Zone vulnerabili da nitrati (ZVN)
DPSIR | Stato |
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Descrizione |
Designazione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola in Piemonte, nel rispetto dei criteri stabiliti dalla direttiva Nitrati, attraverso la considerazione di più parametri agro-ambientali: |
Fonte dati | Regione Piemonte |
Unità di misura | Classi di vulnerabilità |
Copertura temporale | 2007 |
Commenti |
Nel 2002 con il regolamento regionale 9/R sono stati designati i territori sovrastanti porzioni dell’acquifero superficiale (afferenti alla falda superficiale) compromessi, che nel biennio 2000-2001 risultavano avere una concentrazione media di nitrati uguale o superiore a 50 mg/L e, cautelativamente, anche i territori sovrastanti gli acquiferi che risultavano avere una concentrazione media di nitrati uguale o superiore a 40 mg /L. Sono stati così designati 220.121 ha, nelle province di Torino, Cuneo, Biella, Alessandria ed Asti. Nel 2006 con il Piano di Tutela delle Acque sono stati designati i territori ricadenti all'interno delle fasce esondabili A e B dei corsi d'acqua, al fine di prevenire eventuali fenomeni di ruscellamento e contenere il trasporto di inquinanti, tra cui anche l'azoto, verso il corso d’acqua superficiale. Nel 2007 con il regolamento regionale 12/R sono stati designati ulteriori territori, potenzialmente vulnerabili ai nitrati di origine agricola. I dati derivanti dal monitoraggio delle acque sotterranee e più precisamente quelli riferiti al corpo idrico sotterraneo GWB-5a che ricade nell’area evidenziata, nell’accezione della recente normativa (direttive Europee 2000/60/CE, 2006/118/CE e relativi provvedimenti di recepimento nazionale e regionale), denotano una vulnerazione della risorsa (con concentrazioni non necessariamente superiori allo standard di qualità di 50 mg/L previsto dalla normativa), che testimoniano le pressioni derivanti dalle pratiche agricole che insistono sul territorio in esame. |