Inquinamento atmosferico e lockdown: uno sguardo agli inquinanti non convenzionali
Sono state scelte postazioni del territorio regionale coincidenti con le stazioni tradizionali di misura della qualità dell'aria, in continuità con un'iniziativa avviata negli anni precedenti.
I campionamenti effettuati nel periodo di lockdown hanno permesso di approfondire le conoscenze in merito agli inquinanti ubiquitari indagati negli anni precedenti, fornendo elementi di quantificazione che permettono di definire meglio fenomeni già evidenziati.
Alcuni inquinanti mostrano una netta dipendenza dalle attività antropiche sospese durante il lockdown: benzene, toluene e xileni, e più in generale gli inquinanti legati al traffico veicolare, mostrano sensibili riduzioni. I livelli riscontrati nel periodo di lockdown possono essere considerati come valori di fondo, e sono ampiamente inferiori ai valori indicati come protettivi per la salute umana. Le analisi effettuate confermano quanto gli interventi di riduzione del traffico possano avere grande influenza ai fini della riduzione delle concentrazioni di inquinanti primari.
Altri inquinanti, in particolare il tetracloruro di carbonio e numerose aldeidi, appaiono sostanzialmente slegati dalle attività antropiche sospese durante il lockdown. Per alcuni composti si tratta verosimilmente di inquinanti secondari, generati dai complessi fenomeni di reazione di altre molecole presenti in atmosfera. Nel caso del tetracloruro di carbonio invece è legittimo presumere che la presenza in atmosfera sia legata all’elevata persistenza del composto, che è notoriamente molto stabile, anche dopo molti anni dalla quasi completa cessazione del suo utilizzo industriale.
Infine, per alcuni composti quali la formaldeide e il tetracloroetilene, i dati mostrano una riduzione rispetto ai valori medi misurati in passato nei periodi di normale attività; tale riduzione appare però meno marcata, indicando una loro dipendenza solo parziale dalle attività industriali e dal traffico veicolare.
Per approfondimenti la relazione degli inquinanti non convenzionali durante il lockdown di aprile 2020