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Le foreste in Piemonte: stoccaggio della CO2 ed emissioni

8 marzo 2016

La superficie forestale in Piemonte occupa più di 1/3 del territorio regionale, pari a 922.866 ettari di cui 875.000 costituti da foreste in senso stretto (Inventario Forestale Regionale). Nei boschi del Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi, un patrimonio composto da 52 specie arboree e 40 specie arbustive.

Le foreste sono una risorsa di primaria importanza che svolge molteplici funzioni:

  • protezione diretta del territorio dall'erosione, dalla caduta di valanghe o massi, dal dissesto idrogeologico;
  • conservazione della biodiversità;
  • attenuazione dei cambiamenti climatici e fissazione del carbonio per contrastare l'effetto serra;
  • conservazione del paesaggio;
  • fruizione turistica e accoglienza del pubblico.

Negli ultimi anni la superficie forestale è aumentata poiché sono state riconquistate dal bosco aree agricole abbandonate, prati, pascoli alpini, terrazzamenti agricoli di collina o montagna, che erano parte integrante di ecosistemi con biodiversità importanti. Necessita, quindi, tramite una corretta gestione forestale, governare l’espansione dei boschi salvaguardando la biodiversità, ottenendo i prodotti legnosi e nel contempo utilizzare il bosco come serbatoio per lo stockaggio del carbonio.

Carta forestale

Carta delle foreste

Fonte: Regione Piemonte

Dalla carta forestale si evidenzia come ben il 60% della copertura forestale sia costituito da 4 sole categorie tra le 21 individuate: Castagneti (23%), Faggete (16%), Robinieti (12%), Larici-cembrete (9%). In termini generali, circa il 90% degli alberi del Piemonte è costituito da latifoglie mentre solo il restante 10% è da attribuire alle conifere.

Principali categorie forestali

grafico categorie forestali

Fonte: Regione Piemonte

Stoccaggio di CO2 nelle foreste del Piemonte

I boschi rivestono la fondamentale funzione di sequestratori di anidride carbonica (CO2) il principale gas ad effetto serra. Infatti, grazie al processo della fotosintesi, il carbonio di questo gas viene utilizzato, quindi fissato, per la formazione dei tessuti vegetali nella cellulosa e nella lignina.

Risulta interessante rilevare l’aumento negli anni degli assorbimenti del carbonio collegato all’incremento delle pratiche di riforestazione.

Per valutare lo stoccaggio della CO2 si è fatto ricorso alla serie storica ricavabile dall’Inventario Nazionale delle Emissioni, realizzato con cadenza quinquennale da Ispra e regolarmente aggiornato in modo da garantire la comparabilità dei dati.

Assorbimento della CO2 dal comparto Natura e Foreste

grafico gas serra

Fonte: Ispra

Emissioni da foreste

Anche le foreste contribuiscono alla produzione di emissioni, sia direttamente tramite emissioni biogeniche sia indirettamente tramite la combustione del legno.

La distribuzione delle emissioni biogeniche dei composti organici volatili non metanici (NMVOC) coincide con la copertura forestale, che si distribuisce sull’intero arco alpino e sulle aree collinari: in particolare, l’80% viene generato dalle foreste di latifoglie (per lo più querce e faggi), mentre il restante 20% proviene dalle foreste di conifere (larici, pini, abeti rossi e abeti bianchi).

Da punto di vista temporale, le emissioni di NMVOC di origine biogenica non si distribuiscono uniformemente nel corso dell’anno, ma si concentrano nella stagione estiva (maggio-settembre), risultando - insieme agli ossidi di azoto - i principali precursori nella formazione dell’ozono troposferico.

Emissioni biogeniche: modulazione temporale annuale (espressa in dodicesimi) delle emissioni di NMVOC

grafico emissioni mensili

Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Emissioni dalla combustione della legna

La diffusione della combustione di biomasse per il riscaldamento domestico se da un lato ha indubbi benefici in termini di bilancio complessivo di gas serra, dall’altro va tenuta attentamente sotto controllo: numerosi studi evidenziano, infatti, come la combustione della legna sia un’importante sorgente di particolato atmosferico anche in ambiente urbano e come questa contribuisca significativamente alle concentrazioni di IPA (idrocarburi policiclici aromatici), in particolare del benzo(a)pirene.

Negli ultimi anni il rapporto tra le concentrazioni del benzo(a)pirene e del PM10 appare essere, nelle stazioni della rete regionale, in aumento sia nelle stazioni di fondo sia in quelle di traffico, in particolare nei 6 mesi più freddi dell'anno cioè da gennaio a marzo e da ottobre a dicembre, mentre in quelli più caldi si mantiene costantemente molto basso.

Rapporto percentuale medio tra benzo(a)pirene e PM10 nelle stazioni di fondo

grafico benzoapirene

Fonte: Arpa Piemonte

 

La diffusione della processionaria

processionariaLe particolari condizioni climatiche dell'autunno scorso e dell'inizio di questo inverno hanno indotto le larve della processionaria a una maggiore attività trofica, con conseguente precoce sviluppo degli stadi larvali che sono, quindi, in anticipo rispetto al ciclo normale.

La Processionaria è una farfalla: i suoi bruchi, di colore bruno-arancione, danneggiano in maniera evidente le conifere, nutrendosi dei loro aghi, e possono scatenare a persone e animali reazioni allergiche a causa dei micropeli urticanti che presentano sul dorso.

 

ATTIVITÀ DI ARPA

Per quantificare l’impatto sulla qualità dell’aria degli impianti alimentati a biomassa - che presentano per alcuni inquinanti fattori emissivi superiori rispetto ai combustibili tradizionali - Arpa Piemonte, su incarico della Città Metropolitana, ha realizzato uno studio che descrive il contributo alle concentrazioni atmosferiche degli impianti in funzione della diversa tipologia di alimentazione (biomassa solida, liquida e gassosa).
Le attività principali dello studio sono consistite in:

  • analisi territoriale,
  • caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle emissioni,
  • valutazione modellistica delle ricadute al suolo dei principali inquinanti.

Per approfondimenti consulta l'abstract della relazione tecnica.

Indicatori ambientali

Consulta sul sito di Arpa gli indicatori ambientali relativi alla qualità dell'aria e alle emissioni: https://www.arpa.piemonte.it/reporting/
indicatori-on_line/componenti-ambientali

 

Foreste e cambiamento climatico (2015)

 

Benzo(a)pirene (2015)

indicatore foreste

indicatore benzoapirene


Il bilancio della CO2 (2014)

Patrimonio forestale (2014)

indicatore bilancio CO2

indicatore patrimonio forestale

 

Alcuni approfondimenti a siti esterni

http://www.regione.piemonte.it/foreste/it/

http://www.ipla.org/index.php/foreste

http://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-2011/articoli/l2019anno-delle-foreste-celebriamo-le

http://www.fao.org/forest-resources-assessment/en/

 

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