Quaderni Geologici

Collana informativa tecnico-scientifica

Ultima modifica 2 agosto 2013

La Collana informativa tecnico-scientifica propone pubblicazioni dedicate all'approfondimento dei diversi temi trattati nell'ambito del tematismo Geologia e Dissesto: caratterizzazione geologica del territorio piemontese, quadro del dissesto, monitoraggio e controllo dei processi di modellamento naturale

 

Elenco titoli

Quaderno n. 22 - La valutazione della qualità morfologica dei corsi d’acqua. Applicazione dell’Indice di Qualità Morfologica (IQM) al Torrente Orba (confine regionale – confluenza T. Stura di Ovada)
Arpa Piemonte - Torino, agosto 2013


Il documento illustra l'evoluzione del quadro legislativo europeo per le politiche di tutela e uso sostenibile delle risorse idriche, il suo recepimento in Italia e l’applicazione in Piemonte con particolare riferimento all'introduzione degli elementi morfologici nella valutazione della qualità e funzionalità degli ecosistemi acquatici.
La geomorfologia si sta infatti affermando come disciplina essenziale per capire i processi legati all'ambiente fluviale in quanto le forme del territorio interagiscono e condizionano gli habitat e di conseguenza gli ecosistemi fluviali.
Attraverso lo studio del torrente Orba, nel tratto dal confine regionale sino alla confluenza con il torrente Stura, viene descritto il metodo messo a punto dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) per la determinazione dell'Indice di Qualità Morfologica IQM, appositamente sviluppato ai fini della classificazione idromorfologica richiesta nell’ambito della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE.

 

Quaderno n. 21 - Attività torrentizia in Val Cenischia. Inquadramento delle recenti riattivazioni rispetto alla classificazione regionale dei conoidi alluvionali
Arpa Piemonte - Torino, marzo 2012

L’obiettivo  del  presente  documento  è  presentare  l’analisi  dei  fenomeni  torrentizi  che  si sono  verificati  il  3  settembre  2011  in  Val  Cenischia  lungo  i  torrenti Gioglio,  Claretto  e  Marderello,  nonché  della  situazione  meteorologica  che  ne  ha determinato   gli  inneschi,   con   particolare   riferimento   alla   classificazione   dei   bacini idrografici  alpini  recentemente  realizzata  da  Arpa  Piemonte  a  scala  regionale.  Tale classificazione, basata su criteri geologici, consente di valutare il tipo di processo che può verificarsi  con  maggiore  probabilità  nei  bacini  considerati  a  fronte  di  una  determinata intensità di precipitazione.
La descrizione dei fenomeni del 2011 è corredata da un sintetico quadro di confronto con le informazioni sugli eventi che hanno interessato gli stessi corsi d’acqua in epoca  più  o meno recente.

Quaderno n. 20 - Evento alluvionale del 24-26 agosto 1987 in Valle Ossola
Arpa Piemonte - Torino, settembre 2008

 

Evento alluvionale del 24-26 agosto 1987 in Valle Ossola
La valle Ossola è quasi completamente racchiusa da un’elevata catena montuosa che induce le masse di aria umida, provenienti dalla pianura Padana e dalla zona lacuale, a risalire le pendici delle Alpi e a scatenare intense precipitazioni e, talvolta, eventi alluvionali. Nell’agosto 1987 la valle Ossola è stata colpita da un grave evento idrometeorologico che ha causato danni diffusi soprattutto nelle valli Antigorio e Formazza e, in modo meno grave, in Val Divedro e Valle Anzasca.
Questo studio fornisce un quadro conoscitivo dell’evento attraverso l’analisi dei dati contenuti nella Banca Dati Geologica di Arpa Piemonte e dei dati raccolti da enti e organismi ossolani.
La documentazione cartografica dei processi di instabilità e degli effetti nelle valli Antigorio e Formazza completa il quaderno.

