Progetti
PROGETTI EUROPEI
Alp Lakes (2004-2008): progetto inserito nell’ambito del Programma INTERREG III B Spazio Alpino. Scheda progetto.
Biodiversità - una ricchezza da conservare (2007-2012): programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera. Scheda progetto
PROGETTI NAZIONALI
Carta della Natura: Il progetto nazionale Carta della Natura (Legge 394/91) coordinato da APAT consiste nella realizzazione di una cartografia dell’intero territorio nazionale a diverse scale di analisi, che permetta di identificare lo stato dell’ambiente naturale e di stimarne qualità e vulnerabilità. Il prodotto, fruibile da Amministrazioni centrali e locali, fornisce utili informazioni a supporto della pianificazione territoriale.
In tale ambito nel 2003-2004 Arpa Piemonte ha sperimentato la metodologia proposta da APAT per l’analisi degli habitat attraverso classificazione automatica di immagini satellitari (immagini Landsat TM) e la creazione di una base dati geografica sugli ecosistemi e sulla matrice valore ecologico - vulnerabilità ambientale. Nel 2005 è stata stipulata una specifica convenzione APAT - Arpa Piemonte per l’estensione del progetto Carta Natura al territorio piemontese. Nel 2005 è stata completata l’analisi con tecniche di remote sensing satellitare e la produzione della prima cartografia degli habitat di un area di test sita nella parte meridionale della provincia di Alessandria (Zona 1). Nel corso del 2006 la metodologia è stata estesa ad altre due aree campione coprenti l’intera Valle Pellice (Zona 2) e l’alta pianura novarese tra Sesia e Ticino (Zona 3) con l’integrazione di dati satellitari ad alta risoluzione e l’impiego di modellistica numerica.
La metodologia definita da APAT prevede la realizzazione di due prodotti principali: la Carta degli Habitat e la Carta della Fragilità ambientale.
Reti ecologiche: Arpa Piemonte nel corso del 2009 ha stipulato una convenzione con ISPRA per lo “Sviluppo degli aspetti metodologici ed applicativi legati alla sperimentazione e diffusione di alcuni modelli per la valutazione di idoneità ambientale e di biodiversità potenziale a supporto delle attività di pianificazione sostenibile del territorio periurbano e alla deframmentazione degli habitat”. Tale convenzione è compresa all’interno di un progetto APAT più generale di studio ed analisi sulla gestione dei collegamenti ecologico funzionali a scala locale con particolare riferimento alla dimensione urbana e metropolitana, finalizzato alla definizione di un documento di indirizzo per il miglioramento ed il recupero ecologico-paesaggistico dei sistemi territoriali urbani (urbano ed extraurbano) e per la pianificazione integrata del paesaggio naturale e seminaturale nelle aree metropolitane.
La collaborazione con ARPA Piemonte ha riguardato gli aspetti metodologici ed applicativi legati alla sperimentazione e diffusione di alcuni modelli (su piattaforma GIS) per la valutazione di idoneità ambientale e di biodiversità potenziale a supporto dell’attività di pianificazione sostenibile del territorio periurbano e alla deframmentazione degli habitat.
La scelta dell’area di studio è ricaduta sull’area vasta interessata dal progetto “Insediamento polifunzionale – Parco a tema MEDIAPOLIS” in comune di Albiano d’Ivrea (TO), sottoposto in tempi recenti alla procedura regionale di valutazione d’impatto ambientale ai sensi della L.R. 40/1998 terminata con giudizio di compatibilità ambientale favorevole con D.G.R. n.11-9020 del 25 giugno 2008.
Inventario nazionale delle zone umide: progetto coordinato da ISPRA (Servizio Aree Protette e Pianificazione territoriale), in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e l’ARPA Toscana. Inventario delle zone umide secondo metodo di MedWet, che costituisce in contributo nazionale al Pan mediterranean Wetland Inventory finalizzato alla definizione di una strategia mediterranea per la tutela di questi ambienti. Dai dati dell'inventario relativi allo stato, le minacce e i valori delle zone umide, verranno definite in modo condiviso con gli enti che hanno partecipato al progetto, le linee guida per la tutela di questi ambienti. Arpa Piemonte ha fornito indicazioni relativamente ai Siti Natura 2000 comprendenti zone umide e ha collaborato alla redazione del Rapporto ISPRA 153/11 “Contributi per la tutela della biodiversità delle zone umide".
PROGETTI REGIONALI
Censimento della rete di aree umide presenti in Piemonte: progetto coordinato dalla Regione Piemonte (Direzione Ambiente e Agricoltura), in collaborazione con Arpa, che ha previsto la realizzazione di un inventario delle zone umide presenti sul territorio regionale attraverso la raccolta delle banche dati esistenti, la predisposizione di una adeguata cartografia, la costituzione della relativa banca dati e la realizzazione di un sistema web gis di consultazione.
PROGETTI PROVINCIALI
Torrente Cairasca: dal 2009 Arpa Piemonte ha in corso un monitoraggio sperimentale degli effetti di una derivazione di Enel Produzione S.p.A. a scopo idroelettrico e del potenziamento di alcune concessioni connesse, previsto dal provvedimento di compatibilità ambientale rilasciato dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola, comprensivo del giudizio di incidenza ecologica sul Sito Rete Natura 2000 “Alpi Veglia e Devero”. Il reticolo idrografico in esame si trova nella porzione settentrionale della provincia, al confine con la Svizzera, nelle valli Cairasca, Diveria e Devero e nei comuni di Trasquera, Varzo e Baceno. Scopo dello studio è la valutazione degli effetti del regime idrico artificiale e del rilascio del deflusso minimo vitale (DMV) sugli ecosistemi acquatici e ripari dei tratti sottesi dalle prese sui torrenti Cairasca e Bondolero, entrate in attività a seguito della concessione, e del DMV rilasciato dalle prese a servizio degli impianti potenziati. L’applicazione concreta sarà quella di stabilire quali siano le portate di rilascio, nell’ambito della graduazione dei DMV prevista dal protocollo, che garantiscono la migliore tutela degli ecosistemi. Il monitoraggio avrà durata di 8 anni.
ALTRI PROGETTI
Farfalle in ambiente alpino: cambiamenti nella composizione di comunità durante gli ultimi 30 anni
Lo studio dell’impatto del riscaldamento globale sulle comunità di farfalle diurne negli ecosistemi alpini che hanno vissuto un eccezionale incremento delle temperature minime tra la fine del IX e l'inizio del XXI secolo, riveste particolare interesse se letto nell’ambito di un generale cambiamento nel quadro distributivo di diverse farfalle evidenziatosi in Europa.
Nel 2009 il Laboratorio di Zoologia dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con Arpa Piemonte ha svolto un’indagine sulle Alpi Marittime nel territorio del Comune di Valdieri, confrontando rilievi effettuati nel 1978 nell’ambito di un progetto CNR.
Nelle aree indagate si è evidenziato un generale aumento delle componenti xeriche della flora senza che vi sia stata alcuna trasformazione antropica dell’uso del suolo e nel contempo l’analisi a livello specifico delle comunità di lepidotteri ha portato a evidenze di cambiamenti nella composizione della comunità. Si è quindi evidenziato un cambiamento verso comunità con maggior presenza di specie termofile e vagili, per lo più generaliste, accompagnata dalla parallela diminuzione di specie microterme xerofile legate ad ambienti aperti di alta montagna.