Breve resoconto evento meteo idrologico 21-25 novembre 2016
Nella giornata di martedì 22 novembre una vasta area depressionaria si è spinta fino alle coste nordafricane, convogliando intense masse d’aria umida e perturbata sulla nostra regione e determinando condizioni di maltempo diffuse con precipitazioni intense e persistenti su tutta la regione, molto forti sull’alto Piemonte e sul settore appenninico.
Nella giornata successiva, dalla saccatura si è isolato un vasto minimo sulla penisola iberica, con minimo al suolo sul Golfo di Biscaglia, che è stazionata per tutta la giornata successiva, convogliando flussi da sudest in quota e da est nei bassi strati, continuando ad alimentare precipitazioni diffuse sul territorio piemontese.
Dal pomeriggio di giovedì 24 la marcata intensificazione della ventilazione orientale ha determinato precipitazioni molto forti su tutto il torinese ed il cuneese, in particolare nelle zone al confine con la Liguria. Solo dal pomeriggio di venerdì 25, quando a seguito di un’attenuazione della ventilazione, le precipitazioni sono progressivamente diminuite, con fenomeni residui al più di moderata intensità sul verbano.
Precipitazioni
Tra il 21 e il 25 novembre 2016 il Piemonte è stato interessato da precipitazioni molto forti, che hanno interessato l’intera regione con particolare insistenza inizialmente nel cuneese ed alessandrino al confine con la Liguria e le zone del vercellese, biellese e alto torinese.
Dal giorno 24 le precipitazioni più intense sono state sul settore occidentale della regione e ancora al confine con la Liguria.
In particolare tra il 22 e il 25 sono stati registrati 613.2 mm a Niquidetto, 584.8 mm a Viù, 324mm a Pinerolo nel torinese; 586.6 mm a Barge e 547.8 mm a Ponte di Nava Tanaro nel cuneese; 574.2 mm a Calizzano nel savonese.
Valori di precipitazione più significativi della rete meteoidrografica regionale
Fiumi ed effetti al suolo
Le precipitazioni cadute nel corso dell’evento hanno comportato incrementi del reticolo idrografico piemontese interessando diversi settori in varie fasi.
Nei settori nord-orientali i livelli sono saliti significativamente nel corso della giornata del 23 novembre, in particolare nel bacino del Sesia e nei suoi affluenti, mantenendosi alti, ma sotto i livelli di guardia, fino al 25 novembre, quando i livelli di guardia sono stati superati in alcune sezioni: il Sesia a Borgosesia, l’Elvo a Carisio.
A sud-est i livelli dell’Orba hanno iniziato ad aumentare il 22 novembre, raggiungendo il colmo salendo sopra livelli di guardia verso sera, e, dopo essere diminuiti al di sotto dei livelli di guardia, mostrando nuovi incrementi tra la sera del 24 e la mattina del 25 novembre, ma inferiori ai precedenti.
Nel bacino del Bormida i livelli idrometrici sono saliti, ma si sono mantenuti al di sotto dei livelli di guardia fino al 24 novembre, quando hanno iniziato a salire rapidamente, superando i livelli di pericolo e raggiungendo il colmo nell’alessandrino nel corso della giornata del 25 (a Cassine maggiore di 5.08m, Alessandria 8.3m). Ad Alessandria è ridisceso al di sotto dei livelli di pericolo nelle prime ore del 26 novembre.
L’Alto Tanaro ha iniziato ad essere interessato da continui incrementi dalla giornata del 21 novembre, superando i livelli di pericolo nella giornata del 24 novembre fino ad Alba, raggiungendo il colmo nella prima parte della giornata (Ponte di Nava 4.5m, Garessio 5.19m, Piantorre 6.74m, Farigliano 6.77m, Alba 6m), diminuendo leggermente nelle ore successive, ma risalendo nuovamente fino ad un nuovo colmo tra la sera a monte e la mattina del 25 novembre più a valle (Ponte di Nava 4.67m, Garessio 4.88m, Piantorre 6.14m, Farigliano 6.5m, Alba 6.14m), per poi ridiscendere definitivamente al di sotto dei livelli di pericolo nella prima parte della giornata del 25 novembre.
Nei tratti tra Asti e Alessandria il Tanaro ha superato i livelli di pericolo la mattina del 25 novembre, ha raggiunto il colmo nel pomeriggio (Asti: 7.71 m, Masio 5.79 m) ed è ridisceso sotto i livelli di pericolo tra la serata e la mattina seguente.
Ad Alessandria il Tanaro è rimasto sopra i livelli di pericolo tra il pomeriggio del 25 e la mattina del 26 novembre, raggiungendo il colmo (6.67m) alle prime ore del mattino.
Nel torinese i livelli idrometrici sono aumentati marcatamente a partire dal 24 novembre. In particolare il Pellice a Villafranca ha superato i livelli di pericolo nel pomeriggio del 24 novembre, raggiungendo il colmo (6.12m) e poi scendendo sotto i livelli di pericolo la mattina del 25; il Chisola a La Loggia ha superato i livelli di pericolo la sera del 24 novembre, raggiungendo il colmo (7.41m) la mattina del 25, per poi scendere la mattina del 26 sotto i livelli di pericolo.
A Torino, in prossimità della confluenza con il Po, la Dora Riparia è rimasta poco al di sopra dei livelli di pericolo dalle prime ore del mattino del 25 novembre fino al primo pomeriggio (colmo 4.29m), mentre lo Stura di Lanzo è rimasto sopra i livelli di guardia dalla mattina del 24 novembre alla mattina del 25, avvicinandosi ma non raggiungendo il livello di pericolo con il colmo (3.09m) le prime ore del 25 novembre.
I livelli idrometrici del fiume Po hanno iniziato ad aumentare marcatamente il 24 novembre, nel corso della mattinata nel tratto fino a Casale Monferrato, nel pomeriggio nel tratto seguente.
I livelli di pericolo sono stati superati da Moncalieri fino a Crescentino Po nella serata del 24 novembre, mentre a Carignano e a Casale Monferrato nella mattina del 25 novembre; nell’alessandrino nel pomeriggio del 25.
I colmi sono stati raggiunti a Carignano (6.71m), Moncalieri (8.72m) e Torino (6.35m) tra il pomeriggio e la notte del 25 novembre; tra Castiglione (7.38m), San Sebastiano (7.05m) e Crescentino (5.76m) tra la mattina e il primo pomeriggio del 25 novembre; tra Casale Monferrato (2.99m), Valenza (5.01m), Isola S. Antonio (8.53) tra il pomeriggio del 25 e le prime ore del 26 novembre.
I livelli sono scesi sotto i livelli di pericolo la mattina del 26 novembre in tutta l’asta del fiume, tranne che nel tratto a valle di Torino tra Castiglione e Crescentino, in cui è sceso già la sera del 25.
Il livello del lago Maggiore sono rimasti al di sotto dei livelli di guardia per tutto l’evento.
Durante l’evento sono stati superati i valori soglia per l’innesco di frane superficiali nelle zone interessate dalle precipitazioni più intense.
Livelli idrometrici più significativi della rete meteoidrografica regionale