Quaderno n. 19 - Evento alluvionale del 4-6 giugno 2002 nel territorio biellese
Arpa Piemonte - Biella, febbraio 2004


Per le sue caratteristiche orografiche e idrografiche e per la forte concentrazione di zone urbanizzate situate in prossimità dei corsi d’acqua, il territorio biellese è ciclicamente colpito da dissesti idrogeologici che si manifestano in occasione di eventi pluviometrici intensi.
Nel giugno 2002 il Biellese è stato colpito da un grave evento idrometeorologico che ha causato danni diffusi sul territorio ed in particolare in Valle Cervo, in Valle Elvo e, in modo meno grave, in Valle Oropa e Valle Sessera.
Utilizzando diverse fonti di informazione (Settori di Prevenzione Territoriale, IFFI, Banca Dati, documenti conservati in archivi e biblioteche), questo quaderno fornisce un quadro conoscitivo sull’evento e una veduta d’insieme su tutto il Biellese.
Ai comuni dell’Alta Valle Cervo è dedicato un capitolo di approfondimento sull’evento del giugno 2002 e sugli eventi storici.

Quaderno n. 18 - Pericolosità geologica in conoide: ricerca bibliografica e analisi critica
Arpa Piemonte - Torino, ottobre 2003

 

Lo studio propone un quadro di sintesi di pubblicazioni riguardanti l’attività torrentizia, selezionate per ricavare elementi fondamentali nella valutazione della pericolosità geologica in conoide.
La ricerca bibliografica è stata svolta su elaborati molto diversi tra loro per il tipo di attività (monitoraggio in corso d’evento, studio dei depositi post-evento, esecuzione di rilievi geomorfologici per la stesura di carte tematiche o di censimento, ecc.) e per gli obiettivi da raggiungere.
Di conseguenza le modalità di analisi sono state sintetizzate in descrittiva, qualitativa o semi-quantitativa e quantitativa.
L’analisi critica è completata da una sintesi degli studi più significativi.

Quaderno n. 17 - Caratterizzazione dei fenomeni di mobilizzazione rapida della coltre superficiale mediante indagini di terreno: proposta di studio e applicazione ad un caso reale
Arpa Piemonte - Torino, ottobre 2002

 

Nell’ambito del progetto Interreg II Italia-Svizzera 1994-1999, Azione 3, “Definizione di una metodologia per la valutazione della pericolosità dei versanti in relazione a processi inerenti la coltre superficiale, impiegando parametri ideologici, geotecnici e morfologici da sperimentarsi in alcuni bacini campione”, è stata definita una metodologia di lavoro che prevede l’applicazione di un modello meccanico-idrologico in grado di individuare, in funzione della quantità di pioggia prevista, le aree maggiormente propense al dissesto.
Per valutare l’efficacia previsionale del modello è stata scelta come campione la testata del torrente Melezzo orientale (Val Vigezzo), interessata da numerosi fenomeni di mobilizzazione rapida della coltre superficiale durante l’evento alluvionale del 7-8 agosto 1978.
La metodologia applicata è stata sintetizzata in una scheda di terreno che a sua volta è stata applicata a 276 casi (su circa 550 frane rilevate) e i dati raccolti sono stati analizzati da un punto di vista statistico.

Quaderno n. 16 - I campeggi turistici nella Regione Piemonte. Identificazione degli ambiti e indicazioni sulla compatibilità ambientale nei confronti della pericolosità geologica, catasto dei dati, testo delle raccomandazioni
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Mondovì (CN), dicembre 2001

 

