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Uno sguardo rivolto agli inquinanti non convenzionali nell'aria

13 settembre 2018

Arpa Piemonte ha promosso un progetto per la valutazione di inquinanti aerodispersi in ambiente esterno (outdoor) che normalmente non vengono monitorati dal sistema di controllo della qualità dell’aria.

Si tratta in particolare di composti chimici che possono considerarsi ubiquitari, per i quali è necessario acquisire informazioni aggiornate sulla loro diffusione nel territorio regionale, sia in funzione di studi di impatto ambientale, sia per un confronto tra le concentrazioni outdoor e indoor.

Nello specifico sono stati monitorati i seguenti parametri: aldeidi, idrocarburi aromatici, tetracloruro di carbonio e alcuni solventi alogenati. L’attenzione si è concentrata su tali sostanze per via delle loro caratteristiche tossicologiche (alcuni composti sono cancerogeni o sospetti cancerogeni, tossici per via inalatoria, irritanti per le vie respiratorie) e per la loro ampia diffusione nei processi industriali.

Tale progetto si è sviluppato in due fasi successive, prendendo avvio nel marzo 2014 per concludersi al termine del 2017.

Nella prima fase sono stati eseguiti quattro monitoraggi, uno per ogni stagione, in nove postazioni di prelievo; si è poi proceduto ad una prima elaborazione dei dati acquisiti. È stato quindi deciso di proseguire l’attività con ulteriori sei campagne di monitoraggio a partire da marzo 2016, con cadenza bimestrale, in cinque stazioni di campionamento con la medesima metodologia di prelievo ed analisi.

Molte sono state le figure professionali coinvolte: il progetto è stato condotto dalla struttura di rischio industriale e igiene industriale che ha definito strategia operativa, postazioni di monitoraggio e periodicità delle misurazioni in collaborazione con i tecnici della qualità dell'aria. Alle attività di prelievo hanno partecipato i tecnici dei dipartimenti territoriali di Torino, Asti, Cuneo e Novara.

I siti individuati per l’esecuzione dei monitoraggi sono differenti per tipologia e caratteristiche del territorio, e rappresentano per lo più le variegate situazioni che si trovano sul territorio regionale:

  • zone rurali (Vinchio, Saliceto, Staffarda);
  • zone alpine (Ceresole Reale, Pragelato);
  • contesto urbano (Torino - via Rubino, Asti, Carmagnola, Grugliasco);
  • zona industriale (Cerano);
  • zona rurale in prossimità dell'area metropolitana torinese (Druento Parco La Mandria).


Il progetto ha permesso di incrementare le informazioni e di ottenere un aggiornamento circa i livelli di concentrazione nell’aria ambiente di inquinanti che normalmente non vengono determinati nelle attività di controllo e monitoraggio della qualità dell’aria, valutandone la presenza nei differenti siti e stagioni.

Sono stati acquisiti importanti elementi, utili come termini di confronto nelle varie attività di controllo e studio dei possibili fattori di rischio.

Ad esempio, nella valutazione dell’esposizione ad agenti chimici in ambienti di lavoro è necessario disporre di informazioni circa le sostanze di tipo ubiquitario. In questo modo viene semplificata la valutazione del rischio occupazionale dove risultino presenti alcune delle sostanze monitorate in concentrazioni al di sotto dei limiti di soglia, ma significativamente superiori alle concentrazioni medie ambientali.

Anche per valutare i possibili apporti di emissioni industriali nell’ambiente esterno è necessario utilizzare dati simili a quelli illustrati nel presente lavoro per una valutazione più corretta delle pressioni ambientali.

Sulla base dei risultati conseguiti è apparso evidente il carattere ubiquitario di diversi inquinanti di natura antropica per i quali sinora si hanno serie limitate di dati di esposizione, nonostante l’elevata tossicità per la salute dell’uomo.

Nei tre punti di monitoraggio in cui sono stati eseguiti monitoraggi sia nella prima fase del progetto (2014-15) che nella seconda (2016-17), la ripetizione delle misure ha mostrato una buona coerenza e sovrapponibilità dei dati.

In generale le concentrazioni rilevate sono state sempre inferiori ai livelli riscontrati in letteratura e indicati nelle Linee Guida Europee per la Qualità dell’Aria.

I prelievi finalizzati alla determinazione delle aldeidi hanno rilevato:

- per la formaldeide concentrazioni medie pari a:

  •  2,2 µg/m³ nelle zone urbane,
  • 1,8 µg/m³ nelle zone rurali agricole/residenziali,
  • 1,3 µg/m³ nelle zone rurali naturali;


- per l’acetaldeide le concentrazioni medie pari a:

  • 1,2 µg/m³ nelle zone urbane,
  • 0,95 µg/m³ nelle zone rurali agricole/residenziali,
  • 0,9 µg/m³ nelle zone rurali naturali;

- per la butilaldeide concentrazioni medie pari a:

  • 1,8 µg/m³ nelle zone urbane,
  • 1,3 µg/m³ nelle zone rurali agricole/residenziali,
  • 1,2 µg/m³ nelle zone rurali di pianura.


I monitoraggi delle SOV confermano quanto già ben noto: le aree urbane subiscono l’influenza degli inquinanti tipici del traffico veicolare (benzene, toluene, xileni, etilbenzene), che risultano invece sostanzialmente assenti nelle stazioni naturali (si riscontrano unicamente basse concentrazioni di toluene).

In particolare, per il benzene, cancerogeno certo per l’uomo, i risultati ottenuti sono sempre inferiori al valore limite per la protezione della salute umana, fissato dalla normativa italiana a 5 µg/m³ come valore di media annuale; i dati ottenuti sono risultati coerenti con gli andamenti delle concentrazioni europee, ed hanno riportato le seguenti medie aritmetiche:

  • 1,3 µg/m³ per le zone urbane,
  • 1,0 µg/m³ per le zone agricole/residenziali,
  • 0,57 µg/m³ per le zone rurali naturali.


Il Rapporto sullo stato della Qualità dell’Aria in Europa 2013 dell’European Environment Agency - EEA (Air Quality in Europe – Report n. 9/2013 European Environmental Agency) indica per il benzene concentrazioni medie annuali inferiori alla soglia minima di valutazione, pari a 2 µg/m³. Per tale inquinante i valori massimi misurati nel 2011 sono relativi a zone urbane ad intenso traffico veicolare. Tale fatto conferma come i carburanti ed in particolare la benzina siano tra le sorgenti principali di benzene. Da tale rapporto risulta inoltre evidente un trend decrescente per le concentrazioni medie di benzene per le aree antropizzate ad intenso traffico veicolare nel periodo compreso tra il 2002 e il 2007, dopodiché i valori di C6Hsembrano stabilizzarsi. Per le zone rurali, invece, la diminuzione dei valori medi è stata meno marcata.

Monitoraggio outdoor di aldeidi e altre sostanze organiche volatili (2014-2015)

La relazione finale del progetto

 

Per approfondimenti
Aldeidi e sostanze organiche volatili

 

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