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Allerta arancione per neve sul basso Piemonte e gialla sulle pianure

31 gennaio 2019

A partire dal tardo pomeriggio di oggi la progressiva discesa di una saccatura nord-atlantica verso l’Europa sudoccidentale inizierà a portare le prime nevicate sulle Alpi occidentali, che andranno via-via ad estendersi prima al settore orientale della regione in serata e poi a tutta la regione nella notte.

Domani la formazione di una bassa pressione anche nei bassi strati dell’atmosfera, tra la Francia e il Mediterraneo occidentale, convoglierà correnti umide e instabili sul Piemonte con precipitazioni diffuse, inizialmente a carattere nevoso fino in pianura su tutta la regione, con neve più bagnata o mista a pioggia sulle pianure settentrionali.

Nel pomeriggio di domani l’afflusso di aria da sud, più mite in quota, determinerà un graduale aumento della quota neve sopra i 200-300 m a nord del Po, mentre rimarrà localmente più bassa sul Piemonte meridionale. Sulle zone appenniniche il rialzo della quota neve fin sopra gli 800-1000 m potrà anche causare fenomeni di pioggia congelante al suolo nella notte tra venerdì e sabato.

Complessivamente si potranno cumulare fino a 10 cm di neve al suolo sulla pianura torinese, superiori sulla collina; valori invece più alti tra cuneese, astigiano e alessandrino dove si potranno superare i 20 cm. Nevicate abbondanti sulle Alpi torinesi e cuneesi, dalle Cozie alle Liguri, che localmente potranno superare i 40 cm; abbastanza consistenti anche sulle Lepontine; minori invece tra Graie e Pennine.

I fenomeni si attenueranno domani sera a partire da ovest, ma il tempo rimarrà ancora moderatamente instabile nella giornata di sabato, con precipitazioni sparse e intermittenti, a carattere perlopiù piovoso in pianura.

Negli ultimi anni non sono comunque infrequenti episodi nei quali siano caduti nel capoluogo di regione una decina di centimetri; si ricordano l'11 febbraio 2013, il 5 febbraio 2015 ed il 2 dicembre 2017.

L'episodio di neve più rilevante a Torino, negli ultimi 30 anni, è stato quello del periodo 29 gennaio-2 febbraio 2012 con 37 cm di accumulo totale, di cui 17 cm nella sola giornata del 28 gennaio. La permanenza della neve al suolo in quell’occasione è stata di ben 28 giorni, a causa di un afflusso di aria fredda arrivato successivamente dalla Siberia.

Da ricordare anche i 23 cm di neve al suolo del 7 gennaio 2009 ad Albano Vercellese (VC), i 45 cm ad Asti del 2 febbraio 2012 e 103 cm a Boves (CN) dell’11 marzo 2010.

altezza neve torino

Andamento della massima altezza di neve al suolo a Torino

Atteso un significativo aumento del grado di pericolo valanghe nel corso della giornata di domani soprattutto sui settori alpini compresi tra le Alpi Liguri e le Alpi Cozie di confine con una ripresa dell’attività valanghiva spontanea. Sui settori maggiormente interessati dalle nevicate sono attese valanghe di dimensioni grandi o molto grandi che localmente potranno arrivare ad interessare i tratti di viabilità di fondovalle più esposti al pericolo.

Sulla base delle previsioni e degli effetti al suolo attesi, il Centro Funzionale ha emesso, per la giornata di domani, un’allerta arancione per le nevicate sui settori meridionali della regione e gialla sulle pianure, segnalando possibili disagi alla viabilità ed interruzione delle forniture di servizi.  Allerta gialla per rischio valanghe sulle Alpi cuneesi per l’attività valanghiva che potrà localmente interessare la viabilità.

SLPneve

La bassa pressione al suolo, in estensione dalla Francia al Mediterraneo occidentale, responsabile del maltempo di venerdì

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