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La qualità delle acque di balneazione in Piemonte nel 2019

16 ottobre 2019

Si è svolta stamattina a Ivrea la presentazione dei dati delle acque di balneazione in Piemonte del 2019.

“Arpa Piemonte, durante la stagione balneare piemontese, che va dal 15 maggio al 30 settembre, ha effettuato monitoraggi, prelievi e analisi per garantire la balneabilità nelle nostre acque. 542 campioni di parametri microbiologici, di cui 42 suppletivi per superamento dei valori riscontrati. Sono numeri che ci indicano non solo la portata dei controlli, ma anche che si possono trovare, e si trovano, inquinamenti che vanno affrontati e risolti. In questi casi la collaborazione con i Comuni è fondamentale per vietare la balneazione della zona fino al ritorno dei parametri nei limiti di legge. Una collaborazione per la sicurezza di tutti coloro che scelgono di bagnarsi nelle acque piemontesi” spiega introducendo i lavori il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto.

Nel 2019 è stata proposta la razionalizzazione della rete di monitoraggio con l’eliminazione di alcune zone di cui è stato modificato l’uso ed il raggruppamento di alcune aree contigue, con le stesse pressioni e la medesima classificazione negli ultimi quattro anni. La rete è passata dalle 94 acque di balneazione del 2018 alle 77 del 2019, dislocate su sette laghi naturali e due corsi d’acqua. Nel corso della stagione è stato inoltre sospeso il controllo sul punto di studio ad Arona (Spiaggia Vevera), poiché risultavano non ancora terminati i lavori necessari a rendere la spiaggia fruibile per la balneazione.

Nella stagione balneare appena trascorsa sono stati prelevati 542 campioni di cui 500 di routine e i restanti  suppletivi/sostitutivi a seguito del superamento della soglia di uno o entrambi i parametri microbiologici: Enterococchi e Escherichia coli.

L’81 % dei campioni suppletivi ha riguardato il Lago Maggiore ed il Lago d’Orta e per la maggior parte si è trattato di inquinamenti di breve durata (conclusi entro 72 ore dalla prima constatazione).

La maggior parte delle criticità rilevate nella stagione - riconducibili sia al dilavamento del terreno durante intense piogge sia alla conseguente attivazione di sfioratori di piena dei sistemi fognari e dei by pass degli impianti di depurazione - non hanno influito sulla balneabilità per oltre 2 o 3 giorni, catalogabili, nella maggior parte dei casi, come “inquinamenti di breve durata”.

Per ogni acqua di balneazione per cui sia probabile il rischio di proliferazione cianobatterica vengono anche monitorati i cianobatteri con due parametri: aliquota per il conteggio cellulare al microscopio e aliquota per la valutazione delle microcistine (tossine algali).

 

Sulla base dei dati storici (serie ultraventennale), nel corso della stagione balneare 2019 sono state confermate e sottoposte a monitoraggio cianobatterico 19 zone rappresentative. Nei laghi Maggiore, Mergozzo, Viverone e Avigliana non sono state rilevate concentrazioni di cianobatteri superiori alla soglia di attenzione di 20.000 cell/ml, mentre nel lago di Candia, si è avuta una fioritura consistente da inizio agosto ad inizio settembre con concentrazioni superiori a 100.000 cell/ml senza registrare superamenti della soglia prevista per le microcistine (20 µg/L).  Sul lago Sirio invece c’è stato un superamento a inizio settembre. Il 10 settembre sono state rilevate concentrazioni di circa 85.000 cell/ml. La settimana dopo, il 17 settembre, i valori erano scesi a 10.000 cell/ml, sotto la soglia di attenzione.

 

Valutazioni complessive dell’ultimo quadriennio

Le valutazioni relative alla qualità del quadriennio di monitoraggio 2016-2019 verranno comunicate dal Ministero della Salute nel prossimo mese di novembre, si riportano pertanto i dati relativi al quadriennio 2015-2018 presenti sul Report della qualità delle acque di balneazione 2018.

Nell’elenco delle zone classificate viene riportata anche la zona di Buon Rimedio, inserita nella rete a partire dalla stagione balneare 2017 e che tuttavia risponde al requisito minimo dei 16 campioni necessari per la classificazione. La zona, classificata Eccellente, fa passare da 93 a 94 le zone classificate in Piemonte.

La Direttiva 2006/7/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 116/08, stabiliva come obiettivo a livello europeo il raggiungimento della qualità almeno “sufficiente” entro la fine della stagione 2015.

I dati analitici del quadriennio 2015-2018, pur evidenziando come le acque di balneazione piemontesi soddisfino ampiamente gli obiettivi della direttiva comunitaria, mostrano un peggioramento rispetto a quelli del quadriennio 2014-2017 con il passaggio di due acque di balneazione sul Lago di Candia da Sufficiente a Scarso.

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I punti in classe Eccellente rappresentano l’82% del totale, quelli in classe Buona il 12% e quelli in classe sufficiente il 4%.

Stato delle acque e fruibilità balneare: fra tutela ambientale e tutela della salute (Vincenzo Pellegrino)

Le acque di balneazione del Piemonte - La stagione 2019 (Francesca Vietti)

Cianobatteri e balneazione. Nuova normativa (Pierluigi Fogliati)

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