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Argomento del mese - La frutta autunnale

Arpa Piemonte svolge attività di Controllo Ufficiale per la Sicurezza Alimentare

Qual è il ruolo di Arpa Piemonte?

La Regione Piemonte, attraverso le Aziende Sanitarie Locali, la Dogana di Torino Caselle, di Rivalta Scrivia e i carabinieri del NAS, realizzano un vasto programma di controllo degli alimenti a rischio alla produzione, all’importazione e al commercio. Ad Arpa, con il laboratorio del Polo Alimenti, sono affidate le analisi chimiche.
Negli ultimi anni il Laboratorio dell'Agenzia ha concentrato l’attività soprattutto sulla ricerca di contaminanti tossici nelle derrate alimentari, in quanto espressione di rischio tossicologico.
La pianificazione dei controlli è basata sull’analisi del rischio rappresentato dai diversi alimenti, ma anche sulle tipologie specifiche di produzioni locali e stagionali, quali nocciole, castagne e uva.

Quali sostanze nocive si possono trovare nella frutta autunnale e sui suoi derivati?

La frutta, come tutti i prodotti vegetali, è esposta a diversi tipi di contaminazione, sia di derivazione antropica, diretta o ambientale, che naturale.
Tra i contaminanti chimici di derivazione antropica l’impiego di antiparassitari costituisce uno dei principali sistemi attuati dall’uomo per proteggere le produzioni vegetali da organismi nocivi ed erbe infestanti e per migliorare la produzione agricola.
I fitofarmaci possono essere classificati in base a diverse caratteristiche:
- la tossicità e pericolosità per l’uomo - molto tossico, tossico, nocivo, irritante, non classificato. La classificazione tossicologica di un prodotto fitosanitario si basa sulla tossicità acuta dello stesso nei confronti degli animali a sangue caldo ed è misurata dalla dose letale (50 DL) e dalla Concentrazione Letale (CL 50);
- l’attività svolta - antiparassitari (tra cui vengono distinti insetticidi, acaricidi, rodenticidi, fungicidi, nematocidi, molluschicidi); diserbanti; fitoregolatori; fisiofarmaci; repellenti.
Tra i contaminanti chimici di derivazione naturale, quelli che rappresentano il maggior rischio sanitario sono le micotossine, metaboliti secondari prodotti da funghi e lieviti; questi microrganismi colonizzano le coltivazioni, in campo e nelle fasi successive di stoccaggio e lavorazione. L’entità del rischio è commisurata all’ampio spettro di risposte tossiche esplicate (cancerogenicità, mutagenicità, ecc.).
La frutta a guscio e la frutta secca in generale sono particolarmente soggette a tale tipo di contaminazione, soprattutto nei casi in cui l’essiccazione/tostatura del prodotto venga eseguita con modalità e tempi non adeguati.
Anche sulla frutta fresca, in particolare sull’uva e sulle mele, possono proliferare muffe e funghi; la contaminazione non è purtroppo evidente nei prodotti trasformati quali vino e succhi.

Quali tipi di controlli si eseguono sulla frutta autunnale e sui suoi derivati?

Relativamente alla frutta a guscio, come nocciole e castagne, le analisi eseguite sono principalmente rivolte alla ricerca di micotossine; in particolare le Aflatossine e l’Ocratossina, molecole molto tossiche rispettivamente per fegato e reni.
L’ocratossina viene ricercata anche nel vino, per verificare che non sia stato prodotto con uva contaminata.
Sull'uva e sul vino si effettua un'analisi multiresiduale di antiparassitari, vengono ricercati circa un centinaio di principi attivi.

Esistono limiti per l’esposizione alle micotossine negli alimenti?

A seguito dei risultati dei controlli ufficiali, la legislazione nazionale e comunitaria ha fissato i tenori massimi ammissibili per i prodotti a rischio.
Si evidenzia un’attenzione sempre maggiore per la sicurezza alimentare e la necessità di armonizzare le esigenze dei diversi paesi membri dell’Unione Europea e dei Paesi Terzi, per garantire l’esistenza di un mercato unico senza distorsioni della concorrenza. Il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea permette di conoscere in tempo reale i risultati dei controlli effettuati in tutti i Paesi Membri attivando, quando necessario, il ritiro dei prodotti pericolosi per la salute umana o animale.
In generale, la contaminazione riscontrata sui prodotti analizzati in Piemonte risulta abbastanza elevata (circa il 30% dei campioni) ma in pochi casi la concentrazione misurata supera i tenori massimi previsti (2-3%).

