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Relazione conclusiva sulla valutazione dell’andamento della mortalità estiva in relazione alle ondate di calore

28 dicembre 2012

Da alcuni anni Arpa Piemonte ha messo a punto un sistema di sorveglianza e di allarme per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore estive che è attivo dal 15 maggio al 15 settembre.
In questo sistema la relazione tra i decessi giornalieri e gli indici di calore viene costantemente monitorata per tutti i capoluoghi di provincia della regione.

Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche registrate, prendendo come periodo di riferimento il trentennio 1971-2000, la temperatura massima sul Piemonte considerato nella sua globalità (pianura, collina e montagna) è risultata essere nel trimestre estivo di 23.1 °C collocandosi al 2° posto nella distribuzione storica, superando la media climatologica di circa 2.4 °C (2.95 dev.st.), mentre la ormai famosa estate 2003 si posizionava al 1° posto della distribuzione con 25.0 °C.

Nel mese di giugno del 2012 si è osservata una temperatura massima estremamente al di sopra della norma climatica 1971-2000, con un'anomalia positiva di 2.8 °C (2.4 dev.st) e si pone, con i sui 21.5 °C, al 2° posto tra i mesi di giugno più caldi degli ultimi 54 anni. Nel mese di agosto si è osservata una temperatura massima estremamente al di sopra della norma climatica 1971-2000, con un'anomalia positiva di 2.9°C (2 dev.st), e questo mese si pone, con una temperatura massima sulla regione di 24.3°C, al 2° posto tra i mesi più caldi degli ultimi 54 anni, dopo l’agosto 2003 e prima dell’agosto 2009.

Valutando gli effetti sulla mortalità si sono registrati 3712 decessi complessivi nel periodo estivo, di cui 2444 (circa 66% del totale) avvenuti nella città di Torino. Questo dato evidenzia il peso determinante rappresentato dal capoluogo piemontese sulla mortalità complessiva.
Escludendo Torino, nell’intero periodo i decessi totali osservati sono stati 1268 con un numero medio di eventi giornaliero di 1.46, tale media si differenzia lievemente tra giorni caldi o meno (1.44 vs 1.30).
Analizzando i singoli capoluoghi si è evidenziato che a Cuneo e Novara si è riscontrato un aumento del rischio di mortalità, in termini medi e assoluti, nei giorni di esposizione a calore, invece per Asti e Verbania si denota che vi è stato un decremento di eventi rispetto all’atteso nell'intero periodo.

A Torino il numero atteso di decessi era di 2083 per la classe di età 65 ed oltre, mentre il dato osservato è stato di 2136 con un incremento della mortalità di quasi il 2,5%, statisticamente non significativo. La media giornaliera della mortalità osservata si è attestata a 17,23, mentre quella attesa a 16,80.

Approfondendo l'analisi della distribuzione della mortalità nell'intero periodo per gli ultrasessantaquattrenni si può notare in particolare:

- un eccesso positivo per gli ultimi 15 giorni di maggio (+6.2%) con una media di decessi osservati pari a 18,06 e con una media di decessi attesi di 17,01 (differenza non statisticamente significativa);

- un forte eccesso positivo per il mese di agosto (+9.4%) e per la prima metà di settembre (+9.1%). Se considerato tutto il periodo dal 1° agosto al 15 settembre, registriamo un eccesso di mortalità del 9,3% con una media di decessi osservati pari a 17,46 e con una media di decessi attesi di 15,97 (differenza statisticamente significativa).

I dettagli e gli approfondimenti saranno disponibili nella relazione conclusiva sulla valutazione della mortalità estiva in relazione alle ondate di calore per tutti i capoluoghi della regione prossimamente disponibile sul sito Arpa.

 

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