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Incendio a Frossasco: i dati

2 aprile 2019

Le fiamme alla ex Annovati di Frossasco (TO), che interessano rifiuti non pericolosi nel piazzale della ditta, continuano. E continua anche il monitoraggio dell'Arpa.

Qui di seguito i dati completi, della strumentazione da campo, di laboratorio e delle centraline della qualità dell'aria per avere una situazione più completa possibile.

Sia per i rilievi con la strumentazione da campo che dalle analisi di laboratorio non si evidenziano dati  da destare preoccupazione da un punto di vista ambientale.

Rilievi del 2 aprile 2019 con strumentazione da campo (apparecchiature portatili)

Prelievi del 2/4/2019 presso il plesso scolastico di Frossasco

Inquinante

Valori Misurati

Limite di rilevabilità
strumentale

TLV-STEL
(ppm)

TLV-TWA
(ppm)

TLV-ceiling
(ppm)

Valore limite aria ambiente D.lgs 155/2010
(ppm)

VOC

<1ppb

1 ppb

-

-

-

-

Acido cianidrico

<0,1 ppm

0.1 ppm

-

-

4,7

-

Monossido di carbonio

<1 ppm

1 ppm

-

25

-

11,6 come media su otto ore consecutive

Metano

<0.1ppm

0.1 ppm

-

1000

-

-

Cloro

<0,2ppm

0.2 ppm

1

0.5

-

-

Ammoniaca

< 1 ppm

1 ppm

35

25

-

-

Biossido di carbonio

< 2000ppm

2000 ppm

30.000

5000

-

-

Fosfina

<0.01ppm

 0.01 ppm

1

0.3

-

-

Solfuro di idrogeno

<1ppm

1 ppm

5

1

-

-

Prelievi del 2/4/2019 presso la piazza di Cantalupa

Inquinante

Valori Misurati

Limite di rilevabilità
strumentale

(1)TLV-STEL
(ppm)

(2) TLV-TWA
(ppm)

(3)TLV-ceiling
(ppm)

Valore limite aria
ambiente D.lgs 155/2010
(ppm)

VOC

<1ppb

1 ppb

-

-

-

-

Acido cianidrico

<0,1ppm

0.1 ppm

-

-

4,7

-

Monossido di carbonio

< 1ppm

1 ppm

-

25

-

11,6 come media su otto ore consecutive

Metano

<0.1ppm

0.1 ppm

-

1000

-

-

Cloro

<0,2ppm

0.2 ppm

1

0.5

-

-

Ammoniaca

< 1 ppm

1 ppm

35

25

-

-

Biossido di carbonio

< 2000ppm

2000 ppm

30.000

5000

-

-

Fosfina

<0.01ppm

 0.01 ppm

1

0.3

-

-

Solfuro di idrogeno

<1ppm

1 ppm

5

1

-

-

Per valutare la pericolosità dell’esposizione alle sostanze indicate si fa riferimento alle seguenti modalità di esposizione e ai relativi valori

 

  1. 1.        TLV-STEL (ppm)

Valore massimo consentito per esposizione di 5 minuti

 

  1. 2.        (2) TLV-TWA (ppm)

Valore massimo consentito per una esposizione di massimo 8 ore

 

  1. 3.        (3) TLV-ceiling (ppm)

Valore che non deve mai essere superato neanche per un minuto

 

 

Rilievi del 29 marzo 2019 analizzati in laboratorio

 

interno cortile ditta- prossimità incendio

strada interna di V. Torino (prossimità ditta)

strada della Mole n° 5

presso  Cortile Scuola S.Pellico di Frossasco

 

 

Inquinante

Valori Misurati

(ppbV)

Valori Misurati

(ppbV)

Valori Misurati

(ppbV)

Valori Misurati

(ppbV)

TLV-STEL

(ppm)

Esposizione non >'5

TLV-TWA

(ppm)

Esposizione 8h

Propilene

28

3.5

1.9

< 1.0

- - -

500

Cloruro di metile

8.3

< 1.0

< 1.0

< 1.0

- - -

50

Clorometano

< 1.0

2.3

1.9

< 1.0

- - -

 

