Convegno sul restauro ecologico
Si sono aperti i lavori del convegno
Il restauro ecologico per la mitigazione e la compensazione di impatti
Le attività di Arpa di supporto tecnico alle amministrazioni per le procedure di valutazioni ambientali di piani e progetti, con le conseguenti attività di controllo in fase di realizzazione, costituiscono l’ambito privilegiato in cui l’Agenzia si impegna nella conservazione della natura.
Il suo ruolo di controllore si estrinseca nei casi più delicati nell’indirizzare e accompagnare, in continua discussione con i progettisti, il cosiddetto ripristino ecologico verso una maggiore attenzione al recupero ed utilizzo di porzioni intere di ecosistema.
"L'obiettivo che ci ha spinto ad organizzare questo convegno - sostiene Angelo Robotto, Direttore Generale di Arpa Piemonte - è di discutere gli assunti e i principi ecologici che sottostanno alla ricostruzione degli habitat per essere di stimolo, anche in confronto con il mondo accademico che oggi ci ospita, a ricercare soluzioni che contrastino il degrado e riportino vitalità alle comunità viventi".
Come la pressione sul paesaggio naturale aumenta, il mondo professionale dei progettisti, pianificatori, architetti del paesaggio, conservatori della natura diventa sempre più implicato nello sviluppo di habitat biologici che siano plausibilmente simili a quelli più evoluti e funzionali alla tutela della biodiversità a largo spettro.
Senza dimenticare che usare le specie native ha un valore non solo conservazionistico ma anche estetico a livello di paesaggio.
Il tema è sicuramente di grande attualità: ripristinare il 15% degli ecosistemi degradati è uno dei sei obiettivi principali della Strategia europea per la biodiversità 2020 ed entro il 2014 gli Stati membri svilupperanno un quadro di riferimento strategico volto a definire le priorità a livello nazionale.
Nei progetti sottoposti a valutazione ambientale le opportunità di ricostruzione sono spesso limitate ad aree a piccola scala, ma grandi sono le potenzialità nel ripristino di siti industriali, nella riqualificazione urbana e nelle politiche di sviluppo rurale.
"Ci rivolgiamo pertanto a chi lavora nel campo della progettazione ecologicamente orientata - continua Angelo Robotto - affinché il contributo odierno possa essere utile ad affermare e consolidare una nuova figura di ingegnere, l’ingegnere di habitat".
Consulta la documentazione.