Cianobatteri nel Lago Maggiore
Nelle acque del Lago Maggiore sono in atto fioriture di Cianobatteri, appartenenti alla specie Anabaena lemmermannii.
Al riguardo si ritiene utile rammentare che i Cianobatteri rappresentano una componente normale del fitoplancton lacustre. In particolari condizioni ambientali, tuttavia, il loro numero può diventare eccessivo rispetto alla densità di altri gruppi algali dando origine alle così dette “fioriture”, durante le quali un popolamento monospecifico di cianobatteri può raggiungere densità dell’ordine di 100.000 o più cellule/ml.
Le “fioriture” di cianobatteri possono essere anche visibilmente accertabili per la formazione di strie e/o addensamenti di colore verde giallastro e sono di frequente accompagnate dalla presenza di schiume e di un caratteristico odore di terra, fungo e muffa, riconducibile alla produzione di geosmina. A volte possono produrre biotossine aventi effetti importanti sulla salute umana e sugli animali.
Ad oggi le indagini condotte da Arpa hanno escluso questa eventualità.
Tale situazione induce a sconsigliare, a titolo meramente precauzionale, contatti diretti e prolungati con l’acqua del lago dove il fenomeno è visibilmente accertabile al fine di evitare possibili reazioni allergiche causate dai metaboliti delle cellule senescenti.
Così come dispone il D.lgs. n. 116/08 (All. B del D.M. 30/03/2012), in cui è definito il limite di 20.000 cell/ml come soglia di “attenzione”, il Dipartimento del Verbano Cusio Ossola ha provveduto ad attivare un monitoraggio specifico e di sorveglianza delle zone destinate alla balneazione al fine di segnalare tempestivamente eventuali rischi connessi all’utilizzo delle acque interessate da “fioriture”.
Il fenomeno non pregiudica l’idoneità delle acque del Lago Maggiore alla balneazione.
Nel bollettino è possibile consultare la balneabilità delle acque piemontesi.