I risultati della campagna di monitoraggio della qualità dell’aria a Cavallermaggiore
Sono disponibili i risultati della campagna di misura della qualità dell’aria eseguita nel comune di Cavallermaggiore (CN) dall’8 novembre 2018 all’8 gennaio 2019. Il monitoraggio è stato realizzato con il laboratorio mobile e con un campionatore di polveri sottili (PM10).
Il laboratorio mobile è stato installato davanti alla chiesa di San Pietro, in prossimità della scuola secondaria di primo grado. Tale postazione, in una zona residenziale distante dalle principali arterie di traffico, si può considerare di “fondo urbano” e pertanto adatta a valutare l’esposizione media della popolazione. Lo strumento per il campionamento della frazione PM10 delle polveri è stato installato nella centrale via Roma, nel giardinetto prospicente la chiesa di Santa Maria della Pieve, postazione condizionata dal traffico locale.
I dati ottenuti nei 60 giorni di campionamento evidenziano per Cavallermaggiore una maggiore influenza dell’inquinamento diffuso del bacino padano rispetto alla zona sud della provincia di Cuneo.
Le concentrazioni di PM10 misurate nel sito di fondo urbano di via San Pietro sono risultate confrontabili in media con quelle misurate presso le stazioni di Alba e Bra, mentre quelle rilevate nel sito da traffico di via Roma, sono risultate significativamente superiori in media a quelle registrate in tutte le stazioni della provincia di Cuneo, ma confrontabili con quelle delle stazioni delle città di Alessandria ed Asti.
Nel confronto con la norma, i livelli di inquinamento da polveri sottili risultano potenzialmente critici per il rispetto del limite normativo giornaliero, sono stati infatti stimati, per l’anno 2018, 36 superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3 nel sito di via San Pietro e 50 superamenti nel sito di via Roma, contro i 35 consentiti per anno civile. Le concentrazioni del benzo(a)pirene presente nel PM10 del sito di via San Pietro hanno assunto nel mese di dicembre valori elevati nel confronto con le altre stazioni, confrontabili con i valori misurati in stazioni che risentono delle emissioni delle combustioni domestiche della legna.
La criticità riscontrata a Cavallermaggiore per il PM10, rientra nella situazione dell’inquinamento da polveri sottili che caratterizza la provincia di Cuneo, che presenta livelli di concentrazione che peggiorano procedendo dalla zona pedemontana alla zona di pianura, con situazioni aggravate nei punti maggiormente esposti ad emissioni locali intense, per lo più dovute al traffico veicolare. La zona di pianura della provincia, nella quale si colloca anche la città di Cavallermaggiore, costituisce infatti l’estremo ovest della pianura Padana e, pertanto, risente dell’inquinamento che, a causa della conformazione orografica e delle emissioni presenti, ristagna e caratterizza tutto il bacino padano.
Gli approfondimenti svolti negli anni sulla qualità dell'aria della provincia di Cuneo sono nelle pagine dedicate.