Incendio a Torino: dalle prime analisi non si sono rilevati incrementi dei valori di fondo
Una squadra di tecnici dell'Arpa è intervenuta nel pomeriggio di oggi per valutare l’eventuale ricaduta dei fumi che si sono sprigionati dall’incendio dell'ultimo piano dell'ex Fiat Engineering, ora centro direzionale sito a Torino all'angolo tra corso Peschiera e corso Ferrucci. Dallo stabile che attualmente ospita diverse attività non produttive, la colonna di fumo nero si è innalzata rendendosi visibile in tutta la città grazie anche alla elevata altezza dello strato di rimescolamento (valutazione effettuata attraverso il radiosondaggio giornaliero dal servizio meteo dell'Agenzia) che ha permesso una maggiore dissipazione dei gas in atmosfera salendo in quota verticalmente.
Arpa, valutata la possibile area di ricaduta dei fumi sulla base delle condizioni del vento, ha avviato in alcune zone della città (Crocetta, Santa Rita, Sanpaolo) la valutazione dei gas che si possono sprigionare durante la combustione.
Sia olfattivamente che con maggior dettaglio analitico effettuato dalla strumentazione da campo non si è rilevato incremento dei valori di fondo tipici di questo periodo in città. Tra i vari gas di combustione determinati, si è valutato il contributo dei Composti Organici Volatili (COV) che è risultato inferiore al limite di quantificazione di 0,1 PPM (parti per milione), assenza di ricaduta confermata anche dalla determinazione per l'Ossido di Carbonio 0,2 PPM.
Nelle prossime ore, quando saranno disponibili tutti i dati orari di misura delle centraline di qualità dell’aria cittadina (PM10 e PM 2,5) e delle ulteriori analisi di laboratorio sul gas campionato attraverso l'utilizzo del Canister, si potrà maggiormente dettagliare il fenomeno che ha interessato la città.