In un territorio articolato come quello piemontese la ricerca di spazi idonei all’insediamento di opere di utilizzo generale e diffuso comporta sovente scelte di compromesso che possono rivelarsi “fragili”.
Questa prassi riguarda anche l’identificazione di aree per servizi legati al turismo, per le quali l’estrema specializzazione del campo e le peculiarità richieste dalle regole di mercato tendono a restringere le possibilità di scelta aumentando, per contro, i fattori imponderabili.
È del tutto logico che tali aree, per loro natura bisognose di visibilità, di salubrità e di attrattiva ambientale, siano tendenzialmente ubicate in prossimità di ambienti a spiccate caratteristiche naturali, ovvero entro valli alpine, in
vicinanza di laghi o corsi d’acqua.
In tali contesti, a causa della naturale evoluzione geomorfologica del territorio, possono a volte identificarsi momenti di “incompatibilità” tra l’impianto e l’ambiente ospite.
Lo studio ha lo scopo di attuare una prima lettura entro questo panorama rendendo leggibile lo “stato dell’esistente” e costituendo una prima analisi dei dati allo scopo di indirizzare eventuali linee di intervento.

Quaderno n. 15 - Raccolta e analisi dei dati storici per la prevenzione del rischio geologico nella piana alessandrina
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Alessandria, dicembre 1999

 

Questo studio costituisce una prima sistemazione della documentazione raccolta con una ricerca bibliografica e archivistica condotta nell’ambito delle iniziative e dei progetti del Settore per la Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico della Regione Piemonte – Area di Alessandria allo scopo di migliorare la conoscenza storica e geologica del territorio.
La scelta dell’area di indagine è stata dettata dai problemi di dissesto esistenti ed in connessione con le competenze e gli interventi del Servizio.
È stata anche suggerita dalla contiguità del territorio con altri (Montecastello, area di Alessandria alla confluenza di Tanaro e Bormida, ecc.) i cui problemi sono altrettanto rilevanti o ancora maggiori e che sono già stati indagati con approcci e metodologie simili negli anni passati.
Questo comporta la possibilità, in prospettiva, sia di approfondire questo tipo di indagine sia di affrontare in modo più sistematico l’integrazione dei dati storici con una più estesa elaborazione statistica e geologico-applicativa.

Quaderno n. 14 - Alluvioni in Valsesia (dal Medio Evo ai giorni nostri)
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Biella, ottobre 1999


L’analisi dei dati storici e di archivio si pone alla base della comprensione dei fenomeni idrogeologici che periodicamente coinvolgono centri abitati e infrastrutture.
La ricerca di dati storici e recenti è condotta da personale specializzato che, a partire da sopralluoghi, segnalazioni di altri enti pubblici, relazioni tecniche, filmati amatoriali, fotografie e notizie riportate su giornali, raccoglie e informatizza documenti relativi a processi di instabilità geologica.
Per i dati del passato ci si riferisce ai documenti catalogati negli Archivi di Stato, a quelli presenti nelle sedi Comunali, nelle biblioteche, nei musei e negli articoli delle testate locali e si coinvolgono persone del luogo che, anche se non si tratta di tecnici specializzati, possiedono una peculiare e articolata visione del territorio.
I documenti e le sintesi delle alluvioni storiche raggruppate in questo quaderno sono parte di un lavoro di raccolta e di analisi di Elvise Fontana, appassionato ricercatore di documenti storici della Valsesia e della Val Mastallone.
Fontana ha consultato documenti presenti all’Archivio di Stato di Varallo, libri e scritti riguardanti l’area presa in esame e di articoli di giornali locali. Le notizie relative ad alluvioni e a danni si riferiscono ad un periodo storico che va dal 1277 al 1997.
Per ciascun anno sono riportate le citazioni ritrovate nei diversi testi esaminati, considerazioni dello stesso Fontana e fotografie di alcune località citate.

Quaderno n. 13 - Ricostruzione storica degli eventi alluvionali del torrente Orco tra Cuorgnè e la confluenza nel Po
Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino - Torino, ottobre 1999

 

Lo studio analizza le piene avvenute negli ultimi secoli in Canavese e precisamente nella parte di pianura del bacino del torrente Orco, tra il territorio di Cuorgné, situato all’incirca allo sbocco dell’alta Valle dell’Orco (a circa 400 metri sul livello del mare) e il territorio di Chivasso, situato nei pressi della confluenza del Po.
L’indagine esamina in chiave storica e statistica gli eventi succedutisi in quest’area e ha lo scopo di integrare le informazioni presenti negli archivi del Sistema Informativo Geologico.

