Progetto Biomonitoraggio
ultima modifica 29 luglio 2013
PROGETTO “Sorveglianza epidemiologica attraverso il biomonitoraggio animale di sostanze contaminanti in aree a rischio ambientale”
Il Progetto è stato finanziato nel 2009 dal CCM (Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie) del Ministero della Salute e si è concluso nel mese di settembre 2012.
L’obiettivo principale è stato quello di sviluppare un modello di sorveglianza epidemiologica basato sul biomonitoraggio animale che sia in grado di rilevare precocemente il rischio di un’esposizione umana a sostanze tossiche, attraverso l’integrazione di fonti informative e competenze professionali di diversa natura e origine.
Il gruppo di lavoro, coordinato dall’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana, ha previsto la collaborazione fra tre istituti zooprofilattici sperimentali (IZS Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, IZS Lombardia ed Emilia Romagna, IZS Lazio e Toscana), le Agenzie regionali per la prevenzione e l’ambiente (ARPA) del Piemonte (Dipartimento di Epidemiologia e Salute Ambientale), dell’Emilia-Romagna (CTR Ambiente Salute) e del Lazio e il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.
I diversi enti coinvolti nel progetto hanno condiviso le precedenti esperienze nella gestione di emergenze ambientali, ognuno relativamente al proprio settore di competenza. Nello specifico, la situazione di inquinamento diffuso in Val di Susa, originato dalle emissioni delle acciaierie, e la scoperta accidentale della contaminazione da beta-esaclorocicloesano nella Valle del Sacco, hanno spinto le autorità sanitarie regionali ad approfondire la conoscenza dei fenomeni, sia dal punto di vista dell’esposizione diretta della popolazione umana, sia da quello della contaminazione delle produzioni zootecniche destinate al consumo alimentare umano. In entrambi i casi non esisteva precedentemente un coordinamento tra gli enti preposti alla sorveglianza sanitaria veterinaria e umana, pertanto le rispettive attività sono state programmate, svolte e rendicontate in modo autonomo. Da queste esperienze e dal confronto fra colleghi è scaturita la necessità di una maggiore integrazione, a cominciare dalle fonti informative già disponibili per finire allo sviluppo di un modello integrato di sorveglianza e comunicazione sulle problematiche di origine ambientale.
La sintesi delle esperienze dei diversi enti coinvolti è stata oggetto della pubblicazione di una monografia “Biomonitoraggio animale e umano e sorveglianza epidemiologica in aree inquinate. Esperienze in territori contaminati da agenti chimici di origine industriale e da impianti per lo smaltimento rifiuti” nella rivista Epidemiologia e Prevenzione (Epidemiol Prev 2012; 36 (5) suppl 4: 1-52).
E’ stata infine elaborata una proposta di linee guida per la gestione regionale integrata medico-veterinaria di problematiche di natura ambientale, con proposte operative sulla base di esperienze nazionali e internazionali.
I risultati del progetto saranno illustrati in un apposito report e saranno oggetto di presentazione alla comunità scientifica e agli operatori della prevenzione, nel corso del 2013.