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Con la conversione in legge del decreto sviluppo esposizioni più elevate ai campi elettromagnetici e meno controlli

25 gennaio 2013

Con la conversione in legge del decreto sviluppo avvenuta il 13 dicembre 2012 (DL 179/2012 convertito in Legge 221/2012) vengono confermate, al comma 8 dell’art. 14, le norme che modificano i limiti e le modalità di controllo per l'esposizione a campi elettromagnetici emessi da impianti per telecomunicazione.

 

I livelli ai quali si potrà essere esposti saranno più elevati a seguito del fatto che il valore di attenzione e l'obiettivo di qualità di 6 V/m dovranno intendersi come media su 24 ore invece che come media su 6 minuti. Tale scelta non ha tenuto conto del parere contrario espresso dal sistema delle Agenzie ambientali nel quale si segnalava come conseguenza di questa modifica normativa “[…] l’aumento dei valori di campo elettrico, con possibile superamento, per periodi di tempo limitati, del valore di attenzione di 6 V/m, nelle aree fortemente antropizzate maggiormente prossime agli impianti e nei momenti della giornata in cui le emissioni delle SRB sono più elevate[…]”. Giudizio condiviso dal Ministero della Salute che in una nota del novembre 2012 scriveva “[…] l’introduzione del criterio di media delle 24 ore condurrebbe di fatto a un incremento dei livelli medi di esposizione […]”

 

L'adozione di valori limite mediati su 24 ore rende inoltre, di fatto, impossibili i controlli autonomi da parte degli enti preposti quali le Agenzie per l’ambiente. Non esistono, infatti, al momento strumenti in grado di monitorare per 24 ore i singoli segnali prodotti dalle stazioni radio base per telefonia mobile (SRB). L'alternativa ad una rilevazione sperimentale della media su 24 ore è quella, già oggetto di specifiche proposte, di basare il controllo sui dati storici dell'impianto forniti dai gestori: opzione che, di fatto, riduce l'ente di controllo a certificare dati di traffico degli impianti sui quali non può esercitare alcuna verifica.

 

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