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Monitoraggio dei pesticidi nelle acque: dalle attività su base regionale al Rapporto di ISPRA

13 maggio 2016

L’ISPRA realizza il rapporto nazionale sulla presenza di pesticidi nelle acque al fine di fornire su base regolare le informazioni sulla qualità della risorsa idrica in relazione ai rischi di tali sostanze.

Il rapporto è il risultato di una complessa attività che coinvolge le Regioni e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che effettuano le indagini sul territorio e trasmettono i dati all’ISPRA, che a sua volta svolge un compito di indirizzo tecnico-scientifico e valutazione delle informazioni.

Il rapporto presenta i risultati del monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterrane svolto negli anni 2013-2014.

Oltre ai dati statistici sulla presenza di pesticidi nelle acque, in termini di frequenza di ritrovamento e distribuzione delle concentrazioni, sono valutati i livelli di contaminazione ottenuti per confronto con i limiti di qualità ambientale stabiliti a livello europeo e nazionale.

I dati utilizzati per il report sono acquisiti attraverso le reti di monitoraggio e i programmi di controllo messi in atto dalle Regioni e dalle rispettive Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale e vengono trasmessi all’ISPRA attraverso il Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane (SINTAI), dedicato alla raccolta e all’elaborazione delle informazioni sullo stato delle acque secondo quanto previsto dalle normative nazionali ed europee.

I dati riportati sul rapporto per la Regione Piemonte riguardano l’anno 2014 e si riferiscono a reti di monitoraggio costituite da 143 stazioni per le acque superficiali e 333 per le acque sotterranee.

Arpa Piemonte, in conformità alla legislazione nazionale ed alle direttive Europee in materia, secondo un programma regionale di monitoraggio, controlla ogni anno con periodicità predefinita parametri chimici, biologici e fisici, monitorando un’ampia gamma di sostanze utilizzate nelle diverse attività antropiche. In particolare, oltre 200 molecole di sostanze definite “contaminanti organici” vengono regolarmente ricercate e quantificate su ogni campione e di queste oltre 100 sono  pesticidi e diserbanti.

Gli elenchi delle sostanze oggetto di indagine vengono aggiornati annualmente con l’inserimento di contaminanti emergenti, a livello singolo o come nuovi gruppi di sostanze. Per l’anno in corso Arpa Piemonte ha già programmato per il secondo semestre,  la ricerca del Glyfosato e del suo metabolita AMPA mentre l’imidacloprid, altro contaminante particolarmente critico a livello di diffusione nelle acque, è già ricercato dall’Agenzia da alcuni anni. 

 In dettaglio, i livelli di contaminazione sono riferiti ai limiti ambientali definiti in anni recenti sia per le acque superficiali (Dir. 2008/105/CE, D.Lgs. 152/2006) sia per quelle sotterranee (Dir. 2006/118/CE), limiti che sono sinteticamente indicati come standard di qualità ambientale (SQA). Per standard di qualità ambientale, come specificato nella Direttiva 2000/60 /CE (DQA), si intende “la concentrazione di un particolare inquinante o gruppo di inquinanti nelle acque, nei sedimenti e nel biota che non deve essere superata, per tutelare la salute umana e l'ambiente”. L’individuazione di standard di qualità ambientale si basa sulla conoscenza dei livelli di tossicità di tipo acuto e cronico per le specie rappresentative dei tre livelli trofici dell’ambiente acquatico.

Per le acque sotterranee, i limiti sono uguali a quelli per l’acqua potabile, pari a 0,1 μg/l e 0,5 μg/l, rispettivamente per la singola sostanza e per i pesticidi totali. Per le acque superficiali, invece, sono stabiliti appunto sulla base alla tossicità delle sostanze per gli organismi acquatici.

Il quadro della contaminazione delle acque superficiali è ancora largamente incompleto in quanto  solo un limitato numero di sostanze ha uno specifico valore dello SQA, mentre la maggior parte ha un limite generico.

Il rapporto di ISPRA presenta anche l’evoluzione della contaminazione esaminata usando gli indicatori del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei pesticidi. Sono state analizzate le frequenze di ritrovamento e le concentrazioni medie annue, per tutto l’insieme delle sostanze monitorate e per le sostanze prioritarie della DQA.

I dati delle reti di monitoraggio evidenziano dal 2000, anno di avvio della loro rilevazione, la presenza di una contaminazione sia delle acque superficiali che di quelle sotterranee in particolare nelle zone di pianura, caratterizzate da un utilizzo del suolo agricolo, circostanza trattata nel rapporto sullo stato dell’ambiente annualmente prodotto da Arpa Piemonte. La problematica è conseguentemente oggetto di azioni sistematiche a livello nazionale e di distretto idrografico per l’uso sostenibile dei pesticidi.

 La conoscenza dello stato delle acque costituisce inoltre uno degli elementi utilizzati da Arpa Piemonte per realizzare attività puntuali di vigilanza e controllo mirate non solo all’integrazione del livello delle conoscenze del territorio ma anche all’accertamento di illeciti in materia di trattamento ed utilizzo della risorsa idrica naturale.

Attività queste ultime svolte ordinariamente a supporto delle Autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni ambientali nonché in via straordinaria a supporto di indagini delle Procure.

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