Alcol Etilico

3.6

2.4

1.8

1.5

1000

 

Acroleina

5.3

1.1

< 1.0

< 1.0

0.1

 

Acetone

19

5.9

4.0

2.3

500

250

2-butanone

3.6

< 1.0

< 1.0

< 1.0

300

200

Benzene

9.6

1.7

1.0

< 1.0

2.5

0.5

Toluene

5.5

< 1.0

< 1.0

< 1.0

- - -

20

Stirene

6.7

< 1.0

< 1.0

< 1.0

40

20

formaldeide

34.0

3.3

8.5

< 0.7

0.3

0.1

acetaldeide

35.8

< 0.5

< 0.5

< 0.4

25

- - -

propionaldeide

7.5

< 0.4

1.3

< 0.3

- - -

20

isovaleraldeide

< 0.4

< 0.3

< 0.3

< 0.2

- - -

- - -

valeraldeide

< 0.4

< 0.3

< 0.3

< 0.2

- - -

50

I valori limite  TLV sono espressi in ppm: 1 ppm = 1000 ppbV - Legenda della tabella precedente

Come è evidente se si confrontano i valori con la colonna a destra dove sono riportati i limiti di esposizione per lavoratori esposti per 8 ore 5 giorni a settimana, i valori riscontrati sono estremamente bassi e non significativi  per tossicità acuta.
I valori, naturalmente, sono più alti in prossimità immediata dell'incendio (ad alcune ore dal verificarsi dell'innesco) mentre già appena fuori dal perimetro delle zona interessata sono in concentrazioni  molto basse e non tali da suscitare preoccupazione.

 

Particolato atmosferico (PM10)

Sono riportati in tabella ed esplicitati nel grafico i dati di particolato atmosferico nelle stazioni di misura potenzialmente coinvolte nelle ricadute (Pinerolo e Beinasco), confrontate con stazioni di riferimento sia di fondo urbano (Leinì) che di traffico (Torino Rebaudengo).

Dati non validati ed espressi in µg/m³

Il giorno in cui è iniziato l’incendio, la concentrazione di particolato atmosferico è cresciuta nella stazione di Pinerolo, che è la più prossima al sito. Tale andamento, essendo comune a tutte le stazioni di misura (compresa quella presa a riferimento nell’area opposta del territorio provinciale e non coinvolta nella ricaduta dei fumi), è sostanzialmente da attribuire a fenomeni metereologici tali da favorire l’accumulo al suolo dei contaminati ambientali. Nei giorni successivi l’andamento è rimasto uniforme in tutte le stazioni, ad eccezione della stazione di Beinasco che ha evidenziato un lieve aumento delle polveri dal 28 al 31 che non si è riscontrato nelle altre centraline.

La stazione di Beinasco sembra pertanto essere stata quella più coinvolta dalla ricaduta in misura anche maggiore di Pinerolo dove si è osservato una diminuzione della concentrazione di particolato. I dati anemologici utilizzati, relativi ai giorni dal 26 al 31 marzo, sono quelli della stazione sita in via Gorini a Torino che dista circa un chilometro dalla stazione di monitoraggio denominato Beinasco TRM.

La stazione di Pinerolo anche nei giorni successivi all’incendio presenta valori inferiori al limite di legge, contenuti e in diminuzione. Non si evidenzia quindi un contributo significativo dell’incendio alla concentrazione di particolato nell’area prossima al sito.

Nel grafico è stata inserita anche la stazione di Torino Rubino (fondo urbano) che è la stazione dell’agglomerato urbano torinese più prossima alla stazione di Beinasco, i cui dati però nei giorni 27 e 28 marzo non erano presenti per mal funzionamento tecnico. I dati nei giorni successivi non evidenziano però un contributo dell’incendio alla concentrazione di particolato e rientrano sempre nei limiti normativi.

In ogni caso l’incendio, visti i valori assoluti, sembra non aver contribuito in maniera significativa all’aumento delle polveri rispetto all’andamento generale di questi giorni in tutte le stazioni di rilevamento.

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