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Progetto n.165 PROVIALP Protezione della viabilità alpina

L'aumento esponenziale della circolazione di merci e persone nell'area alpina ha evidenziato, negli ultimi anni, i problemi di varia natura connessi all'adeguamento delle infrastrutture destinate ai trasporti.
Particolare rilievo rivestono i problemi legati alla sicurezza delle infrastrutture minacciate soprattutto da fenomeni di crollo, come confermano i dati storici e statistici relativi alla caduta massi sulle strade.

Il progetto Interreg IIIa Alcotra n. 165 PROVIALP “Protezione della viabilità alpina” sviluppa metodologie di valutazione della pericolosità da caduta massi sulle reti viarie nell'ambiente alpino, affrontando tali problematiche sia dal punto di vista propriamente geologico e strutturale (aspetti sviluppati essenzialmente da Arpa Piemonte) che dal punto di vista della protezione offerta dalla foresta (aspetti sviluppati essenzialmente dal Cemagref).

Il progetto PROVIALP è stato sviluppato dal Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche di Arpa Piemonte e dal Cemagref di Grenoble (Francia).
Il Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche è una delle strutture Arpa Piemonte eredi dell'ultraventennale patrimonio di conoscenze maturate nel campo del rischio geologico dalla ex Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione.
Il Cemagref è un Ente Pubblico francese a carattere Scientifico e Tecnico (EPST) dislocato sul territorio su base regionale. È un centro di ricerca finalizzato alla gestione del territorio e delle acque le cui attività sono orientate verso le nuove conoscenze e le innovazioni tecniche che possano essere utilizzate da enti gestori, da decisori e da imprese per rispondere ad esigenze concrete legate alla gestione delle risorse e all'utilizzazione degli ambienti.
Il centro regionale di Grenoble sviluppa le proprie attività di ricerca nel campo della conoscenza e della prevenzione dei rischi naturali derivanti da movimenti gravitativi rapidi (come le valanghe ed i fenomeni di caduta massi), la conoscenza e la gestione degli ecosistemi forestali e degli ambienti rurali montani.

Le valutazioni di pericolosità e rischio e gli interventi nei confronti di tale tipo di fenomeni di caduta massi sull'intero sistema viario sull'area alpina sono condotti essenzialmente a posteriori, ovvero a seguito di un fenomeno franoso verificatosi.
In linea di massima tale approccio è sufficiente nei casi di vie di comunicazione storiche o a bassa densità di traffico: nel caso di vie storiche in quanto si può ipotizzare che si sia intervenuti nel tempo, in fasi successive, ovunque sussistano problemi di crollo; nel caso di basse densità di traffico in quanto diminuisce fortemente il rischio di coinvolgimento di mezzi o persone.
Di fronte allo sviluppo di nuove vie di comunicazione, all'adeguamento di quelle esistenti ed all'aumento dei traffici e all'utilizzo a fini turistici degli itinerari escursionistici, l'approccio a posteriori non evidenzia i problemi sino a che gli stessi non si siano palesati. L'aumento delle vie e del traffico aumenta statisticamente la probabilità che il fenomeno che ci segnala l'esistenza del problema causi danni e/o vittime; non permette valutazioni di pericolosità e rischio estese agli interi assi interessati; impedisce una corretta pianificazione degli interventi, non essendo nota a priori l'entità dei problemi; non permette di valorizzare i settori nei quali il ruolo di protezione da parte della foresta è efficace e arresta i fenomeni.
Riassumendo, tale approccio fa sì che la gestione dei rischi connessi con i fenomeni franosi lungo le vie di comunicazione venga sempre condotta in regime di post-emergenza.

L'obiettivo principale del progetto PROVIALP è lo sviluppo di un metodo agile da mettere a disposizione degli enti preposti alla sicurezza delle reti viarie, al fine di poter predisporre valutazioni di pericolosità e rischio ex ante , per minimizzare i rischi per persone o mezzi in transito sulle vie di comunicazione, permettere una migliore gestione delle risorse per la messa in sicurezza e consentire una migliore gestione del pericolo e del rischio.
Tali metodi, se applicati, dovrebbero permettere la riduzione dei rischi per il traffico; l'ottimizzazione della gestione degli ecosistemi forestali con funzione di protezione; la migliore determinazione sia delle strategie che dei siti di intervento per la riduzione dei rischi nei confronti di beni e persone; infine una miglior gestione della pericolosità e del rischio.

La relazione è essenzialmente indirizzata a tecnici che a vario titolo si occupano di gestione dei rischi naturali, a chi gestisce le infrastrutture di comunicazione ed ai gestori delle risorse forestali perchè permette di conoscere meglio i vari campi trasversali di comune interesse.

Al volume è associato un DVD contenente la relazione finale in formato .pdf, una base dati dei rilievi strutturali, dei dati geografici ( shapefile ), delle fotografie di siti campione, dei codici di calcolo dei metodi meccanico-probabilistici, le tabelle delle analisi cinematiche e probabilistiche, una serie di immagini delle aree strutturali omogenee e le risultanze delle analisi, la documentazione software delle analisi dei dati LIDAR; delle fotografie di ingegneria naturalistica, alcuni filmati d el Cemagref (“La foresta in montagna: un paramassi naturale”; “Lo strumento Rockfornet (quantificazione del ruolo di protezione delle popolazioni forestali)”; “Tecniche di abbattimento traverso”; “Utilizzazione del tomografo per valutare la qualità della base dei tronchi”).

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