I dati del PM10 in Piemonte nel 2013
Nel 2013 i valori di particolato PM10 misurati nelle stazioni della rete regionale di rilevamento gestita dall’Agenzia, attualmente in fase di ulteriore validazione, hanno evidenziato riduzioni delle concentrazioni medie annuali in quasi tutti i siti nei quali lo si misura
La normativa vigente prevede due valori limite: il valore medio annuale (pari a 40 microgrammi/m3) ed il numero dei superamenti del valore limite giornaliero (pari a 50 microgrammi/m3 da non superare per più di 35 giorni).
Considerando solo le stazioni in cui la misurazione del parametro era attiva sia nel 2012 sia nel 2013, il numero delle stazioni in cui i valori medi annuali sono superiori al valore limite è diminuito del 80% mentre il numero delle stazioni nelle quali è superato il valore limite giornaliero è diminuito del 25%.
Complessivamente nel 2013 sono stati riscontrati superamenti del valore medio annuale (pari a 40 microgrammi/m3) nel 6% delle stazioni e superamenti del valore limite giornaliero (pari a 50 microgrammi/m3 da non superare in più di 35 giorni) nel 62% delle stazioni.
Per il valore medio annuale, nel grafico sottostante, si può notare come in solo due province il valore limite sia stato superato e sempre in stazioni di traffico che hanno rappresentato nel tempo la tipologia più critica.
Per entrambi gli indicatori di legge i valori più elevati sono stati misurati a Torino che storicamente rappresenta l’area più problematica per questo inquinante, in particolare per il numero dei superamenti giornalieri, pur avendo registrato negli anni un netto miglioramento della situazione.
A scopo illustrativo nel grafico sottostante sono stati mediati, su base annuale e per il periodo 2006-2013, i valori misurati sull’intera Regione dei due indicatori del PM10 per evidenziarne l’evoluzione positiva, nonostante permanga una situazione di diffusa ed evidente criticità con la conseguente necessità di ulteriori iniziative per ottenere il rispetto di quanto indicato dalla normativa.
Il grafico mostra un decremento continuo con l’eccezione del triennio 2010 - 2012, nel quale le condizioni meteo sono state particolarmente favorevoli alla dispersione nel 2010 e favorevoli alla formazione e all’accumulo del PM10 nel 2011 – 2012.
Nel 2013 il trend discendente è ripreso, collocando il valore dei due indicatori ad un livello leggermente inferiore a quello del 2010.
“In Piemonte il PM 10 è un inquinante che risente delle condizioni critiche tipiche della Pianura Padana. Il trend in discesa dimostra che i provvedimenti presi dalle amministrazioni, il miglioramento del parco auto e la misurazione e i controlli delle emissioni presso gli insediamenti produttivi da parte di Arpa Piemonte hanno consentito di migliorare, nel’ultimo decennio, la qualità dell’aria – precisa il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – L’Agenzia, quale ente tecnico, continuerà con impegno e professionalità a monitorare e valutare la qualità dell’aria in Piemonte per poter dare risposte puntuali e precise a chi si occupa delle decisioni politiche e amministrative volte a ridurre le concentrazioni degli inquinanti”.
“L’elaborazione integrata dei dati misurati nelle singole stazioni e dei risultati delle elaborazioni modellistiche consente di avere la stima degli indicatori di legge per ogni singolo inquinante normato relativamente ad ognuno dei 1206 Comuni piemontesi, anche in quelli privi di stazioni fisse" - spiega Anna Maria Gaffodio, responsabile della Struttura Sistemi Previsionali dell'Agenzia.
Arpa Piemonte mette a disposizione del pubblico:
- i dati puntuali misurati dalle stazioni fisse della rete regionale pubblicati sul sito regionale Sistema Piemonte ; gli stessi dati validati e certificati sono inviati annualmente al Ministero dagli uffici regionali
- nel periodo autunno-inverno il Bollettino dei dati settimanali per i capoluoghi di provincia e l’area metropolitana di Torino e il Bollettino delle Stime Previsionali per tutti i Comuni piemontesi (http://www.arpa.piemonte.it/bollettini)