I cianobatteri nelle acque lacustri
Negli ultimi anni, in alcuni laghi piemontesi sono state accertate fioriture di cianobatteri.
Questi microrganismi fotoautrotofi sono capaci di colonizzare una grande varietà di ambienti, compresi quelli estremi (ghiacciai, deserti, ambienti ipersalini e termali), ma il maggior numero di specie si trova nelle acque dolci quale componente normale del fitoplancton lacustre.
In condizioni ambientali favorevoli, tuttavia, il loro numero può diventare eccessivo rispetto alla densità di altri gruppi algali dando origine alle così dette “fioriture” (blooms).
Le “fioriture” di cianobatteri possono essere anche visivamente accertabili per la formazione di strie e/o addensamenti di colore verde giallastro, blu o rosso e sono di frequente accompagnate dalla presenza di schiume e di un odore caratteristico di terra, fungo e muffa, attribuito alla produzione di una sostanza, la geosmina, che possiede una soglia di percezione olfattiva molto bassa.
A volte possono produrre biotossine aventi effetti importanti sulla salute umana e sugli animali. Ad oggi le indagini condotte da Arpa hanno escluso questa eventualità.
A titolo meramente precauzionale, tuttavia, è consigliabile evitare contatti diretti e prolungati con l’acqua del lago dove il fenomeno è visivamente accertabile al fine di evitare possibili reazioni allergiche causate dai metaboliti delle cellule senescenti.
In presenza di fioriture di cianobatteri, così come dispone il D. Lgs. 116 del 30.05.08, Arpa Piemonte provvede ad attivare un programma di monitoraggio specifico e di sorveglianza delle zone destinate alla balneazione al fine di segnalare tempestivamente eventuali rischi connessi all’utilizzo delle acque interessate.
In assenza di biotossine, il descritto fenomeno non pregiudica l’idoneità delle acque alla balneazione, così come riportato nell’apposito Bollettino