Inaugurazione riallestimento del rifugio Gastaldi il 9 settembre
Il 9 settembre, alle 11.30, sarà presentato il rinnovamento dei locali del Rifugio Bartolomeo Gastaldi vecchio (2.659 m) del CAI Torino, a Balme, nelle Valli di Lanzo.
I lavori, coordinati dal CAI Torino e dal CAI Piemonte in collaborazione con la gestione del rifugio, sono stati condotti tra 2022 e 2023 grazie al sostegno dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale – ARPA Piemonte.
Gli interventi sono stati condotti in seno al progetto di valorizzazione dl bacino glaciale della Bessanese e hanno riguardato principalmente l’ottimizzazione di funzionalità tecniche e impiantistiche e il riallestimento di tre ambienti del rifugio vecchio: la sala che ospita la sede distaccata del Museomontagna e due sale adibite ad attività di formazione organizzate dall’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’ARPA Piemonte e dal Comitato Scientifico CAI Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il progetto di valorizzazione del bacino glaciale Bessanesee del Rifugio Gastaldi vecchio
Per le sue peculiari caratteristiche e attrattive ambientali, storiche e paesaggistiche, da alcuni anni l’area della Bessanese (Alpi Graie, Valli di Lanzo) è oggetto di attenzioni turistiche e scientifiche: le prime con il sempre più frequentato trekking transfrontaliero della Bessanese, tra Italia e Francia; le seconde con l’attività di molti enti quali ARPA Piemonte, Comitato Glaciologico Italiano, CNR-IRPI, Comitato Scientifico CAI Ligure Piemontese Valdostano e Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” - CAI Torino.
Dalla collaborazione tra questi soggetti ha preso consistenza, negli anni, una serie di progetti di ricerca scientifica e di monitoraggio ambientale, climatologico e geomorfologico attuato tramite rilevazioni in loco effettuate con un’apposita rete di sensori e procedure innovative e webcam.
La base di dati ottenuta ha consentito di studiare nel tempo l’evoluzione e di richiamare l’attenzione sul loro significato non solo da parte della comunità scientifica tramite pubblicazioni, ma anche del pubblico mediante azioni di divulgazione.
Allo scopo di potenziare e coordinare queste attività nella struttura del Rifugio Gastaldi vecchio, già in uso come bivacco invernale, ma anche sede distaccata del Museo Nazionale della Montagna, è stata realizzata la Saletta del Presente – deputata alla formazione scientifica accademica per studenti, tesisti, borsisti e alla formazione sul campo degli Operatori Naturalistici Culturali del Club Alpino Italiano – ed è stato rinnovato l’allestimento dello spazio museale dedicato alla storia dell’alpinismo locale, in collaborazione con la Società Storica delle Valli di Lanzo e con immagini del Centro Documentazione Museomontagna, della Biblioteca Nazionale CAI e dell’archivio dell’Ecomuseo delle Guide Alpine "Antonio Castagneri" di Balme.
Questa nuova dimensione di dialogo in alta quota tra passato e contemporaneità, tra documentazione e divulgazione, offre ora al visitatore un’opportunità unica di conoscenza e approfondimento di temi culturali e scientifici montani.
La frequentazione del rifugio da parte di numerosi alpinisti ed escursionisti consente in particolare di sensibilizzare il grande pubblico sull’evoluzione ambientale in atto nell’alta Valle di Ala e, più in generale, sugli effetti dei cambiamenti climatici negli ambienti alpini di alta quota. Il progetto vuole dunque migliorare la fruibilità della struttura sia per i ricercatori, sia per l’utenza generale.
L’intenzione di ampliare le azioni di studio e divulgazione ha richiesto il recupero interno dei locali, una adeguata connettività alla rete e la disponibilità di spazi esterni al rifugio per le attività educative.
A tale scopo, in accordo con le specifiche esigenze dei partner coinvolti, ma anche nell’interesse più ampio della comunità, si sono resi necessari alcuni lavori di ottimizzazione, il ripristino delle funzionalità del sistema di captazione fotovoltaica, stoccaggio ed erogazione di energia elettrica che ha interessato anche il rifugio nuovo con un ammodernamento dell’impianto, l’aggiunta di pannelli e la sostituzione del parco batterie. Opportuni interventi di ottimizzazione dei flussi di energia consentono ora la soddisfazione delle specifiche esigenze di gestione della rilevazione tramite sensori e trasmissione dei dati in remoto.
