Attività

Ultima modifica 26 febbraio 2013

Il Laboratorio Biologico del Polo Alimenti di ARPA Piemonte è nato nel 2001 e si occupa della verifica della presenza illecita di OGM in alimenti e sementi.

In particolare si occupa della ricerca di varietà OGM di soia, mais e riso che:

  • se non autorizzati dall’Unione Europea, devono risultare assenti
  • se autorizzati, devono essere dichiarati in etichetta se presenti in quantità superiore allo 0,9%.

Questa percentuale è una soglia di tolleranza che tiene conto di contaminazioni casuali e tecnicamente inevitabili da parte di OGM autorizzati.

Pertanto, il laboratorio ricerca varietà OGM di soia, mais e riso che, se non autorizzati, devono risultare assenti, se autorizzati (ma non etichettati) devono risultare con presenza inferiore allo 0,9%.

L'analisi è composta da 3 fasi:

 

Preparazione del campione

I campioni pervenuti al laboratorio devono subire una prima fase di preparazione e di estrazione del DNA. Durante la preparazione, i campioni solidi, compatti o suddivisi in particelle grossolane, vengono macinati e ridotti in polvere. Se sono già in polvere (ad esempio farine) vengono utilizzati tal quali. I prodotti della macinazione, o le farine, vengono quindi mescolate con cura per rendere il campione omogeneo.

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Estrazione del DNA

Per l'estrazione del DNA vengono prelevati dalla massa del campione macinato due sottocampioni.

I sottocampioni vengono trattati con soluzioni contenenti sostanze varie (tensioattivi, enzimi, sostanze caotropiche) che lisano la cellula vegetale e liberano il DNA contenuto in soluzione; il DNA è poi legato selettivamente dal gel di silice.

Il gel di silice così ottenuto viene separato dal resto della soluzione, contenente detriti cellulari e varie  sostanze indesiderate. Avvenuta la separazione, si aggiunge apposito diliuente che libera il DNA dal gel.

Si ottiene pertanto una soluzione in cui è presente del DNA quasi puro e pronto per la sua identificazione.

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Analisi in PCR Real-time

Il DNA presente in soluzione non è in quantità tale da potere essere analizzato tal quale. Esso viene quindi "amplificato" con una tecnica analitica chiamata PCR (reazione a catena della polimerasi). Questa reazione avviene utilizzando uno strumento chiamato "termociclatore" che sottopone il DNA estratto a fasi cicliche di riscaldamento a 95°C e successivo raffreddamento a circa 60°C. Questi cicli avvengono in presenza di opportuni reattivi e comportano il fatto che ad ogni ciclo termico la quantità di DNA all’incirca raddoppia.

Poiché l’analisi deve essere quantitativa, si utilizza una tecnica chiamata PCR Realtime; questa tecnica associa alla sintesi di nuovo DNA una emissione luminosa per fluorescenza, la cui intensità aumenta con l’aumentare della quantità di DNA di interesse presente all’interno di ogni singolo campione.

In ogni seduta analitica si mettono, oltre ai campioni incogniti, anche degli standard a concentrazione nota del DNA di interesse. Confrontando l’emissione luminosa del campione incognito con quella degli standard, a concentrazione nota, si ha una misura quantitativa della presenza iniziale del DNA di interesse.

In pratica si eseguono due step:

  1. nel primo si quantifica la presenza del DNA totale presente appartenente alla specie interessata (soia, mais o riso)
  2. nel secondo si quantifica la presenza del DNA geneticamente modificato appartenente alla varietà OGM ricercata.

Facendo opportuno rapporto tra il DNA transgenico e il DNA totale di specie, si ottiene la percentuale di DNA derivato da ogm, che, come visto, in assenza di etichettatura non deve essere superiore allo 0,9% per varietà autorizzate.

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