Approfondimenti sui campi a bassa frequenza
I campi elettrici e magnetici generati da linee di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, dagli elettrodomestici e da tutti quegli apparati che per funzionare sfruttano una corrente alternata a bassa frequenza dipendono rispettivamente dalla tensione a cui si trova l'apparato (il campo elettrico) e dalla corrente che vi passa (il campo magnetico).
Ad esempio in casa si usano apparati che funzionano ad una tensione di 220Volts (bassa tensione) e che generano campi elettrici molto deboli, e campi magnetici che, in funzione della quantità di corrente che fluisce nell'apparato, possono essere più o meno elevati.
La trasmissione dell'energia elettrica avviene invece tramite linee ad alta tensione (fino a 380.000 Volts), che quindi generano campi elettrici molto più intensi. Anche in questo caso i livelli di campo magnetico possono comunque variare in un grande intervallo di valori, a seconda della quantità di corrente che fluisce nella linea, che è a sua volta legata ai consumi energetici (variabili durante la giornata e durante l'anno).
E' importante sapere che, qualunque sia la sorgente con cui abbiamo a che fare, L'INTENSITA' DEI CAMPI ELETTRICO E MAGNETICO DIMINUISCE CON LA DISTANZA (più o meno rapidamente a seconda delle caratteristiche della sorgente stessa).
L'unità di misura del campo elettrico è il Volt/metro (V/m), quella del campo magnetico il microTesla (µT)
Quali valori si possono misurare?
Che effetti hanno sull'uomo e come viene tutelata la salute umana?