Quaderno n. 12 - Ricostruzione storica degli eventi alluvionali nelle Valli di Lanzo tra il 1400 ed il 1990
Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino - Torino, novembre 1998

 

L'approccio storico nella valutazione delle interferenze dei fenomeni naturali con le attività antropiche, di importanza ampiamente riconosciuta, prevede di eseguire ricerche d'archivio sugli eventi alluvionali avvenuti in passato nella zona che si intende studiare.
In quest’ottica, il presente Quaderno presenta la ricostruzione storica dei dissesti connessi a processi fluvio-torrentizi e di versante nelle Valli di Lanzo a partire dal XV secolo fino ad oggi.

Quaderno n. 11 - Regione Campania, emergenza idrogeologica del 5 maggio 1998. Rilievo geologico e geomorfologico dei versanti sovrastanti gli abitati di Sarno, Quindici, Siano e Bracigliano
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Area di Torino, Novara e Verbania, agosto 1998

 

Il 5 maggio 1998 la Campania è stata colpita da un evento alluvionale che ha coinvolto i centri abitati di Sarno, Siano, Quindici e Bracigliano.
Su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Piemonte ha inviato geologi ed ingegneri delle Direzioni Regionali Servizi Tecnici di Prevenzione ed Opere Pubbliche per collaborare all’attività dell’Unità Operativa istituita presso l’Università di Salerno nella fase di prima emergenza.
Il gruppo ha collaborato alle attività volte a definire il rischio residuo incombente sul territorio comunale di Sarno e ha esteso l’indagine geologica sulla restante parte del territorio interessato dai dissesti; ha eseguito un rilievo di dettaglio di tutte le nicchie di distacco delle frane innescatesi sul versante sovrastante l’abitato, anche per individuare situazioni d’instabilità incipienti.
Successivamente si è proceduto all’esame delle aree di conoide per individuare gli accumuli presenti lungo l’apparato di conoide e le caratteristiche morfologiche di tali zone.
I dati raccolti sono stati quotidianamente forniti all’Unità Operativa che li impiegati nella determinazione del rischio residuo sull’abitato di Sarno e delle zone limitrofe.

Quaderno n. 10 - Il dissesto idrogeologico nelle fonti storiche: l'esempio del comune di Pietramarazzi in provincia di Alessandria
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Alessandria, novembre 1997

 

Questo studio costituisce una prima sistemazione della documentazione raccolta con una ricerca bibliografica e archivistica condotta presso il Comune di Pietramarazzi (AL) nell’ambito delle iniziative del Settore per la Prevenzione del Rischio Geologico, Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte e volta a migliorare la conoscenza storica e geologica del territorio.
La scelta dell’area di indagine è stata dettata dai problemi di dissesto esistenti ed in connessione con le competenze e gli interventi del Servizio di Prevenzione Territoriale per la Provincia di Alessandria.
È stata anche suggerita dalla contiguità del territorio con altri (Montecastello, area di Alessandria alla confluenza di Tanaro e Bormida, ecc.) i cui problemi sono altrettanto rilevanti o ancora maggiori e che sono già stati indagati con approcci e metodologie simili negli anni passati. Questo comporta la possibilità, in prospettiva, sia di approfondire questo tipo di indagine sia di affrontare in modo più sistematico l’integrazione dei dati storici con una più estesa elaborazione statistica e geologico-applicativa.

