Termovalorizzatore del Gerbido: al via il primo controllo post operam sui residenti del programma SPoTT
E’ iniziato in questi giorni il primo controllo post operam (cosiddetta fase T1) previsto dal programma di biomonitoraggio realizzato da SPoTT*.
I primi prelievi erano stati eseguiti nel giugno 2013 a impianto non ancora a regime, ed avevano coinvolto 198 residenti nell’ASL TO3 (nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni), 196 nell’ASL TO1 (fuori dall’area di ricaduta), 13 allevatori (di aziende nei pressi dell’impianto) e 55 lavoratori addetti all’impianto stesso. A un anno di distanza dal precedente controllo e dall’entrata in funzione del termovalorizzatore, i responsabili del biomonitoraggio stanno inviando alle persone incluse nello studio, esclusi i lavoratori, il materiale per il prelievo delle urine ed un questionario sulle abitudini alimentari e voluttuarie utile per l’interpretazione dei risultati. Il controllo attuale prevede la ricerca di metalli e IPA (Idrocarburi Aromatici Policiclici) nell’urina.
I prelievi riguardanti i lavoratori dell’impianto sono programmati per settembre e proseguiranno anche nel corso del 2015 per quei lavoratori che sono stati assunti nella primavera 2014. Contestualmente la struttura di igiene industriale dell’Arpa continuerà a eseguire la determinazione di metalli e IPA anche in ambiente di lavoro e la struttura di epidemiologia ambientale dell’Arpa supporterà le ASL nell’elaborazione statistica ed epidemiologica dei risultati.
I risultati complessivi delle determinazioni dei metalli nelle persone incluse nello studio prima dell’avvio dell’inceneritore (tempo T0) sono stati illustrati in incontri con la cittadinanza nel marzo scorso (la restituzione dei risultati individuali è attualmente in corso). Un limitato numero di persone mostra una concentrazione urinaria di alcuni metalli superiore a quella dei valori di riferimento, già prima dell’avvio del termovalorizzatore: per queste persone sono previsti esami di approfondimento. Inoltre gli esami generali effettuati a giugno dello scorso anno mostrano che lo stato di salute complessivo della popolazione residente da almeno 5 anni in ciascuna delle due aree è complessivamente buona e che non vi sono importanti differenze tra le due ASL.
Nello scorso mese di marzo SPoTT aveva già organizzato due incontri dedicati ai cittadini direttamente coinvolti, nel corso dei quali erano stati illustrati i risultati e fornite risposte alle domande di chiarimento. Sempre nell’ambito della restituzione delle analisi dei metalli, SPoTT aveva organizzato anche una formazione specifica rivolta al personale sanitario che ha operato in fase di biomonitoraggio (tecnici di laboratorio, infermieri, personale amministrativo) e ai medici di base delle persone campionate, al fine di fornire un valido supporto ad eventuali quesiti provenienti dai propri assistiti.
I risultati degli esami sui campioni di urine, che verranno raccolte a partite dall’ultima settimana di giugno, costituiranno un primo punto di valutazione sull’andamento nel tempo degli indicatori di esposizione nei residenti in prossimità dell’impianto dopo la sua entrata in funzione.
Tutta la documentazione tecnico-scientifica ed altre informazioni di interesse pubblico sul programma SPoTT sono disponibili nell’apposito spazio web (www.dors.it/spott) ove nei prossimi giorni sarà pubblicato anche il protocollo operativo riguardante la fase T1 e il protocollo di verifiche per i soggetti con valori estremi di metalli.
I responsabili del biomonitoraggio per l’ ASL TO3 e l’ASL TO1, rispettivamente i Dottori Enrico Procopio (3297507230) e Giuseppe Salamina (3346982930), dichiarano: “si tratta di uno sforzo organizzativo importante a cui il personale delle due ASL sta dedicando energie e competenze, sviluppando il rapporto di fiducia che i cittadini hanno accordato in occasione della prima fase del programma ”.
Disegno dello studio di biomonitoraggio del programma SPoTT
*SPoTT è il sistema di sorveglianza progettato e condotto dai Servizi di epidemiologia regionali, Arpa Piemonte, ASL TO3, ASL TO1 e Istituto Superiore di Sanità per riconoscere l’eventule assorbimento di sostanze contenute nelle emissioni del termovalorizzatore di Torino in un campione di residenti della zona e in un gruppo di controllo.