Incendio alla Transistor di Torino. I dati dell'aria
Ieri il personale tecnico di Arpa Piemonte è intervenuto a seguito dell'incendio della ditta Transistor di Torino.
Il monitoraggio dell’aria inizialmente ha interessato le zone a ridosso del luogo dove è avvenuto l’incendio e successivamente, a tutela della popolazione potenzialmente esposta ai fumi che si sono sviluppati, si è spinto fino ad una distanza di circa 3 Km dall’evento in direzione SUD (piazza Rivoli), con particolare attenzione alle aree residenziali.
L’eventuale presenza di inquinanti aerodispersi è stata verificata mediante sistemi di monitoraggio in continuo in grado di dare una risposta immediata in merito all’eventuale presenza dei principali prodotti della combustione, soluzione compatibile con la gestione di una situazione di emergenza. Gli analizzatori in continuo in dotazione permettono l’immediata identificazione delle sostanze in tabella , qualora le stesse si presentino con una concentrazione superiore al Limite di Rilevabilità Strumentale (LRS):
Allontanandosi ulteriormente dal luogo dell’incendio, la concentrazione di tutti gli inquinanti ricercati si manteneva al di sotto del limite di rilevabilità strumentale.
Le determinazioni sono state eseguite mediante analizzatori portatili del tipo Drager X-am 7000 e con l’ausilio di un rilevatore portatile PID PHOCHECK PLUS - Ion Science specifico per la determinazione dei Composti Organici Volatili.
Nei pressi delle aree dove la concentrazione dei Composti Organici Volatili (COV) ha superato i limiti di rilevabilità strumentale, si è provveduto a ricercare l’eventuale presenza di Acido Cloridrico, Acido Fluoridrico e Diossido di Zolfo, mediante l’uso di alcune fiale di rilevamento ad effetto colorimetrico a disposizione del personale intervenuto. I test hanno dato esito negativo, escludendo la presenza (a concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità) delle sopraccitate sostanze.
Alle 10 di oggi si è provveduto ad un nuovo monitoraggio dell’aria, verificando la concentrazione dei sopraccitati parametri nelle stesse aree sottoposte a monitoraggio la sera precedente. La concentrazione di tutte le sostanze ricercate, compresi i COV, non ha mai raggiunto i limiti di rilevabilità strumentale.
Conclusioni
18 marzo 2015 h. 22 prossimità dell'impianto
Durante il monitoraggio dell’aria in prossimità del luogo dove si era sviluppato l’incendio, a breve distanza dal suo spegnimento, le concentrazioni degli inquinanti aerodispersi verificate mediante analisi istantanee ed indicate in tabella hanno evidenziato la presenza, a basse concentrazioni, di Composti Organici Volatili (max 3.5 ppm), Monossido di Carbonio (max 2 ppm) ed Ammoniaca (max 4 ppm).
18 marzo 2015 h. 23 a 3 km dell'impianto
Allontanandosi anche solo di poche decine di metri, la concentrazione di tutti i sopraccitati parametri scendeva al di sotto dei limiti di rilevabilità ad eccezione dei COV i quali, ad una distanza di circa 1 Km dall’evento in direzione SUD, presentavano ancora una concentrazione pari a circa 0.6 ppm. Analisi specifiche hanno escluso anche la presenza di Acido Cloridrico, Acido Fluoridrico e Diossido di Zolfo.
Il fenomeno, a carattere fortemente discontinuo, durante tutte le fasi del monitoraggio non ha mai assunto caratteristiche tali da poter rappresentare un pericolo immediato di tossicità. Tutte le analisi sono state compiute quando le operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco erano già state concluse.
19 marzo 2015 h. 11 sia prossimità dell'impianto che a 3 km dall'impianto
E’ stato effettuato un nuovo monitoraggio dell’aria presso tutte le zone già oggetto di verifica la sera precedente: la concentrazione di tutte le sostanze tossiche ricercate si è sempre mantenuta al di sotto dei limiti di rilevabilità strumentale.