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La presenza di tracce di radioattività nei funghi è un fenomeno conosciuto

2 dicembre 2016

In merito a notizie apparse recentemente su alcune testate locali riguardanti la presenza di Cesio radioattivo riscontrata nei funghi della Valsesia dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte e Valle d'Aosta, si precisa che si tratta di un fenomeno ampiamente conosciuto e studiato da decenni sia da ARPA Piemonte che da altri istituti di ricerca.

A titolo di esempio segnaliamo di seguito i link a due pubblicazioni di Arpa Piemonte che riportano dati sulla radioattività rilevata in alcune specie di funghi sul territorio piemontese.

- Rapporto sulla radioattività del Piemonte (8 ottobre 2015)

- Monitoraggio straordinario della radioattivitò ambientale in piemonte (anno 2013)

La radioattività rilevata nei funghi è attribuibile al radioisotopo Cs137 presente sul territorio regionale a seguito della ricaduta radioattiva (fall out) conseguente l'evento di Chernobyl del 1986.

D'altronde, l'emivita di 30 anni del Cs-137, cioè il periodo di tempo necessario affinché una data quantità di Cesio radioattivo si dimezzi, è tale da assicurare la presenza di questo radisotopo ancora per molti anni a venire.

Tale circostanza non deve tuttavia destare preoccupazioni dal punto vista dell'effettiva rilevanza del rischio radiologico.
Questo essenzialmente per due motivi:
1) le specie maggiormente contaminate per le quali si può talvolta osservare un superamento del limite di legge (600 Bq/kg) sono esclusivamente lo Xerocomus Badius e la Rozites Caperata, due specie di funghi assai poco consumate;
2) anche nel caso di consumo di un campione di questi funghi “oltre soglia”, la quantità di radioattività effettivamente ingerita resta comunque limitata e fornisce un contributo di dose efficace complessiva (il parametro che, per legge, quantifica il rischio radiologico) ampiamente al di sotto del limite per la popolazione (1 milliSievert/anno).

Si coglie l'occasione per precisare che le attività analitiche di Arpa Piemonte e dell'Istituto Zooprofilattico sono complementari all'interno di un sistema di controllo regionale della radioattività.

La presenza di radioattività in alcune matrici ambientali e alimentari, evidenziata da Arpa Piemonte nell'ambito delle sue attività di monitoraggio per la conoscenza dello stato dell'ambiente consente, quindi, l'individuazione di situazioni anomale rispetto al fondo regionale che possono essere oggetto di specifiche campagne di controllo da parte dell'Istituto Zooprofilattico.

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