Rientro sulla Terra della stazione spaziale cinese Tiangong 1
L’Agenzia Spaziale Italiana ha allertato il Dipartimento della Protezione Civile sul rientro della stazione spaziale cinese Tiangong 1 che si concluderà nei prossimi giorni, tra il 31 marzo e il 4 aprile. Gli eventuali frammenti che resisteranno all’attrito con l’atmosfera cadranno in un’area molto ampia, costituita in gran parte da oceani e deserti, che include anche zone di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia. La parte d’Italia interessata è quella centro-meridionale, che parte più o meno dall’Emilia-Romagna e va verso il sud.
Il Dipartimento di Protezione Civile ha attivato un Tavolo tecnico di lavoro per condividere ogni informazione disponibile e seguirne l’evoluzione e ha diramato i dettagli dell’operazione di rientro, le caratteristiche tecniche della stazione e alcune norme di autoprotezione.
Al Tavolo partecipano anche le Arpa tramite il Centro Nazionale per le Crisi, le emergenze ambientali e il danno di ISPRA assicurando il supporto tecnico-scientifico al Dipartimento della Protezione Civile per gli eventuali aspetti ambientali.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul rientro della stazione Tinagong1 sono assicurati dal Dipartimento della Protezione civile, dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, con l’approssimarsi del rientro in atmosfera della stazione spaziale, sta intensificando i lavori diretti a raccogliere dati utili nell’eventualità che si possa verificare dispersione di monometilidrazina, propellente utilizzato dalla stazione spaziale tossico per l’ambiente e per l’uomo, e quindi contribuire alle azioni che verranno conseguentemente messe in campo.