Quaderno n. 9 - La piena del Belbo. 5-6 novembre 1994
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, settembre 1997

 

Prima della piena del 5 e 6 novembre 1994 il torrente Belbo presentava un unico canale con letto generalmente impostato in sedimenti grossolani nel tratto cuneese ed in sedimenti sabbiosi da Santo Stefano Belbo fino alla confluenza in Tanaro.
Nel tratto tra Niella Belbo e Santo Stefano Belbo la piena ha causato significative variazioni dell'alveo con forti ampliamenti della sezione, mentre nel tratto tra Canelli e la confluenza con il Tanaro le modificazioni sono state praticamente assenti.
I differenti processi associati al passaggio della piena hanno influito notevolmente sulla distribuzione dei danni: nel tratto cuneese, fino alla piana compresa tra Cossano Belbo e Santo Stefano Belbo, i danni più gravi ad edifici e viabilità sono stati provocati soprattutto da erosioni spondali; frequente è stata anche l'asportazione di rilevati d'accesso a ponti.
A partire dalla zona industriale a valle di Cossano Belbo i danni associati a processi erosionali sono diminuiti mentre quelli associati al passaggio delle acque sulla piana alluvionale sono diventati particolarmente gravi. Tra Canelli e Castelnuovo Belbo, l'intensità dei processi e dei danni è progressivamente diminuita, anche se ampie fasce di fondovalle sono state sommerse.
A Nizza Monferrato ed a Incisa Scapaccino e altezze idrometriche riferite a piene precedenti sono state inferiori anche a quelle associate alla piena del 1968.

Quaderno n. 8 - Analisi comparata dell'evoluzione storica dell'alveo del Fiume Sesia e delle piene del novembre 1968 e del settembre 1993 finalizzata alla prevenzione degli effetti indotti da eventi alluvionali
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Biella, agosto 1997

 

Gli eventi alluvionali che hanno colpito il Piemonte negli ultimi decenni e soprattutto quello del novembre 1994 hanno evidenziato la necessità di una moderna e corretta politica di pianificazione dell'area fluviale che definisca e salvaguardi le aree di competenza del corso d'acqua e protegga gli insediamenti urbani e le infrastrutture già presenti in quest'area.
Infatti, i processi connessi alla dinamica fluviale manifestano la loro attività non solo in corrispondenza dell'alveo attivo, ma anche in una fascia laterale ad esso più o meno estesa, a seconda dell'alveo-tipo, interessando terreni che sono stati oggetto di una sempre crescente occupazione antropica.
Lo studio dell'evento alluvionale che nel novembre 1968 ha interessato il fiume Sesia, eseguito con l'analisi delle fotografie aeree e dei documenti storici d’archivio, associato al riconoscimento della morfologia dell'alveo e delle forme fluviali relitte ha portato ad una buona interpretazione delle aree che sono state interessate dalla piena.
Un’analoga analisi fotointerpretativa è stata effettuata su aereofotografie del 1994; inoltre, attraverso l'analisi delle fotografie aeree del 1954, 1968, 1971, 1977 e 1994 e delle cartografie del 1851 e del 1882, si é giunti alla stesura di una carta delle modificazioni dell'alveo del fiume dal 1851 al 1994 da Borgosesia alla confluenza col Po e a una carta di sintesi della tendenza evolutiva dello stesso da Borgosesia fino alla confluenza del torrente Cervo.
L'integrazione di questi studi ha consentito di definire una fascia di deflusso principale delle acque di piena e di individuare una fascia laterale a rischio inondazione e le aree più vulnerabili del territorio prospicienti il fiume.


Quaderno n. 7 - Esame di alcuni dati storici relativi ad eventi alluvionali e fenomeni di instabilità naturale nelle valli dei torrenti Orco e Soana, Alto Canavese, Provincia di Torino
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, gennaio 1997

 

In seguito all'evento alluvionale che nel settembre 1993 ha colpito l'Alto Canavese sono stati effettuati i rilievi degli effetti lungo le aste del torrente Soana e del tratto alpino del torrente Orco.
Nel corso della stesura dei rilievi e durante le successive attività istruttorie sono stati rintracciati alcuni testi che includono, tra le altre, numerose informazioni sui passati eventi lluvionali nelle valli Orco e Soana nel periodo compreso tra il 1030 e il 1868.
Nel territorio piemontese le valli alpine dei torrenti Orco e Soana sono tra quelle che con maggior frequenza hanno subito pesanti effetti da parte di eventi alluvionali.
Lo studio riporta queste informazioni storiche integrandole (quando possibile) con l'ubicazione cartografica dei fenomeni descritti e con alcune considerazioni generali.

