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Il Laboratorio Analisi Diossine

Oggi, 19 febbraio, è stato presentato il Laboratoiro Analisi Diossine.Per la prima volta in Italia due Istituzioni, Arpa Piemonte e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZS), hanno dato vita ad unlaboratorio unificato che si occupa del controllo delle diossine in campo ambientale e sanitario.

Le dichiarazioni dei partecipanti alla conferenza stampa.

Vittorio Demicheli, Direttore della Direzione Regionale Sanità della Regione Piemonte

Fernando Arnolfo, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Silvano Ravera, Direttore Generale Arpa Piemonte

Maria Caramelli, Direttore Sanitario Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Enrico Garrou, Direttore Tecnico Arpa Piemonte

Maria Cesarina Abete, Responsabile del laboratorio per l’Istituto Zooprofilattico

Giancarlo Cuttica, Responsabile del laboratorio per Arpa Piemonte

 

Vittorio Demicheli, Direttore della Direzione Regionale Sanità della Regione Piemonte

Ricordo il principio e la filosofia su cui questo quinquennio regionale ha cercato di portare all’organizzazione della nostra rete di servizi sintetizzato con uno slogan “Dalla competizione alla collaborazione”. Partendo da una idea che il piano sociosanitario sottolinea più volte che la salute non è una merce come tale il mercato in cui chi produce e chi vende e chi compra compete per raggiungere l’efficienza ma piuttosto è un bene comune a cui si concorre collaborando. E questo è un dettaglio molto specifico  è il prodotto di questo invito pressante che abbiamo un po’ portato in tutte le nostre linee d’azione. Per concorrere a un bene comune ognuno deve fare la sua parte, coordinarsi e comunicare strumento essenziale, perché riuscire a far sapere quello che si fa è essenziale.La Regione Piemonte è ovviamente soddisfatta non solo perché questa cosa già funziona e perché è un tassellino di una collana di altre collaborazioni che riguardano in particolare queste due istituzioni  che questa consolidata e altre che riguardano sempre lo stesso stile.Pur essendo degli enti pubblici e non privati si possono creare sinergie e si possono fare economie anche consistenti. In questo caso è importante trovare l’alleanza con dei professionisti perché stiamo parlando di analisi di laboratorio molto sofisticate con professionisti molto qualificati e o condividono o trovano la quadra per collaborare o gli inviti della Regione e delle Direzioni fanno poca strada. In questo caso l’equilibrio ha funzionato e i risultati ci sono. Ricordo solo che c’è un grosso problema di salute dietro questa scelta  perché non siamo stati motivati né dalla filosofia della collaborazione  né dalla filosofia solo del risparmio ma ci sono particolari casi di inquinamento da diossina qui in Val di Susa con grossi problemi di salute e non riuscivamo a tenere il passo ai controlli necessari.Ringrazio chi ce l’ha fatta e la fondazione CRT che con la donazione ci ha consentito di sostenere una parte degli investimenti.

Fernando Arnolfo, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Sono orgoglioso di essere alla conferenza stampa  per illustrare il percorso iniziato due anni fa da più parti. Il primo input è stato lavorare insieme da parte di Arpa e IZS su una tematica che allora era ed è ancora oggi presente in Val di Susa. Attraverso questo lavorare insieme si sono tracciate linee di razionalizzazione delle attività che faceva IZS e Arpa e sono nate queste esigenze di lavorare insieme. Siamo andati insieme dagli assessori competenti e loro hanno recepito le nostre proposte. Ricordo che Valpreda è stato uno degli artefici insieme all’assessore De Ruggiero di questa iniziativa e c’è stata collaborazione sia a livello tecnico che a livello politico.Sono contento e orgoglioso quando sento parlare di questo esempio che fa pensare perché gli esempi sono così scarsi. Quindi dovremmo tutti insieme riflettere e stimolare momenti come questo.Per quanto riguarda l’IZS questa è una delle strade che abbiamo intrapreso con tutti gli enti con cui è logico mettere in atto delle sinergie. Il processo di razionalizzazione è una strada da percorrere con grande accelerazione. Grazie a queste sinergie si è arrivati alla realizzazione di un laboratorio comune dove c’è una razionalizzazione di risorse umane, strumentali e economiche. Se dovessimo fare conti approssimativi il risparmio di mettere insieme questi due enti penso si aggiri nell’ordine di un milione un milione e mezzo. L’aspetto economico è un l’aspetto che ci ha ispirato anche se non prioritario.Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo esempio e mi auguro che tra qualche anno non saremo più gli unici ma diremo che noi siamo stati tra i primi ma è una strada che le istituzioni devono prendere.

