Contaminazione da prodotti fitosanitari
I controlli effettuati nel 2012 (443 campioni) evidenziano come la frutta sia la matrice soggetta a più trattamenti, sia durante il ciclo vegetativo e la fioritura sia durante la fruttificazione e la post-raccolta. Anche nei campioni analizzati la maggior presenza di residui si riscontra nella frutta. Tra i campioni in cui si riscontrano residui, è frequente la rilevazione di più fitofarmaci nella medesima matrice. Uve da tavola e da vino, mele e pere sono state le matrici in cui sono stati riscontrati il maggior numero di principi attivi (5 principi attivi contemporaneamente). 
Prodotti fitosanitari. Residui nei campioni analizzati - anno 2012 Clicca sul grafico per ingrandirlo
  
  Il confronto dei dati degli ultimi anni evidenzia una netta diminuzione dei campioni con una quantità di residuo superiore ai limiti di legge; si mantiene invece essenzialmente costante la percentuale di campioni del tutto privi di contaminanti, pur con variazioni nel corso degli anni.
 
  
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La contaminazione da micotossine
Le micotossine sono prodotte da funghi e lieviti che colonizzano le coltivazioni, sia durante la loro crescita in campo sia nelle successive fasi di raccolta, trasporto e stoccaggio. Sono di fatto riconosciute quali potenziali tossici per uomo e animali, e sono considerate un rischio superiore a quello rappresentato dai pesticidi. Poco si sa, però, della loro diffusione globale, sia in termini quantitativi sia in termini economici. Nel 2012 sono stati prelevati 365 campioni; gli alimenti indagati sono stati soprattutto cereali, frutta secca, spezie e legumi e loro derivati. Le positività riscontrate sono state numerose (~32% dei campioni), ma in sensibile diminuzione rispetto al 2011, nonostante l’allerta dovuta alle particolarità climatiche dell’anno. In 10 alimenti (~3%) la concentrazione di una delle micotossine ha superato i limiti di legge. In 59 campioni si è rilevata la presenza contemporanea di micotossine diverse. Le tipologie di alimenti più contaminate sono la frutta secca, in particolare castagne e nocciole, la farina di mais e le spezie. Il confronto dei dati degli ultimi anni evidenzia una diminuzione delle irregolarità del 2012 rispetto al 2011 (anche perché non sono pervenuti al laboratorio campioni provenienti da altre regioni Italiane), ma i risultati rimangono sostanzialmente in linea con l’andamento degli ultimi anni e con quelli certificati a livello europeo e nazionali. 
  
L’impatto delle micotossine sui consumatori potrebbe essere ancora sottostimato, in quanto l’intossicazione è raramente acuta. Attualmente non è stato considerato l’eventuale effetto combinato di un’esposizione a più micotossine attraverso il consumo dei diversi alimenti o di singoli prodotti pluricontaminati. I risultati ottenuti dal laboratorio Arpa negli ultimi anni hanno permesso alle Autorità Sanitarie Nazionali e Comunitarie di estendere, nel corso del 2012, la valutazione del rischio a quegli alimenti particolari e poco considerati: i legumi e le castagne, queste ultime prodotte principalmente in Piemonte. 
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