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La localizzazione industriale sul territorio è stata favorita da numerosi fattori non ultima la disponibilità di materie prime (industria estrattiva di talco, grafite e della così detta pietra di Luserna, oltre alle numerose cave per l’estrazione di sabbia e ghiaia) e disponibilità di acqua (industria tessile).
La presenza “storica” di grandi insediamenti industriali aveva inoltre favorito lo sviluppo di un articolato tessuto produttivo costituto sia dalla piccola e media industria che da numerose imprese artigiane. Negli ultimi decenni si è assistito ad una costante contrazione dell’attività produttiva con la chiusura di numerose aziende. Basti pensare che, di fatto, non esiste più un’industria del tessile né attività di fonderia; oltre a drastiche riduzioni nel settore metalmeccanico e in quello estrattivo, con una perdita occupazionale complessiva di migliaia di addetti. La situazione attuale è caratterizzata da un ridimensionamento delle unità locali con una prevalenza di imprese nel settore metalmeccanico e in quello alimentare nell’accezione più ampia. Le attività artigianali, che determinano in ogni caso impatti ambientali anche consistenti, non sono state prese in considerazione nel presente documento in quanto i dati relativi sono di difficile reperimento e risentono di eccessiva parcellizzazione e turnover.
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