Qual è l'esposizione ai campi elettromagnetici dei cellulari?
L’utilizzo del telefono cellulare è ormai molto esteso sia in termini di numero di persone sia di fasce di età coinvolte. Inoltre, l'età a cui si inizia ad usare il cellulare si è notevolmente abbassata, anche se i giovani lo utilizzano sempre più per la navigazione in rete e per i servizi più che per le chiamate vocali.
In alcune condizioni il cellulare può costituire la maggior fonte di esposizione a campi elettromagnetici (fino al 99% dell’esposizione globale alle radiofrequenze di un singolo individuo).
In particolare, analisi effettuate da Arpa sui livelli di campo generati da impianti per telecomunicazione dimostrano che la grande maggioranza della popolazione piemontese risulta esposta a valori molto bassi di campo elettrico “ambientale” (<0.5V/m), mentre è stato verificato come l’esposizione al telefono cellulare possa raggiungere livelli di campo elettrico decisamente più elevati.
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L’esposizione ai campi elettromagnetici generati dal cellulare è molto localizzato e interessa l’area della testa, se non si usano auricolari o viva-voce durante le chiamate. Motivo per cui le patologie per le quali si è rilevato un incremento di rischio sono intracraniche e nel maggio 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza prodotti dai telefoni cellulari tra gli agenti “possibilmente cancerogeni (gruppo 2B)”.
La classificazione è basata su una limitata evidenza di incremento dei rischi di glioma (tumore del sistema nervoso della testa) e di neurinoma del nervo acustico (tumore benigno che causa però perdita dell’udito e problemi di equilibrio) in relazione all’uso del telefono cellulare, confermata anche da alcuni studi svolti su animali.
Alla luce dei molti margini di incertezza presenti nella letteratura scientifica su cui questa analisi si è basata, tutti i ricercatori sono concordi sulla necessità di effettuare ulteriori approfondimenti, migliorando le stime dell’esposizione e riservando particolare attenzione ai soggetti più a rischio, in particolare i giovani e i bambini.
L'Agenzia, in collaborazione con l'ASL di Vercelli, svolge dal 2014 un’indagine nelle scuole del vercellese da cui risulta che circa il 93% dei ragazzi tra gli 11 e i 12 anni possiede un cellulare (aggiornamento 2015).
Risultato dell'indagine sul comportamento dei giovani per l'uso dei cellulari |
Fonte: Arpa Piemonte |
COME SI VIENE ESPOSTI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI PRODOTTI DAL TELEFONO CELLULARE?
L’intensità dell’esposizione ai campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari varia al variare di alcune condizioni determinate innanzi tutto da come viene gestita la rete e da come viene utilizzato il telefono. In particolare:
1) la potenza emessa dal telefonino aumenta al diminuire della bontà della copertura. Se il cellulare ha poco “campo” aumenta la potenza da emettere per garantire il collegamento con il ripetitore;
Andamento nel tempo della potenza emessa dal cellulare durante una chiamata in condizioni di buona copertura (sinistra) e in condizioni di cattiva copertura (destra) |
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Fonte: Arpa Piemonte |
2) la regolazione del valore di potenza emessa viene aggiornata durante la telefonata/connessione al ripetitore. Se infatti il ripetitore riceve il segnale dal telefono senza grosse interferenze, segnala che l’emissione può essere diminuita;
3) aumentando la distanza dal dispositivo i livelli di campo elettromagnetico si riducono rapidamente: ad una distanza di 30 cm si ha una riduzione dell’80-90% dell’intensità dell’esposizione. Pertanto la massima esposizione si manifesta per chiamate vocali senza dispositivi (auricolare, viva-voce) invece livelli di esposizione molto più bassi si riscontrano con qualsiasi altro uso (navigazione internet, invio messaggi, ecc.);
4) con le tecnologie 3G e 4G si ha una riduzione notevole della potenza emessa dal telefonino rispetto ai sistemi 2G;
Livello di campo elettrico misurato a diverse distanze da differenti modelli di telefono con sistema 2G (sinistra) e 3G (destra) |
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Fonte: Arpa Piemonte |
5) a parità di potenza emessa dal telefonino, la quantità di energia (SAR) assorbita dai tessuti della testa dipende tra l’altro dalle dimensioni e forma della testa stessa. Infatti, l’assorbimento nella testa di un bambino può essere superiore del 153% rispetto a quello nella testa di un soggetto adulto. Nel caso dei bambini è quindi consigliabile limitare l’utilizzo del telefonino alle situazioni che non richiedono una sua vicinanza al corpo.
6) l’energia emessa dal telefono viene in parte assorbita dalla testa. Esiste un limite sulla quantità massima di energia elettromagnetica che può essere assorbita dalla testa (detta SAR) durante una telefonata: tale limite è di 2 Watt/kg. Il manuale d’uso del telefono deve, per poter avere la marchiatura CE, riportare l’indicazione di tale quantità;
ATTIVITÀ DI ARPA
Arpa si occupa prevalentemente di conoscere lo stato generale di esposizione della popolazione piemontese ai campi elettromagnetici generati da impianti per telecomunicazioni e alla verifica della conformità delle sorgenti alla normativa vigente, sia in fase autorizzativa sia a posteriori.
Per approfondimenti consulta la sezione Campi elettromagnetici e la Relazione Esposizione umana a radiofrequenze. Studio sull’impatto della telefonia cellulare e sulle modalità di utilizzo del telefonino per la riduzione dei rischi.
Inoltre l'Agenzia nel 2014 ha sviluppato una App, scaricabile gratuitamente, per valutare il grado di esposizione nell’utilizzo del telefono cellulare. La App, utilizzabile su smart phone con sistema operativo Android, è in grado di visualizzare il tempo totale di utilizzo del telefono con e senza l’impiego di ausili quali viva voce o auricolari e, in relazione alle chiamate effettuate senza ausili, vengono riportati i tempi di utilizzo in condizioni di bassa, media e alta esposizione.
È in corso uno studio su un campione di volontari che utilizzano il cellulare per lavoro, per i quali una specifica versione della App di Arpa Piemonte viene utilizzata per raccogliere informazioni sull’esposizione. Tale studio, i cui primi risultati verranno presentati durante il sesto Convegno Nazionale Agenti Fisici, è finalizzato a mettere a punto un metodo per l’utilizzo dei dati scaricati tramite la App per stime di esposizione fruibili per eventuali studi epidemiologici.
Indicatori ambientali
Radiazioni non ionizzanti nella pagina delle Pressioni ambientali
https://www.arpa.piemonte.it/reporting/indicatori-on_line/pressioni-ambientali
Esposizione ai telefoni cellulari: come ridurre i rischi (2015) |
Esposizione della popolazione a campi elettromagnetici (2014) |
Popolazione esposta ai campi elettromagnetici (2012) |
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Alcuni approfondimenti a siti esterni
http://www.regione.piemonte.it/ambiente/elettromagnetismo/
http://www.agentifisici.isprambiente.it/
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=7