A partire dall’autunno, sarà inoltre visitabile nella sede torinese del Museomontagna, al Monte dei Cappuccini, la rinnovata area espositiva permanente dedicata al rifugio Gastaldi, che offrirà il collegamento continuo e diretto con la nuova webcam del rifugio e la possibilità di presentare i progetti di ricerca e i dati rilevati in loco da CNR – IRPI e ARPA, al fine di offrire uno sguardo alla montagna del presente e alle sue urgenze ambientali attraverso il lavoro di enti scientifici qualificati.
I PARTNER DEL PROGETTO
CAI TORINO
Torino è stata la culla del CAI. Il 23 ottobre 1863, al Castello del Valentino, sulla riva sinistra del Po, 72 Soci fondatori, su impulso di Quintino Sella e Bartolomeo Gastaldi, davano vita al Club Alpino Torino.
Sezione madre del Club Alpino Italiano – che oggi conta più di 300.000 soci e ha sede operativa a Milano – il CAI Torino e formato da:
• circa 4000 soci
• 9 sottosezioni e gruppi organizzatori delle gite sociali
• 5 scuole organizzatrici dei corsi di apprendimento
• Museo Nazionale della Montagna
• Coro Alpino
• un cospicuo patrimonio di rifugi e bivacchi situati in Piemonte e Valle d’Aosta.
RIFUGIO “BARTOLOMEO GASTALDI”
Il primo Rifugio Gastaldi fu edificato dal CAI quando l’alpinismo muoveva i primi passi sulle montagne più prossime a Torino, nelle Valli di Lanzo. È dedicato al secondo presidente della Sezione di Torino del CAI, il geologo Bartolomeo Gastaldi. La prima costruzione risale al 1880 e constava allora di un solo ambiente. Nei venti anni successivi fu più volte ampliata, ma ciò nonostante, il piccolo Rifugio risultò insufficiente per la crescente frequentazione alpinistica della zona. La Sezione decise allora la costruzione di un nuovo rifugio che sorse pochi metri a fianco del vecchio rifugio. Il nuovo rifugio fu inaugurato nel 1904; dopo soli quattro anni fu distrutto da un incendio. Ricostruito e inaugurato due anni dopo, fu ampliato nel 1930.
Durante la Resistenza servi da base per i partigiani e durante gli scontri dell’ottobre 1944 con le forze naziste venne incendiato e distrutto. Nel 1970 fu aperto il nuovo rifugio.
Nel 1983 parte del Vecchio Rifugio fu trasformata in mostra permanente collegata al Museo Nazionale della Montagna di Torino e dedicata alla storia dell’alpinismo nel territorio della Valli di Lanzo.
https://www.rifugiogastaldi.com/
ARPA PIEMONTE
AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte nasce a seguito di un referendum popolare del 1993, quando i controlli ambientali sono stati affidati a un sistema di prevenzione e protezione articolato, formato da apposite Agenzie istituite a livello regionale: le Arpa.
ARPA Piemonte è stata istituita con legge regionale del 1995.
La legge regionale n. 28 del 20 novembre 2002 ha assegnato all’Agenzia anche le competenze su previsione e prevenzione dei rischi naturali, rendendola così titolare di tutte le funzioni di tutela e controllo in materia ambientale.
ARPA svolge le attività di controllo, di supporto e di consulenza tecnico-scientifica e le altre attività utili alla Regione, agli Enti locali anche in forma associata, nonché alle Aziende sanitarie del Piemonte per lo svolgimento dei compiti loro attribuiti dalla legge nel campo della prevenzione e della tutela ambientale.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI”
Il Museomontagna si trova in una straordinaria posizione panoramica dalla quale si possono ammirare 400 chilometri di Alpi e la sottostante città.
Nel 1874 i primi soci CAI realizzano qui una Vedetta per osservare il panorama delle Alpi occidentali. Alla prima edicola dotata di cannocchiale si aggiunge negli anni successivi l’esposizione di oggetti delle prime imprese alpinistiche nel nucleo originario del Museo Alpino.
Oggi il Museomontagna è un polo culturale che unisce idealmente, sotto tutti gli aspetti, le montagne del mondo intero, attraverso un'ampia e composita attività di documentazione e ricerca, di acquisizione e conservazione, di mostre e incontri.
