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La biodiversità in Piemonte tra specie esotiche e restauro ecologico

6 ottobre 2016

Una delle principali cause, riconosciute a livello internazionale, della riduzione del livello di biodiversità nel mondo, è rappresentato dalla presenza e dallo sviluppo di specie esotiche (denominate anche specie aliene o alloctone). In queste settimane l'Agenzia è coinvolta in una azione coordinata dal Comune di Torino per la lotta alla diffusione del Myriophyllum aquaticum specie acquatica alloctona fortemente invasiva rilevata nell’estate 2016 nel Po a Torino.

Il contributo dell’Agenzia è stato rivolto sia agli aspetti metodologici relativi alla “gestione e il controllo della vegetazione acquatica nel tratto urbano del fiume Po” per la messa a punto di idonee misure di eradicazione del Myriophyllum aquaticum, sia ad una attività di monitoraggio della presenza della specie sul fiume. Il Myriophyllum aquaticum, specie di origine sud americana, ha grandi capacità di adattabilità e di invasione di ingenti superfici acquatiche e può quindi determinare impatti sulla biodiversità del fiume e degli ambienti acquatici ad esso collegati. La specie è inclusa nelle Warning e Black list della Regione Piemonte oltreché nell'elenco delle specie invasive del Regolamento europeo 1143/2014 che, all'art. 17, impone la necessità di eradicazione. Il Myriophyllum, presente in Europa già dall'inizio del secolo scorso, non era ancora stato segnalato in Piemonte.

Arpa ha inoltre redatto una procedura interna sulla gestione delle specie vegetali invasive nell’ambito della cantieristica con movimenti terra e con interventi di recupero e ripristino ambientale.

 

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE SULLA BIODIVERSITÀ

I dati sulla biodiversità in Piemonte evidenziano che il territorio piemontese è caratterizzato da una grande varietà di specie animali e vegetali. La presenza in Piemonte di tre zone biogeografiche (alpina, continentale e mediterranea) garantisce un buon livello di biodiversità malgrado l’elevato grado di urbanizzazione, la presenza antropica diffusa e un elevato consumo di suolo.

Flora: sono presenti più di 3.600 specie (dato aggiornato al 2009) che rappresentano il 46% della flora italiana (Fonte: Conti et al., 2005. “Check-list della flora dlist della flora d’Italia”; Selvaggi et al., in prep.); inoltre per quanto riguarda le piante vascolari il Piemonte è la regione italiana più ricca di specie;

Fauna: 400 specie di uccelli, 80 specie di mammiferi, 40 di rettili e anfibi, 60 di pesci (Fonte Regione Piemonte).

Studi recenti condotti su tutto l’arco alpino hanno evidenziato che le Alpi sud occidentali sono l’area che ospita la più elevata diversità floristica e il maggior numero di specie endemiche e rare della flora di alta montagna di tutte le Alpi.
Una problematica che minaccia la biodiversità regionale è rappresentata dalla presenza di un elevato numero di specie esotiche vegetali e animali.
Per quanto riguarda la componente vegetale, le entità censite sono 371, si tratta di un valore che corrisponde al 36% delle 1.023 specie vegetali esotiche segnalate in Italia e che colloca il Piemonte al terzo posto in Italia come numero di specie esotiche presenti.
Tuttavia la biodiversità si distribuisce in maniera disomogenea sul territorio a causa di diversi fattori di frammentazione sia naturali che antropici (principalmente l’incremento del consumo di suolo, la presenza antropica diffusa, lo sviluppo dell’agricoltura intensiva). Questi fattori determinano una riduzione del livello di biodiversità e del livello di connessione ecologica del territorio e quindi aumentano il rischio di estinzione di singole specie e una generale riduzione del livello di resilienza del territorio. Se le aree in cui si trovano distribuite le specie vengono connesse tra loro mediante dei corridoi ecologici, si creano i presupposti per ridurre il livello di frammentazione e isolamento delle popolazioni mediante la creazione di quella che viene definita Rete Ecologica.

L'ATTIVITÀ DI ARPA PIEMONTE

Arpa Piemonte dispone di una competenza specialistica in campo ecologico-naturalistico applicata ad attività volte alla tutela di ecosistemi e biodiversità. Tali attività si inseriscono in un contesto normativo regionale (Legge Regionale 19/09 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità”) che recepisce gli obiettivi di salvaguardia dettati dalle convenzioni internazionali e dalle normative europee che regolano la materia. In tale ambito si svolgono le principali attività caratterizzanti l'azione dell'Agenzia in questo campo:

  • supporto tecnico scientifico all'autorità competente per la Valutazione di Incidenza (VI);
  • sviluppo ed allestimento della banca dati delle zone umide del Piemonte;
  • supporto al gruppo di lavoro interdirezionale sulla Rete Ecologica Regionale;
  • partecipazione al Gruppo di lavoro regionale per la gestione delle specie vegetali alloctone invasive.

 

IL RESTAURO ECOLOGICO

Il restauro ecologico è un processo guidato dall’uomo in cui si ricostruisce un habitat che è stato degradato, danneggiato o distrutto, utilizzando il più possibile le comunità vegetali, animali e il suolo in loco per rigenerane le basi vitali e indirizzarlo verso la maggior integrazione possibile rispetto alle condizioni precedenti al disturbo. Operativamente ci si avvale di un insieme di tecniche che mirano a reintrodurre elementi prelevati dal selvatico e a incidere sulle caratteristiche ecologiche dell’habitat per favorire la colonizzazione di specie coerenti con le comunità tipiche dell'ecosistema di riferimento. 
La mitigazione di impatti su habitat di opere soggette a procedure di VIA ne costituisce uno dei principali campi applicativi e diventa fondamentale per quei progetti che hanno incidenza su habitat ricadenti in siti appartenenti alla Rete Natura 2000 in cui viene sancito l’obbligo della compensazione ecologica per gli habitat segnalati come prioritari ai senti della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva “Habitat”).

Altri campi d’applicazione sono il recupero di aree degradate, le compensazioni ambientali e la valorizzazione delle aree protette.  
Si prevede che, nei prossimi anni, avrà notevole impulso sulla spinta della Strategia Europea per la Biodiversità per il 2020, che ha individuato il ripristino del 15% degli ecosistemi degradati come uno dei 6 obiettivi principali. Entro il 2014 gli Stati membri svilupperanno un quadro di riferimento strategico per definire le priorità a livello nazionale. Nel febbraio 2014 Arpa Piemonte ha iniziato, insieme al Parco del Po alessandrino-vercellese e all’Università degli Studi di Torino, un percorso seminariale per illustrare e documentare i casi più emblematici seguiti da Arpa Piemonte o dai Parchi regionali. A tal fine Arpa Piemonte ha realizzato un video in cui si illustrano 9 casi emblematici seguiti dall’Agenzia nell'ambito di attività di controllo di misure di mitigazione e di compensazione di impatti generati da progetti soggetti a procedure di VIA o valutazione d’incidenza.


Alcuni approfondimenti a siti esterni

http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita

http://www.minambiente.it/pagina/biodiversita

http://www.eea.europa.eu/it/themes/biodiversity

http://www.eea.europa.eu/it/themes/biodiversity/policy-context

 

 

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