La qualità dell'aria a Torino
La normativa relativa alla qualità dell’aria prevede il rispetto dei limiti delle concentrazioni per dodici inquinanti. Di questi quattro (PM10, PM2.5, ozono e biossido di azoto) presentano ancora superamenti dei limiti, che sono invece rispettati, ormai da molti anni, dai rimanenti otto (biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, arsenico, cadmio, nichel, piombo e benzo(a)pirene).
Per la città di Torino, le serie storiche del PM10, come su tutto il territorio regionale mostrano una significativa diminuzione delle concentrazioni, pur in presenza di un superamento dei limiti.
I grafici mostrano l’andamento degli ultimi quattordici anni rispettivamente per il limite annuale e per quello giornaliero
Le stazioni che misurano il PM10 a Torino sono cinque: Torino Lingotto, Torino Rubino, Torino Rebaudengo, Torino Consolata e Torino Grassi.
La stazione di Torino Grassi, per la sua ubicazione, non è rappresentativa della concentrazione di PM10 a cui mediamente è esposta la popolazione torinese; sotto questo profilo, in accordo con le normative europee, risultano più rappresentative stazioni in area residenziale come quelle di Torino Lingotto e Torino Rubino.
I dati prodotti da una punto di monitoraggio ubicato nelle immediate vicinanze di assi viari a elevato traffico sono rappresentativi di un’area molto limitata, il cui raggio massimo per alcuni inquinanti è dell’ordine di alcune decine di metri. Una stazione di questo tipo, quindi, fornisce una indicazione non corrispondente alla esposizione media della popolazione agli inquinanti atmosferici, anche in considerazione del fatto che il tempo di permanenza dei cittadini nelle immediate vicinanze di un punto critico è mediamente molto inferiore a quanto accade in aree ad uso residenziale o ricreativo. Inoltre i complessi fenomeni di dispersione, trasporto e trasformazione chimica che coinvolgono gli inquinanti atmosferici fanno sì che anche in siti relativamente lontani dalle fonti si rilevino concentrazioni significative.
La recente normativa di origine europea in tema di qualità dell’aria ha fatto propri tali principi, tanto che una delle principali innovazioni riguarda proprio i criteri di ubicazione sul territorio dei punti di misura. A tale proposito l’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT, oggi ISPRA ) ha emanato una specifica linea guida per la predisposizione delle reti di monitoraggio, in cui si sottolinea esplicitamente la necessità di disporre un numero congruo di stazioni collocate in aree residenziali o verde pubblico, proprio in quanto maggiormente rappresentative dell’esposizione media della popolazione. Nelle principali aree urbane, non solo della provincia di Torino, ma dell’intera regione, è risultato necessario negli ultimi anni, proprio in virtù delle nuove richieste della normativa, effettuare la ricollocazione/eliminazione di una parte delle numerose stazioni ubicate originariamente in siti da traffico.
PM10 2013 | Valore medio annuo (µg/m3) | Numero di superamenti |
---|---|---|
To-Consolata | 40 | 100 |
To-Grassi | 48 | 126 |
To-Lingotto | 38 | 89 |
To-Rubino | 35 | 87 |
Valori limite: - 40 µg/m3 media annuale |
E' importante sottolineare che per la prima volta da quando Arpa misura il PM10 la stazione TO Consolata rispetta il limite annuale.
I dati scientifici dimostrano, in modo inequivocabile, che per conseguire il rispetto dei limiti del PM10 nella pianura padana sono necessarie azioni di risanamento coordinate a livello sovraregionale, come ribadito dal recente Accordo di Programma tra il Ministero dell'Ambiente e le Regioni del bacino padano .