Esistono limiti per i residui di antiparassitari negli alimenti?

I livelli massimi di residui (LMR) di antiparassitari sono stabiliti a livello europeo dal Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005.
Le informazioni relative agli impieghi, le dosi di applicazione e le avversità combattute dai prodotti fitosanitari autorizzati sono raccolte nella banca dati esistente presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
È  bene sottolineare come i limiti imposti dalla normativa non rappresentino un immediato pericolo per la salute, ma la soglia legale tossicologicamente accettabile. In effetti, relativamente al livello di esposizione della popolazione italiana, le stime di assunzione elaborate con i dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei risultati, indicano che i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti.
L’aspetto più critico è quello riguardante la presenza contemporanea di più principi attivi (alcuni anni si sono riscontrati anche 8 sostanze attive nel medesimo campione). Il problema dei possibili effetti aggregati, cumulativi e sinergici degli antiparassitari è attualmente in fase di valutazione da parte dell’EFSA (European Food Safety Authority).

Qual è la frutta più a rischio?

Micotossine Nel corso dei controlli eseguiti è stata costantemente evidenziata una criticità specifica della produzione nazionale: la contaminazione da Aflatossine e Ocratossina A dei derivati delle castagne. I campioni analizzati sono castagne secche e farina di castagne. Proprio quest’ultima tipologia si è dimostrata quella più contaminata, verosimilmente perché viene destinata alla macinazione la parte meno pregiata.

Nessuna contaminazione è stata rilevata invece sui prodotti ottenuti dal frutto fresco (ad esempio caldarroste o castagne candite).

In Piemonte è attualmente in corso di valutazione un’azione di prevenzione della contaminazione in collaborazione con le aziende di produzione sul territorio.
Vigneti Per quanto concerne i residui di fitofarmaci riscontrati sull’uva si evidenzia che nel corso del 2012 il 25% dei campioni di uva analizzati non presentava residui di antiparassitari, il 25% presentava un solo principio attivo, sul restante 50% dei campioni di uva sono stati rilevati più pesticidi (fino a 5); nessun campione è risultato non regolamentare.
Sui campioni di vino analizzati nel 2012 non sono state riscontrate irregolarità, circa il 50% dei campioni era privo di residui, su circa il 15% dei campioni sono stati determinati 5 sostanze attive.

I prodotti alimentari venduti in Europa sono sicuri? L'uva e le nocciole, che caratterizzano la produzione Piemontese, sono sicure?

L'esposizione ai contaminanti chimici sia di origine naturale che antropica non è così elevata come temono i consumatori.
percezione rischio alimentareI prodotti alimentari venduti in Europa non hanno mediamente un livello di contaminazione tale da causare intossicazioni acute ad effetto immediato, grazie anche al costante controllo degli enti preposti, i quali  assicurano la verifica del mantenimento dei rischi al di sotto dei livelli di salvaguardia.

Annate calde e umide favoriscono la contaminazione da micotossine della frutta autunnale; tali condizioni climatiche non sono però caratteristiche dell'Europa e in particolare della nostra regione.
Grafico antiparassitariIl problema è maggiore per i prodotti di importazione dai paesi in via di Sviluppo; esistono però specifiche disposizioni legislative per garantire stringenti verifiche in dogana che rendono anti-economico il mancato rispetto degli standard di sicurezza da parte dei produttori Extra Europei.

Il grafico relativo al controllo ufficiale di antiparassitari riporta il raffronto percentuale tra campioni con residui e campioni senza residui suddivisi in base alla provenienza del campione per tutti i campioni analizzati nel corso del 2012.

A chi bisogna segnalare la presunta contaminazione di un alimento?

Chi acquista un prodotto alimentare che presenta un colore e/o odore diversi dal solito o altre criticità, può segnalare il problema a:
- all'ASL con una telefonata o lettera (esposto),
- ai NAS, Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma dei Carabinieri.
Arpa interviene successivamente su richiesta dell'ASL o dei NAS. L'Agenzia non accoglie direttamente alimenti dai cittadini.

È possibile visitare il laboratorio di Arpa?

laboratorio Polo AlimentiIl Laboratorio chimico dell'Agenzia è denominato Struttura Specialistica Polo alimenti. È situato in Strada Nizza, 24 - 10040 La Loggia (TO).

Abitualmente è chiuso al pubblico. In occasione della manifestazione Porte Aperte, che si tiene a maggio, sono organizzate visite guidate.

 

 

 

 

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