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Incendi boschivi in Piemonte: valutazioni sulla qualità dell'aria

31 ottobre 2017

I dati misurati dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria mostrano che i fumi causati degli incendi che hanno interessato il territorio della Città metropolitana di Torino hanno provocato un aumento delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici, già precedentemente più elevate della media stagionale a causa delle condizioni meteorologiche di alta pressione e assenza di pioggia.

E’ quindi prevedibile un aumento generalizzato delle medie annuali nel 2017 rispetto al 2016 - anno che peraltro era stato caratterizzato da condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti – ma ciò nonostante, se il fenomeno si interromperà nei prossimi giorni e se da qui a fine anno non si verificheranno altri episodi analoghi, gli inquinanti che già rispettavano i limiti continueranno a farlo.

E’ il caso in particolare del benzene - un inquinante principalmente legato al traffico autoveicolare - che nei giorni interessati dagli incendi ha mostrato un aumento significativo sia nella Valle di Susa che nell’area metropolitana torinese, come si vede dalla figura.

benzene incendi

 

Come per tutti gli inquinanti cancerogeni la normativa prevede un valore limite su base annuale - pari a 5 microgrammi /m3 – in quanto gli effetti cancerogeni sono legati all’esposizione sul lungo periodo. Il valore limite del benzene è rispettato dal 2004 su tutto il territorio e negli ultimi anni la media annuale, anche a Torino, è scesa attorno ai 2 microgrammi /m3. Se da qui a fine anno non si verificheranno altri episodi di questo tipo, l’aumento della media annuale sarà al massimo dell’ordine di 0,1-0.2 microgrammi /m3.

Monitoraggi sui luoghi interessati dagli incendi

Anche oggi i tecnci di Arpa Piemonte hanno continuato i monitoraggi nei centri abitati più prossimi agli incendi boschivi per rilevare gli inquinanti atmosferici.

Le misurazioni sono finalizzate a rilevare la presenza di sostanze aerodisperse prodotte dalla combustione in quantità tali da prefigurare un potenziale danno alla salute in termini di tossicità acuta, o comunque un’alterazione significativa della qualità dell’aria ambiente.

tabella incendio boschivo8

Poiché per gli inquinanti misurati, con l’eccezione del monossido di carbonio, non sono definiti dalla normativa vigente valori di riferimento per l’aria ambiente, a scopo di confronto sono stati riportati nella medesima tabella i TLV (Threshold Limit value ) definiti dall’ ACIGH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists) per l’anno 2016. Si tratta di linee guida ampiamente utilizzate nell’ambito dell’igiene del lavoro, per esposizioni di breve periodo analoghe a quella che si possono verificare nel caso degli incendi boschivi e particolarmente utili per la tutela del personale impegnato nelle attività di soccorso alle popolazioni.
La ACGIH ritiene però che tali valori non definiscano una soglia di demarcazione netta fra concentrazione non pericolosa e pericolosa. I limiti ACGIH non possono inoltre essere utilizzati per controllare e valutare l'inquinamento atmosferico della popolazione, soprattutto per la presenza di individui maggiormente sensibili all'inquinamento, come i bambini, gli anziani e le persone malate.
Si ricorda che la strumentazione disponibile agli operatori Arpa permette di monitorare in tempo reale solo alcuni degli inquinanti generati durante gli incendi.

 

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