza radioattiva
Ogni specie chimica contenente uno o più radionuclidi di cui, ai fini della radioprotezione, non si può trascurare l'attività o la concentrazione.
 Sostanza_pericolosa
Le sostanze pericolose sono quelle che comprendono: sostanze che provocano effetti avversi sull'organismo umano quando sono inalate, ingerite o assorbite per via cutanea (es. tossiche e molto tossiche, cancerogene), effetti energetici (es. infiammabili, comburenti), e sostanze pericolose per l’ambiente in grado di danneggiare gli ecosistemi naturali e compromettere la sopravvivenza della flora e della fauna. La normativa di riferimento per le sostanze e miscele pericolose è il Regolamento CE n. 1272/2008 (Regolamento CLP), entrato in vigore il 20 gennaio 2009.
 Sostenibilità ambientale
(vedi sviluppo sostenibile).
 Stabilimento_industriale
Tutta l'area sottoposta al controllo di un gestore, nella quale sono presenti sostanze pericolose all'interno di uno o più impianti, comprese le infrastrutture o le attività comuni o connesse (definizione UNI 10617 e D.Lgs. 334/99 e s.m.i.)
 Standard ambientali
Strumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il miglioramento della qualità dell’ambiente. In generale, uno standard è un livello di adempimento fissato dalla legge e fatto rispettare attraverso sanzioni.
 Stato Ambientale Corsi d’Acqua
Stato Ambientale Corsi d’Acqua (SACA): valutazione della qualità delle acque superficiali secondo quanto previsto dal DLgs 152/99. E’ definito in relazione al grado di scostamento rispetto alle condizioni di un corpo idrico di riferimento (con caratteristiche biologiche, idromorfologiche, fisico-chimiche tipiche di un corpo idrico relativamente immune da impatti antropici) e, per definizione, può essere Elevato, Buono, Sufficiente, Scadente, Pessimo. L’attribuzione dello stato di qualità ambientale si effettua rapportando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alla presenza di inquinanti chimici (Stato Chimico).
 Stato Chimico
Lo Stato Chimico valuta la qualità chimica dei corsi d’acqua e dei laghi. La valutazione dello Stato Chimico è stata definita a livello comunitario in base a una lista di 33+8 sostanze pericolose o pericolose prioritarie per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientale (SQA) europei fissati dalla Direttiva 2008/105/CE recepiti dal DLgs 219/10. Sono previste due classi: Buono e Non Buono.
 Stato Ecologico
Lo Stato Ecologico dei corpi idrici è definito dalla valutazione integrata degli indici STAR_ICMi, ICMi, IBMR, ISECI, LIMeco e dalla verifica degli Standard di Qualità Ambientali (SQA) per gli inquinanti specifici. È prevista la conferma dello Stato Elevato attraverso i parametri idromorfologici. Sono previste cinque classi: Elevato, Buono, Sufficiente, Scarso e Cattivo.
 Stato Ecologico Laghi
Stato Ecologico Laghi (SEL):  per una prima classificazione dei laghi viene valutato lo stato trofico attraverso l’analisi riportata nella tabella 11 dell’All.1 al DLgs 152/99. La classe da attribuire (da classe 1-migliore a classe 5-peggiore) è quella che emerge dal risultato peggiore tra i quattro parametri indicati (trasparenza, ossigeno ipolimnico, clorofilla “a” e fosforo totale).
 Stazione di monitoraggio
Stazione di monitoraggio (qualità dell’aria): postazione dotata di strumentazione per la rilevazione e la misura delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera. L’organizzazione di più punti di misura costituisce una rete di monitoraggio in grado di fornire informazioni sui livelli di qualità dell’aria di un’intera area, grazie all’integrazione delle misure.
 Stoccaggio rifiuti
Deposito provvisorio o definitivo di rifiuti, effettuato previa autorizzazione degli organi statali competenti
 Studio di Impatto Ambientale (SIA)
Documento realizzato da un gruppo di studio interdisciplinare e allegato, dal proponente, al progetto presentato per l'autorizzazione, contenente gli elementi necessari alla valutazione di impatto ambientale (VIA). La struttura del SIA è legata spesso alla normativa dei diversi paesi ma, in generale, include: l'inquadramento del progetto all'interno degli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti; la descrizione del progetto e dei relativi criteri e standard di progetto adottati; la descrizione dello stato dell'ambiente prima della realizzazione del progetto; la valutazione delle variazioni e delle interferenze previste per le diverse componenti ambientali e per il sistema ambiente in generale, a seguito della realizzazione del progetto; le misure di mitigazione adottate e i sistemi di monitoraggio previsti.
 Subsidenza
Fenomeni di abbassamento della superficie terrestre lungo la verticale che interessano aree di estensione variabile, generalmente lenti, graduali e costanti e che possono avere origine naturale (es. tettonica attiva) o antropica (es. emungimento da pozzi).
 Successione forestale
Caso particolare di evoluzione della vegetazione riguardante alberi forestali che, nel proprio dinamismo, procede dalle specie pioniere verso quelle del bosco definitivo.
 Sviluppo sostenibile
Termine utilizzato nella Conferenza dell’ONU sull’Ambiente, svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992. Indica la possibilità di garantire lo sviluppo industriale, infrastrutturale, economico, ecc., di un territorio, rispettandone le caratteristiche ambientali, cioè sfruttandone le risorse naturali in funzione della sua capacità di sopportare tale sfruttamento. Lo sviluppo sostenibile presuppone una crescita nella quale lo sfruttamento delle risorse, l'andamento degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo economico e i mutamenti istituzionali siano in reciproca armonia e capaci di incrementare il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni umane. Lo sviluppo sostenibile richiede una rimodellazione dei processi produttivi in modo più rispettoso dell’ambiente e contemporaneamente significa assicurare che le generazioni future possano godere degli stessi beni, opportunità e opzioni dei quali godiamo noi oggi. Esistono due principi base della sostenibilità, definiti da Hermann Deli, per la gestione delle risorse rinnovabili: la velocità del prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione. Questo principio si chiama "principio del rendimento sostenibile" e significa che in qualsiasi tipo di scelta, un'impresa, un'attività agricola o industriale deve utilizzare risorse che, nell’arco almeno di una vita umana, possano essere rinnovate. Il secondo principio enuncia che la velocità di produzione dei rifiuti delle attività produttive deve essere uguale alle capacità naturali di assorbimento da parte degli ecosistemi dei rifiuti che vengono immessi.

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