Gessi di defecazione: la collaborazione tra Arpae e Arpa Piemonte
Nei giorni scorsi Arpa Piemonte e ARPAE (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell´Emilia-Romagna) hanno collaborato nell’ambito di una indagine condotta dai Carabinieri Forestali di Cervia (RA): l’attività congiunta delle due Agenzie ha avuto per oggetto il prelievo e l’analisi di campioni di fanghi di depurazione e di gessi di defecazione da fanghi.
I gessi di defecazione da fanghi sono qualificati come “correttivi” dalla normativa nazionale sui fertilizzanti, che li definisce come materiali da aggiungere al suolo per modificarne e migliorarne le proprietà chimiche anomale, quali ad esempio il pH e la salinità. Sono prodotti derivanti dal trattamento di fanghi di depurazione, a cui sono aggiunti coagulanti, calce e acido solforico con successiva precipitazione del solfato di calcio, da cui deriva il nome “gesso” del correttivo stesso.
La normativa nazionale di riferimento, il D.lgs. 29.04.2010, n. 75 e s.m.i., stabilisce per questo materiale “correttivo” specifiche caratteristiche di conformità, tra cui tenori massimi consentiti di metalli pesanti, titoli minimi degli elementi fertilizzanti, oltre a parametri di natura biologica legati alla presenza di Salmonella ed Escherichia coli.
L’attività in cui ARPAE ha coinvolto Arpa Piemonte si è incentrata sulla condivisione delle modalità di campionamento di fanghi e gessi di defecazione, ai fini della loro rappresentatività, e sulla successiva analisi presso i laboratori di Arpa Piemonte, per la determinazione delle caratteristiche biologiche di rifiuti e correttivi. Nel 2022 Arpa Piemonte ha infatti avviato un’attività di approfondimento di carattere tecnico, giuridico e procedurale sulle attività di impiego e produzione di gessi di defecazione, sviluppando un protocollo di campionamento ed analisi univoco che ricomprende sia i gessi di defecazione che i suoli oggetto di utilizzazione, al fine di valutare l’effettiva necessità di una loro correzione.
Per i tecnici di Arpa Piemonte, intervenuti in Emilia Romagna, la collaborazione, oltre che un produttivo momento di confronto e di condivisione di conoscenze con colleghi di un’altra Agenzia, ha rappresentato una occasione per acquisire ulteriori nozioni sui gessi di defecazione da fanghi e soprattutto per testare il protocollo di campionamento su un numero significativo di lotti di questo correttivo, garantendo condizioni di sterilità ed attuando procedure tali da evitare fenomeni di contaminazione incrociata tra le singole unità campionarie. Tali aspetti, emersi nel corso delle operazioni di prelievo, hanno fornito utili ed interessanti spunti per perfezionare il protocollo di campionamento ed accrescere la competenza dei tecnici delle Agenzie che hanno preso parte all’attività.
L’impiego dei gessi di defecazione da anni rappresenta un tema controverso e dibattuto, sotto il profilo delle tecniche di produzione, degli impatti ambientali eventualmente correlati e delle reali esigenze agronomiche che ne sottendono l’utilizzo. A ciò si aggiunga che anche il Programma nazionale di gestione dei rifiuti (PNGR), adottato con D.M. 257 del 24/06/2022, in aggiunta ad alcune regolamentazioni regionali già vigenti, ha previsto vincoli precisi, per le linee di indirizzo delle Regioni, volti a garantire la piena tracciabilità sull’utilizzo al suolo dei fanghi e dei materiali dagli stessi derivati, come i gessi di defecazione.
Nell’ambito delineato, la fattiva collaborazione ed il confronto fra diverse Agenzie di protezione ambientale finalizzato a condividere prassi operative e perfezionare le proprie prestazioni di controllo sul territorio costituiscono elementi imprescindibili per la crescita del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.