Fotografia di Marcella Luparia - Il microscopio ottico
Che cos'è e a cosa serve?
Il microscopio è uno strumento che consente di ingrandire immagini pertanto è usato per l’osservazione o la fotografia di oggetti molto piccoli.
In Arpa Piemonte il suo impiego è diffuso in quanto si presta a vari campi di applicazione. Uno di questi è sicuramente l'indagine della presenza di amianto.
In particolare il microscopio ottico (accoppiato allo stereo-microscopio) consente una rapida e in genere esaustiva indagine nei manufatti.
Microscopio ottico
Tuttavia c'è un altro strumento, il microscopio elettronico a scansione, che per la maggiore affidabilità sta progressivamente sostituendo la misurazione delle fibre aerodisperse in microscopia ottica.
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Microscopio elettronico a scansione
Il microscopio elettronico è altamente sofisticato e consente di ricercare le fibre di amianto nel materiale particellare aerodisperso depositato su apposite membrane in fase di campionamento. Le membrane vengono sottoposte a metallizzazione con oro e osservate utilizzando fasci di elettroni, ottenendo immagini ad altissima definizione.
Lo strumento consente anche l'effettuazione di microanalisi delle fibre, permettendo in tal modo di identificare il tipo di amianto osservato (crisotilo, grunerite d'amianto, actinolite d'amianto, tremolite d'amianto, crocidolite, antofillite).
Il Polo Amianto di Arpa Piemonte effettua analisi di laboratorio quali-quantitative sulle matrici in cui l’amianto può essere presente: il microscopio elettronico a scansione (SEM) è in particolare utilizzato per la determinazione delle concentrazioni di fibre d'amianto, sia per la restituibilità di ambienti indoor dopo rimozione di manufatti contenenti amianto, sia nell'ambito di monitoraggi ambientali connessi a particolari situazioni (Siti di Interesse Nazionale di Balangero e Casale Monferrato, ambienti di vita presso i cantieri delle Grandi Opere, località con presenza di amianto nautrale).
Occasionalmente viene utilizzato per la ricerca qualitativa di minerali d'amianto in solidi (ad es. linoleum, suoli, ecc.).
Più complessa è invece la determinazione delle fibre d'amianto in campioni di acque, dove l'effetto matrice può interferire pesantemente con il processo analitico, rendendo difficile l'osservazione delle fibre: in qualunque caso, la determinazione della concentrazione di fibre d'amianto in acque potabili, sotterranee e superficiali viene correntemente portata a compimento nei laboratori del Polo Amianto.
Campioni da analizzare
Esame del campione