Odori molesti in Piemonte
I cattivi odori delle nostre città possono compromettere la qualità della vita di numerosi cittadini, anche nel caso in cui le sostanze emesse non siano pericolose.
Le emissioni odorigene in atmosfera derivanti dalle attività produttive stanno infatti diventando un problema sempre più attuale anche in relazione all’aumentata sensibilità della popolazione nei confronti degli odori e alla progressiva estensione delle aree urbanizzate, che in molti casi hanno portato le zone residenziali a ridosso delle aree industriali generando situazioni conflittuali sul territorio. Sempre più frequentemente i cittadini presentano esposti o segnalazioni con cui lamentano situazioni di disagio.
Sul solo territorio dell’area metropolitana di Torino, dal 2010 al 2016, Arpa ha ricevuto 1741 esposti che riguardano le puzze. Come si vede dalla tabella 1 rispetto alle altre matrici considerate è il dato più alto.
Tab. 1 – Esposti per matrice
La problematica non è avvertita solamente nella provincia di Torino. La tabella 2 e la figura 1 rappresentano i dati raccolti su tutto il Piemonte da Arpa attraverso l’Ufficio per le relazioni con il pubblico (URP). I dati sono riportati dal 2012 anno in cui per monitorare meglio le tipologie di richieste e segnalazioni l’URP ha inserito all’interno della voce “aria” la sottovoce “puzze”. L’anno 2015 ha fatto registrare il numero più alto di contatti per le puzze pari al 10,5% del totale.
Tab. 2 – Contatti regionali URP per aria
Fig. 1 - Contatti regionali URP per aria
Queste le notizie pubblicate sul sito dedicate alla tematica odori
Attività dell’Agenzia
In Piemonte dal 2013 l’Arpa ha allestito un laboratorio olfattometrico per la determinazione della concentrazione di odore ed ha introdotto nel laboratorio chimico uno strumento per la la caratterizzazione chimica delle sostanze odorigene a basse concentrazioni. Tale esperienza ha consentito all’Agenzia di collaborare con le Autorità competenti per la migliore gestione delle problematiche legate alla percezione di odori molesti manifestate in questi anni.
Nel 2016 l’Agenzia ha aggiunto alla sua dotazione strumentale un "naso elettronico" per implementare la capacità di indagine in campo olfattometrico, integrando le possibilità già presenti con l'utilizzo dell'olfattometro. Il naso, una volta messe a punto le metodiche del suo utilizzo, consente di discernere tra le varie fonti odorigene, quelle responsabili dei disturbi in vari contesti ambientali.
La normativa in Piemonte
Il 2017 è iniziato con l’approvazione delle Linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno (DGR n. 13-4554 9 gennaio 2017), da parte della Regione Piemonte. Le linee guida si applicano agli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale o a fronte di problematiche che coinvolgano significative porzioni di territorio o di popolazione dove approcci preliminari per la risoluzione del problema siano risultati inefficaci.
L’azione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente
Il tema del monitoraggio, controllo e valutazione dell’impatto olfattivo è oggetto di sempre maggiore attenzione per la pubblica amministrazione, gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni ambientali e di conseguenza per gli enti di controllo quali anche le agenzie ambientali. Il numero di oggi della newsletter AmbienteInforma è dedicato alla tematica dei cattivi odori.
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