Quaderno n. 6 - L'attività di studio e ricerca sui vincoli di natura fisica in Piemonte nell'ottica della prevenzione e della gestione territoriale a scala regionale
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, agosto 1996

 

La Struttura Studi e Ricerche – Banca Dati Geologica del settore per la Prevenzione del Rischio Geologico della Regione Piemonte svolge attività d’indagine sui processi di instabilità geologica del territorio regionale.
L’attività si sviluppa con la raccolta e la gestione dei dati attraverso un sistema informativo geologico cui afferiscono più unità territoriali e con l’elaborazione di studi specifici su eventi alluvionali e su problemi inerenti la pericolosità geologica.
Il documento ne illustra alcuni: l’Atlante dei centri abitati instabili piemontesi, la deformazione gravitativa profonda storicamente conosciuta come “frana di Rosone”, la “Carta dei danni e degli effetti indotti da attività fluviale e torrentizia nel bacino della Dora Riparia ed indici di disequilibrio ID dei principali corsi d’acqua” e gli scivolamenti planari nelle Langhe a seguito dell’evento alluvionale del 4-6 novembre 1964.

Quaderno n. 5 - Evento alluvionale del 5-6/11/1994. Processi di dissesto ed effetti indotti nell'area delle Valli Monregalesi (torrente Casotto, torrente Mongia, torrente Corsaglia inferiore) con integrazioni relative a processi precedenti o posteriori a tale data
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Mondovì (CN), giugno 1996

 

Le Valli Monregalesi, che drenano il lato nord del massiccio montuoso ligure-piemontese, formano l'insieme dei tributari in sinistra idrografica del Tanaro, nel tratto compreso tra quest'ultimo ed il suo più grande affluente, lo Stura di Demonte.
Questo territorio è stato pesantemente coinvolto dai fenomeni di dissesto idrogeologico causato dall'evento alluvionale del 5/6 novembre 1994.
Questo testo, che vuole costituire una restituzione cartografica di sintesi dei danni alluvionali e dei processi che li hanno determinati, è stato ottenuto da un confronto incrociato tra i dati risultanti dalla interpretazione delle foto aeree scattate nei giorni successivi all'evento, i successivi sopralluoghi di terreno a cura degli autori e le informazioni ottenute dai servizi tecnici delle Amministrazioni locali.
Nel testo sono reperibili anche notizie riconducibili a dissesti antecedenti o posteriori alla data dell'evento alluvionale del novembre 1994 per meglio caratterizzare il quadro territoriale generale.

 

VOLUME ESAURITO

Quaderno n. 4 - Evento alluvionale del 5-6/11/1994. Processi di dissesto ed effetti indotti nell'area delle Valli Monregalesi (torrente Ellero, torrente Maudagna, torrente Corsaglia medio - superiore) con integrazioni relative a processi precedenti o posteriori a tale data
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Mondovì (CN), giugno 1996

 

Il territorio delle Valli Monregalesi è stato pesantemente coinvolto dai fenomeni di dissesto idrogeologico causato dall'evento alluvionale del 5/6 novembre 1994.
Questo testo, che vuole costituire una restituzione cartografica di sintesi dei danni alluvionali e dei processi che li hanno determinati, è stato ottenuto da un confronto incrociato tra i dati risultanti dalla interpretazione delle foto aeree scattate nei giorni successivi all'evento, i successivi sopralluoghi di terreno a cura degli autori e le informazioni ottenute dai servizi tecnici delle Amministrazioni locali.
Il taglio del lavoro è rapportato alla possibilità di rappresentazione cartografica e alle finalità che un tale approfondimento, condotto dalla Struttura di Studi e Ricerche - Banca Dati Geologica regionale, riveste.
Nel testo sono reperibili anche notizie riconducibili a dissesti antecedenti o posteriori alla data dell'evento alluvionale del novembre 1994, al fine di meglio caratterizzare il quadro territoriale generale.

