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I rischi naturali in Piemonte

4 ottobre 2013

Pillole Ambientali

Lo Stato dell’Ambiente di Arpa Piemonte e di Regione riporta nel capitolo specifico la situazione del Piemonte in relazione ai Rischi naturali.

Capitolo Rischi naturali - Stato Ambiente 2013

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Il Piemonte, per la sua conformazione morfologica, presenta una percentuale elevata di superficie oltre il 4% di acclività (territorio collinare/montano) ed è una delle regioni italiane più soggetta a rischio frane.

Province Superficie totale
Superficie con
acclività >4°
(collinare/
montana)
Superficie in
frana

Superficie
collinare/
montana
rispetto al totale

Superficie
collinare/
montana
in frana
km2 km2 km2 % %
AL 3.562,25 1.809,96 204,76 50,81 11,31
AT 1.510,46 1.024,56 80,59 67,83 7,87
BI 913,83 589,09 49,38 64,46 8,38
CN 6.895,99 4.718,86 738,71 68,43 15,65
NO 1.338,09 229,07 0,53 17,12 0,23
TO 6.830,21 4.215,92 828,77 61,72 19,66
VB 2.261,47 2.053,22 362,24 90,79 17,64
VC 2.083,05 805,31 87,89 38,66 10,91

Particolarmente significativa è stata la frana nel comune di Quincinetto. Il 2 maggio 2012 alle ore 10.30 circa si è innescato un crollo dalle pareti a monte della frazione Balmalengo. Diversi blocchi di grandi dimensioni, fino a circa 45 m3, hanno raggiunto il fondovalle danneggiando la viabilità secondaria.

 

Nell'impatto, un frammento è volato al di là della rete di protezione dell'autostrada Torino-Aosta ed è precipitato sulla carreggiata sud della A5, provocando un incidente in cui è stata coinvolta una vettura e feriti due passeggeri. Si è trattato di un fenomeno di crollo in massa che ha coinvolto una volumetria che può essere stimata nell'ordine del migliaio di metri cubi. Il distacco è avvenuto da quota 870 m, immediatamente a nord della frazione Lacou e ha raggiunto il fondovalle, percorrendo un dislivello di quasi 600 m. I litotipi coinvolti sono perlopiù gneiss minuti, gneiss occhiadini e micascisti eclogitici appartenenti all'unità Sesia-Lanzo. Il movimento franoso si è innescato probabilmente in seguito alla saturazione della coltre detritica[1] causata dalle intense piogge dei giorni precedenti: il fenomeno ha avuto una prima evoluzione per colamento rapido della matrice più fine, lungo un fronte di circa 30-40 m, a cui è seguito il collasso di parte del materiale roccioso instabile presente immediatamente dietro. La parete è storicamente interessata da fenomeni di crollo in massa, già segnalati nel SIFRAP (Sistema Informativo Frane di Arpa Piemonte) con codice 001-02122-00.

Cartografia dell'area interessata
dal dissesto

In rosso sono indicati i fenomeni di crollo.
Con la linea tratteggiata verde il fenomeno del 2 maggio 2012.
I triangoli gialli indicano
i principali blocchi lapidei relativi al fenomeno
del 2 maggio 2012, quelli verdi sono relativi
a fenomeni precedenti.

Cartografia dissesto

Monitoraggio dei fenomeni franosi

Uno dei sistemi di controllo dei fenomeni franosi è quello di controllo topografico ottico che è un sistema largamente utilizzato nel monitoraggio dei fenomeni franosi sia con procedura di acquisizione manuale sia automatizzata.

Tali sistemi sono costituiti da uno o più punti di stazionamento (a seconda delle dimensioni dell’area da controllare) su cui viene posizionato lo strumento di misura, uno o più punti di orientamento e diversi punti di controllo (capisaldi topografici) disseminati sull’area da monitorare; il punto di stazionamento e i punti di orientamento devono essere collocatii in zone non interessate da movimenti in atto, in modo da poter verificare gli spostamenti dei capisaldi topografici ubicati sul corpo della frana controllata.

Punto di stazionamento

Punto di stazionamento
con Total station

Punto di orientamento

Punto di orientamento

Punto di controllo

Punto di controllo

Le attività di Arpa Piemonte

Allo stato attuale con questa tipologia di controllo Arpa Piemonte monitora 11 fenomeni franosi della Rete Regionale di Controllo Movimenti Franosi (ReRCoMF) in ambiente prevalentemente collinare e in ambiente alpino ove le condizioni di copertura, esposizione o accessibilità non permettono l’uso di altri sistemi di controllo.
Arpa Piemonte pubblica Il “Bollettino di probabilità di attivazione di scivolamenti traslativi/rotazionali” che si articola in due parti: una prima dedicata all'informazione di sintesi con relative leggende e note di approfondimento e una seconda pagina che riporta una tabella in cui sono riportate le informazioni anagrafiche, l'indice di franosità (percentuale del territorio comunale interessato da tali fenomeni franosi) e la probabilità di innesco rappresentata con le modalità già descritte per la pagina di sintesi.

Il Bollettino viene pubblicato con frequenza mensile nel periodo che va da novembre a maggio. In caso di elevata variabilità dello stato di attività dei fenomeni l'aggiornamento è settimanale.

Bollettino

Per saperne di più:

Arpa Piemonte - Geologia e dissesto
Indicatori ambientali on_line

Indicatore della settimana:

Cartografia geologica
Aree in frana

Siti monitorati per frana


Regione Piemonte difesa del suolo

Regione Piemonte aree in frana
Agenzia Europea per l'Ambiente

Note
[1]
Coltre detritica: deposito superficiale formato da materiale derivante dall'alterazione delle rocce.

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