Il Museomontagna e articolato in tre settori complementari:
• Area Espositiva, con le collezioni permanenti e le esposizioni temporanee, la Vedetta alpina e il Cortile Olimpico;
• Area Documentazione, che riunisce dal 2003 nell’Ala Albertina del complesso dei Cappuccini, i circa 500.000 beni del Centro Documentazione Museomontagna, la Biblioteca Nazionale CAI, il CISDAE;
• Area Incontri, con la Sala degli Stemmi (tutt’oggi sede sociale del CAI), sale conferenze, il Ristorante Bar Monte dei Cappuccini.
Il Museomontagna è sede e coordinatore dell’IAMF - International Alliance for Mountain Film, rete mondiale con 27 membri di 5 continenti per la conservazione e la promozione del cinema di settore, e dell’IMMA – International Mountain Museums Alliance, per la valorizzazione della cultura e dei musei dedicati alle terre alte, dalle Alpi ai Pirenei, dalle Rocciose Canadesi ai Tatra polacchi.
https://www.museomontagna.org/
CAI PIEMONTE
Il Club Alpino Italiano Regione Piemonte, istituito nel 2006 sulla scorta degli storici Convegni attivi fin dal 1949, opera con attenzione al territorio e alle relazioni interne ed esterne al CAI.
Il sistematico e costruttivo dialogo con gli 8 Organi Tecnici, con la Struttura Operativa Sentieri e Cartografia piemontese e con le 82 Sezioni regionali, è volto a recepirne le istanze e favorirne la progettualità e le attività di ricerca, tutela, sviluppo, inclusione.
Il CAI Piemonte sovrintende alla corretta attuazione degli indirizzi degli organi centrali e si relaziona con le istituzioni pubbliche regionali al fine di attivare fruttuose sinergie. Collabora inoltre con numerose associazioni, tra cui il Collegio Regionale Guide Alpine, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico e l’Associazione Gestione Rifugi Alpini Piemontesi, alla ricerca di comuni strategie di azione.
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA
GeoClimAlp (Geomorphological impacts of Climate change in the Alps) è un gruppo di ricerca dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, istituto afferente al Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Le principali attività di ricerca del gruppo sono riconducibili alle seguenti tematiche:
• Ruolo dei cambiamenti climatici nella morfogenesi degli ambienti glaciale e periglaciale, con specifico riferimento ai processi di instabilità naturale che si manifestano e all’analisi della pericolosità ad essi associata;
• Documentazione di processi di instabilità naturale in ambiente alpino, con particolare attenzione agli eventi parossistici e alle condizioni meteo-climatiche di innesco;
• Variabilità ed evoluzione spazio-temporale dei principali parametri climatici in
ambiente alpino;
• Evoluzione recente (dal 1850 in avanti) dei principali apparati glaciali del settore alpino nord-occidentale e loro relazioni con le condizioni climatiche al contorno;
• Progettazione di soluzioni tecnologiche server-side (database, risorse geospaziali, infrastrutture di dati territoriali o geoportali) per la gestione interoperativa di dati ambientali.
Parallelamente all’attività di ricerca, il gruppo GeoClimAlp svolge attività di formazione superiore anche post-universitaria nell’ambito delle tematiche di proprio interesse, in particolar modo clima, ghiacciai e frane.
Le attività di ricerca e di formazione sono affiancate da una costante azione di divulgazione scientifica mediante l’utilizzo di tutti i canali mediatici disponibili.
https://geoclimalp.irpi.cnr.it/
COMITATO SCIENTIFICO CAI PIEMONTE, LIGURIA, VALLE D’AOSTA
Il CSLPV è stato istituito nel 1984. La sua principale attività è stata l’organizzazione di convegni di studi su aspetti di rilevanza naturalistica e storico etnografica che costituiscono una peculiarità del territorio su cui il gruppo opera.
Dal 2004 il CS-LPV è attivo anche nella formazione degli Operatori Naturalistici e Culturali di 1 livello (ONC): titolati del CAI con il compito di promuovere la ricerca scientifica e naturalistica, la didattica presso le scuole, la divulgazione degli aspetti scientifici, naturalistici, antropici e culturali della montagna.
https://csc.cai.it/comitato-scientifico-ligure-piemontese-valdostano/