Inceneritore di Vercelli - Attività di approfondimento effettuate dal tavolo tecnico coordinato dal Direttore Generale di Arpa Piemonte
Si è riunito oggi il tavolo tecnico istituito dall'Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta, che ha il compito di affrontare lo studio comparativo del Vercellese con il resto del Piemonte in relazione alla salute della popolazione ed ai fattori ambientali di rischio correlabili.
Erano presenti, oltre ad Arpa Piemonte, l’ASL e la Provincia di Vercelli, il Comune di Vercelli ed il Comune di Asigliano.
I lavori si sono sviluppati secondo le linee tracciate nella prima riunione del 22 luglio scorso, andando a comporre un quadro tecnico e storico volto a contestualizzare ed arricchire i risultati dello studio epidemiologico effettuato dal dott. Cadum di Arpa Piemonte sull’inceneritore di Vercelli.
In primo luogo è stata delineata l’attività di controllo svolta costantemente dall’Agenzia negli anni di funzionamento dell’impianto sino al suo spegnimento, avvenuto in via definitiva da un anno e mezzo per scelte di mercato della proprietà. I valori riscontrati hanno evidenziato una costante e sostanziale regolarità rispetto ai limiti normativi dell’impianto, ad eccezione di alcuni estemporanei superamenti che sono stati monitorati e tenuti sotto controllo dagli Enti e dall’Agenzia con l’adozione dei provvedimenti di competenza.
Allo stato attuale i problemi ambientali determinati dall’inceneritore sono individuabili nelle sorgenti di contaminazione del suolo attribuibile ai primi anni di funzionamento dell’impianto ed oggetto di procedure di bonifica in corso.
Esternamente al sito non si evidenziano forme di contaminazione diffusa del suolo che si differenzino dai valori riscontrati a scala regionale, fatta salva una contaminazione da diossine tipica dell’area della nostra regione posta verso il confine lombardo, a valori di concentrazione comunque inferiori ai limiti di legge.
Il contributo delle emissioni dell’inceneritore è stato ricondotto al contesto delle emissioni complessive per la zona interessata dallo studio.
La valutazione effettuata dagli esperti di Arpa Piemonte ha evidenziato come, con particolare riferimento ai periodi passati, i principali inquinanti emessi fossero presenti in via nettamente preponderante nelle emissioni prodotte da fonti diverse dall’inceneritore, quali alcune pratiche agricole anche relative alla coltivazione del riso, il traffico veicolare, la combustione domestica e il comparto industriale di zona.
Quanto agli approfondimenti epidemiologici, lo studio effettuato è stato inquadrato nell’ambito del più ampio progetto del Ministero della Salute SESPIR finalizzato alla valutazione degli impatti sulla salute derivanti dalla presenza di impianti di incenerimento di rifiuti nelle Regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sicilia e che i singoli risultati vanno ricondotti ad una valutazione integrata. Di conseguenza, anche la valutazione di impatto sulla salute derivante dallo studio è stata inquadrata nel contesto più ampio del progetto.
Arpa proseguirà nelle attività di analisi e valutazione dei dati delle reti di monitoraggio delle varie matrici ambientali sottese, fornendo gli elementi di conoscenza agli Enti preposti per l’assunzione delle necessarie iniziative di competenza.
In chiusura il tavolo ha pertanto concordato di coinvolgere anche esperti del mondo accademico nella prosecuzione dei lavori, estendendo l’indagine con ulteriori approfondimenti inerenti:
- la valutazione del rischio sanitario in altri Comuni in cui vigono pratiche agricole assimilabili a quelle poste in essere nei Comuni di indagine;
- l’approfondimento del contributo delle emissioni da abbruciamento delle stoppie di riso e di altre eventuali fonti emissive di microinquinanti;
- l’attività di controllo sull’uso dei fitofarmaci;
- la contestualizzazione storica dello scenario emissivo ante 1997.