Silvano Ravera, Direttore Generale Arpa Piemonte

Rappresento la soddisfazione per un importate risultato ottenuto. Abbiamo razionalizzato delle cose che erano in corso da tanti anni specializzando una parte del personale dell’IZS sulla preparazione dei campioni e una parte di Arpa per il momento analitico.I locali sono di Arpa e ospitano entrambe le strutture. Il risultato è anche di aumento della possibilità di produrre dei risultati. Da qualche decina di campioni che eravamo in grado in modo separato di produrre siamo, per alcune matrici, sui 200 campioni.Ci sono più realtà che affrontano i temi ambientali però compito di Arpa è individuare le cause dell’inquinamento. Le diossine sono prodotti molto pericolosi per la salute che derivano da una serie di attività umane o da combustioni o anche da altre attività come i fuochi d’artificio. Sono inquinanti molto diffuse nell’ambiente anche se di livelli estremamente bassi quindi si cercano concentrazioni di frazioni di nanogrammi, quindi  componenti modeste, ma che se superano certe soglie per le informazioni che abbiamo si entra in zone di rischio.Arpa persegue la finalità ambientale e IZS che persegue la stessa finalità ma sul mondo animale e sugli alimenti che afferiscono al mondo animale e in parte al mondo umano. Fino a ieri facevamo le stesse cose su aspetti diversi ma i confini non erano tracciati.In Italia recentemente sono stati tracciati altri casi ma con un diverso approccio affidando o tutto all’uno o tutto all’altro ma uno dei soggetti viene meno al suo mandato. L’idea che si trovasse la sinergia era per mantenere la specificità dei due enti nel contesto nel garantire un miglior ambiente salubre e una miglior salute all’uomo.La diossina è presente in Piemonte. Siamo una regione, in questo senso, molto fortunata perché conosce il problema della diossina. Molte altre regioni non lo conoscono. Non è che in Piemonte ci sia più diossina. Noi in Piemonte sappiamo che tutta la realtà è conosciuta e sotto controllo in altre zone italiane queste cose non si conoscono. Arpa è il riferimento nazionale, per il Dott. Cuttica, come metodica di campionamento, di analisi, come collocazione della problematica.Il nostro lavoro che è un po’ di supporto e un po’ di scuola ci permette di mantenere i livelli di eccellenza della nostra capacità e poi di metterla a disposizione dei nostri partner regionali e di tutto il contesto nazionale.

Maria Caramelli, Direttore Sanitario Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Oggi va avanti un discorso avviato da tempo, un ponte tra ambiente e alimenti dove c’e un legame inscindibile. Gli effetti tossici delle diossine sono noti e importanti. Sono chiamate in causa per patologie importanti come l’endometriosi. Le diossine sono oggetto di grande interesse che tendono ad accumularsi come in una piramide dove l’uomo è all’apice. La tendenza all’accumulo nei prodotti di origine animale fa si che l’esposizione dell’uomo alle diossine sia nella stragrande maggioranza di origine alimentare per quello è cruciale quello che stiamo facendo. L’approccio è innovativo per far camminare insieme ambiente e alimento perché non si può curare uno e trascurare l’altro.Facciamo controlli in sinergia con Arpa e con i servizi veterinari sia sull’alimento che va all’uomo che sugli alimenti che vanno agli animali che devono essere altrettanto sani e sicuri degli alimenti che mangiamo noi. Le indagini che stiamo conducendo danno per il Piemonte  un quadro confortante rispetto al resto del paese. Le fonti di diossina possono essere tantissime per questo è molto importante capire e caratterizzare che tipo di diossine sono presenti per individuare le priorità di intervento e le misure.Un altro passo importante è che stiamo mettendo in atto qui un nuovo metodo di screening che attraverso nuovi procedimenti consentono di analizzare un maggior numero di campioni a un minor costo.Potremo così dare alla Regione più informazioni per monitorare le aree più a rischio e per fare mappe di analisi del rischio che possono offrire maggiori garanzie sulla presenza di diossina.

Enrico Garrou, Direttore Tecnico Arpa Piemonte

Il controllo delle diossine è nato nel 2000 qui a Grugliasco nell’attuale laboratorio di Arpa Piemonte siamo stati i precursori, infatti la comunicazione europea è nata nel 2001,Un anno prima avevamo messo insieme un centro diossine che era un campo assolutamente sconosciuto. Sono stati fatti i primi studi a livello nazionale insieme a un laboratorio in Toscana, a Firenze,  aprendo uno scenario estremamente importante.Le diossine sono sostanze chimiche molto persistenti nell’ambiente e hanno diffusione ormai ubiquitaria ormai su tutto il pianeta. La comunicazione della Comunità Europea del 2001 dice che la quantità di tossine tollerabile è di 70 picogrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo e non deve essere superata al mese. Questo spiega la difficoltà dell’analisi in quanto si va a lavorare su quantità infinitesimali.La nostra spinta prima dell’accordo si fermava solo al campo ambientale ma non andavamo a toccare l’uomo attraverso la via alimentare. Questa grande unione con l’istituto zooprofilattico è fondamentale perché siamo andati a colmare un gap.

Maria Cesarina Abete, Responsabile del laboratorio per l’Istituto Zooprofilattico

Abbiamo acquisito, in questo laboratorio, strumentazioni all’avanguardia automatizzate, il personale è stato affiancato da personale Arpa, ha fatto una formazione specifica. Ha iniziato a fare le prime analisi. Siamo pronti ad emergenze. I campioni non arrivano solamente da tutto il Piemonte ma anche da fuori regione.

Giancarlo Cuttica, Responsabile del laboratorio per Arpa Piemonte

Collega il mondo della ricerca degli inquinanti nelle matrici ambientali e quelle sanitarie.E’ un percorso tecnico complicato dal punto di vista della realizzazione delle analisi in quanto lavoriamo su qualità infinitesime e occorrono strumentazioni raffinate e sensibili. L’attività su cui si è mosso il nostro sistema è ricercare i limiti che la normativa prevedono nei camini, nei rifiuti, nel suolo e nell’aria. Questo studio ha permesso di avere, soprattutto in Piemonte, una base numerica di stato di contaminazione. Non ci sono molte realtà che studiano con questo sistema.Oltre che la verifica dei limiti noi indaghiamo i soggetti che possono determinare l’inquinamento ambientale e apriamo dei campi di ricerca come per le acciaierie, per la fusione del metallo. I soggetti  indagati in passato su cui di finalizzava la ricerca era l’incenerimento  dei rifiuti in realtà si è scoperto che le fonti possono essere altre. Questo è un passo importante in quanto ha aperto una valutazione a carattere preventivo cioè valutazioni mirate a modificare la tecnologia dell’impianto ai fini di non produrre più questo inquinante.




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