Saluggia
Il sito nucleare di Saluggia (VC) può essere suddiviso in due aree distinte: quella occupata dall’impianto EUREX-SO.G.I.N. e quella occupata dal complesso LivaNova-Deposito Avogadro. L’entrata in esercizio degli impianti ivi ospitati risale agli anni ’50-’60 del XX secolo.
Si tratta di un sito di interesse nazionale in relazione alla sua alta criticità dal punto di vista radioprotezionistico. Infatti:
- si trova nell’area di esondazione del fiume Dora Baltea;
- la zona è caratterizzata da un’alta vulnerabilità della falda acquifera superficiale;
- vi è stoccata una grande quantità di rifiuti radioattivi – allo stato solido e liquido – e di combustibile nucleare irraggiato;
- è situato a circa 1,5 km a monte del campo pozzi di uno dei più grandi acquedotti del Piemonte, l’Acquedotto del Monferrato.
L’IMPIANTO EUREX-SO.G.I.N.
L’impianto EUREX (Enriched URaniun EXtraction) – in origine di proprietà ENEA – è un impianto chimico di riprocessamento di elementi di combustibile nucleare irraggiato ad alto arricchimento in U-235 concepito per provare, in scala pilota, schemi chimici idonei al riprocessamento di combustibile irraggiato proveniente da reattori di potenza. L’impianto è stato realizzato nel periodo 1965-1970. A partire dall’ottobre 1970 sono stati riprocessati 506 elementi metallici MTR (Material Testing Reactor). Successivamente, nel 1974, l’impianto è stato modificato in vista di campagne sperimentali di riprocessamento di combustibili da reattori di potenza. In tale ambito, dall’ottobre 1980 alla fine del 1983 sono stati riprocessati 72 elementi di combustibile irraggiato di tipo CANDU (CANada Deuterium Uranium) della centrale canadese di Pickering (Ontario). A partire dal 1984 l’impianto di riprocessamento non ha più funzionato e l’attività più significativa svolta in EUREX è stata la solidificazione delle soluzioni di plutonio (ora trasferito negli USA) ottenute dal riprocessamento degli elementi CANDU, mediante l’impianto UMCP, Unità Manuale di Conversione del Plutonio (dal giugno 1988 al marzo 1991). Nel 2003 la titolarità della Licenza d’esercizio è stata trasferita da ENEA a SO.G.I.N.
IL COMPLESSO LIVANOVA-DEPOSITO AVOGADRO
Il complesso LivaNova-Avogadro nasce alla fine degli anni ’50 con la costruzione del reattore di ricerca Avogadro – RS1, realizzato per iniziativa di SORIN S.p.A. – Società Ricerche e Impianti Nucleari S.p.A. – costituita nel 1957 da FIAT S.p.A. e Montecatini S.p.A. Intorno al reattore si è avuta negli anni la proliferazione di numerose società e installazioni dedicate ad attività di studio, ricerca, produzione e stoccaggio di materiali radioattivi, appartenenti sia al ciclo del combustibile nucleare sia al campo della ricerca farmacologica ed industriale. Attualmente, dopo varie trasformazioni avvenute nel tempo, il complesso ospita il Deposito Avogadro S.p.A e un insieme di altre attività in carico ad un unico soggetto: Livanova Site Management S.r.l. (ex Sorin Site Management S.p.A.).
Deposito Avogadro
Il Deposito Avogadro è sorto in seguito alla ristrutturazione del reattore di ricerca Avogadro del tipo a piscina che venne impiegato nel campo delle indagini sugli effetti dell’irraggiamento radioattivo sui materiali nel periodo 1960-1971; dopo un decommissiong parziale avvenuto tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 è stato convertito, con le opportune modifiche necessarie, in deposito temporaneo per elementi di combustibile nucleare irraggiato. L’esercizio come deposito ha avuto inizio nel 1984 per far fronte alle esigenze ENEL di gestione del combustibile irraggiato proveniente dalle centrali elettronucleari di potenza e continua tuttora su contratto SO.G.I.N. A partire dal 1984 sono stati stoccati 371 elementi di combustibile nucleare irraggiato, di cui 49 provenienti da Trino e 322 da Garigliano. Nel biennio 2007 – 2008 è stato trasferito presso il Deposito Avogadro il combustibile stoccato nella piscina dell’impianto EUREX. Nel periodo 2003-2005 si svolsero le operazioni di trasferimento di 259 elementi UO2 di Garigliano destinati al riprocessamento nell’impianto di Sellafield (GB), mentre nel 2013 si conclusero le operazioni di trasferimento del combustibile di Trino all’impianto di La Hague (F). Al momento restano 63 elementi MOX di Garigliano destinati al trasferimento presso l’impianto di La Hague.
Complesso LivaNova
Il Complesso LivaNova comprende attualmente al suo interno:
- un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi di bassa e media attività derivano dalle attività di ricerca in campo nucleare che si svolgevano nel centro SORIN, dalla raccolta di rifiuti radioattivi provenienti dalle strutture ospedaliere clienti della SORIN stessa e dalle attività di bonifica ancora in corso;
- un bunker in calcestruzzo dove sono stoccati i rifiuti radioattivi provenienti dal decommissioning del reattore Avogadro;
- una struttura denominata “celle calde” comprendente due celle in calcestruzzo baritico per la manipolazione di sorgenti ad alta attività di cui la prima venne impegnata fino al 1986 per la manipolazione di sorgenti sigillate ad alta attività utilizzate per impieghi medici ed industriali e la seconda sino alla fine degli anni ‘60 per esperienze di metallurgia svolte in collaborazione con il CISE (entrambe le celle sono chiuse e compartimentate dal 1986 in seguito ad un incidente occorso il 23 ottobre dello stesso anno. Una terza cella era destinata alla manipolazione di sorgenti di Ir-192.
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