Bernezzo: i risultati dello studio sulla qualità dell'aria
26 ottobre 2016
L'approfondito studio, generato dai possibili timori per l'ambiente e la salute dovuti alla proposta di una industria locale di introdurre un combustibile indubbiamente meno “pulito” del metano, ha evidenziato dati della qualità dell'aria non ottimali per le polveri sottili e gli Idocarburi Policiclici Aromatici, ma che non sono dissimili da quello che potrebbe essere rilevato nei periodi freddi in qualsiasi altro centro con analoghe caratteristiche (numero abitanti, localizzazione pedemontana, largo uso di sistemi tradizionali per il riscaldamento domestico, ecc.).
Questo peggioramento rispetto all'atteso, cioè all' "aria buona" che dovrebbe incidere su una località pedemontana è, come confermano i dati di levoglucosano, dovuto all’influenza dell’uso delle biomasse in stufe e caminetti.
Questo peggioramento rispetto all'atteso, cioè all' "aria buona" che dovrebbe incidere su una località pedemontana è, come confermano i dati di levoglucosano, dovuto all’influenza dell’uso delle biomasse in stufe e caminetti.
Nel contempo gli incoraggianti risultati della rete regionale della qualità dell’aria, con i miglioramenti generalizzati registrati negli ultimi anni per gli inquinanti monitorati, ci devono suggerire che è possibile intervenire in modo più netto anche con politiche integrate di riduzione, non solo degli inquinanti dannosi per la salute, ma di quelli clima-alteranti. Infatti ancora molte delle misure di riduzione delle sorgenti emissive agiscono in modo benefico per una delle problematiche ed in modo dannoso per l’altra.
A tal fine sono di fondamentale importanza sia le misure tecnologiche che quelle comportamentali, per le quali è indispensabile il coinvolgimento attivo di tutti.