 

VOLUME ESAURITO

Quaderno n. 3 - Comune di Casale Monferrato: alcune informazioni inerenti il dissesto ricavate dagli archivi della Banca Dati Geologica
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, marzo 1996

 

In occasione della Fiera Campionaria di Casale Monferrrato (AL) del 15-24 marzo 1996, il settore prevenzione del rischio geologico, meteorologico e sismico della Regione Piemonte presenta in questo documento alcuni esempi di elaborazioni tematiche ottenute attraverso il Sistema Informativo Geologico (SIGeo).
Il documento riporta informazioni sui principali eventi di piena associati al Po e al Sesia che hanno interessato il territorio di Casale a partire dal 1839; la tipologia delle frane presenti sul territorio; l’estensione delle aree inondabili e le schede sintetiche delle caratteristiche geomorfologiche dell’asta del Po.

Quaderno n. 2 - Evento alluvionale del 23/25/9/1993 Torrente Orco tratto Cuorgnè - Chivasso
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, novembre 1995

 

Il mese di settembre 1993 è stato caratterizzato dal frequente transito di masse di aria instabile che hanno portato fino al 21 deboli precipitazioni alternate a tempo variabile.
Durante l’ultima decade l’intensità e la durata delle precipitazioni sono aumentate causando in varie aree della regione gravi danni (allagamenti che hanno riguardato la viabilità, le infrastrutture, i centri abitati, le zone agricole), frane e erosioni.
Lungo il torrente Orco tra il 23 e il 24 settembre 1993 è stata registrata una piena di notevole portata. La portata a Spineto è stata di 1600 mc/secondo, superiore alla massima storica di 1410 mc/secondo registrata a Ivrea nel 1947.
Lungo tutto il corso del torrente i processi più significativi sono stati erosioni spondali, riattivazione di canali non ordinariamente occupati dal deflusso idrico, alluvionamenti ed allagamenti estesi.
I danni alle strutture e alle attività antropiche sono stati ingenti: distruzione di ponti, asportazione di rilevati stradali e allagamento o alluvionamento di molti edifici.

Quaderno n. 1 - Evento alluvionale del 23/25/9/1993. Fiume Dora Baltea tratto Carema - Ivrea
Regione Piemonte - Direzione regionale servizi tecnici di prevenzione - Torino, ottobre 1995

 

Il mese di settembre 1993 è stato caratterizzato dal frequente transito di masse di aria instabile che hanno portato fino al 21 deboli precipitazioni alternate a tempo variabile.
Durante l’ultima decade l’intensità e la durata delle precipitazioni sono aumentate causando in varie aree della regione gravi danni (allagamenti che hanno riguardato la viabilità, le infrastrutture, i centri abitati, le zone agricole), frane e erosioni.
La piena della Dora Baltea del 23-24 settembre 1993 è stata sicuramente una delle più importanti del secolo.
A Tavagnasco la portata massima registrata è stata di 2300 mc/secondo, seconda solo a quella del 1920 (2670 mc/secondo).
A Mazzè sono defluiti 2900 mc/secondo, corrispondenti ad un esubero di circa 230 mc/secondo, rispetto alla portata d’acqua massima storica riferita alla piena del 1977.
Nella zona di Ivrea (Fiorano, Banchette, torrente Ribes) il colmo si è verificato tra le 24.00 di venerdì 23 settembre e le 0.30 di sabato 24 settembre 1993.

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