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50 giorni consecutivi senza pioggia: la situazione idrica in Piemonte

27 gennaio 2022

Tra la fine del 2021 e l’inizio di questo nuovo anno 2022, la presenza quasi ininterrotta di un blocco anticiclonico sull’Atlantico che occasionalmente s’è spinto anche fin sulle isole Britanniche, ha determinato temperature superiori alla norma sul Piemonte (+0.9°C a dicembre e +1.5°C a gennaio) e contemporaneamente impedito ai sistemi perturbati atlantici di transitare alle nostre latitudini. A causa di questa particolare configurazione sinottica, non si sono osservate precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 mm giornalieri di media regionale) sul Piemonte dall’8 dicembre scorso, per un totale ad oggi di 50 giorni consecutivi senza pioggia.

Le pricipitazioni

Non si tratta di un record assoluto in quanto la regione ha visto periodi secchi ben più prolungati, tuttavia è pur sempre uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati in Piemonte negli ultimi 63 anni.

fig1 pluv mese

Precipitazione registrata nel mese di gennaio 2022 sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino

L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre: questo mese di gennaio molto secco, dove si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm con le zone più in affanno a nord attorno al Lago Maggiore e sui rilievi meridionali al confine con la Liguria.

fig2 anomalia prec

Anomalia di precipitazione cumulata tra il 9 dicembre 2021 e il 26 gennaio 2022 rispetto alla norma del medesimo periodo nel trentennio 1991-2020

Questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni inizia ad incidere anche sull’indice di anomalia della precipitazione a 1 mese (SPI 1 mese) che mostra come tutti i bacini del nord della regione si trovino in condizioni di siccità moderata che diventano di siccità severa in tutte le zone sudoccidentali del Piemonte, con i bacini di Tanaro e Stura di Demonte maggiormente in sofferenza.   

Sui 3 mesi la situazione è ancora relativamente nella norma, ma sugli ultimi 6 mesi le condizioni di siccità in regione sono ancora evidenti con la maggior parte dei bacini nella classe di siccità moderata.

fig3 spi

Indice di anomalia delle precipitazioni SPI a 1 mese (a sinistra) e a 6 mesi (a destra) sui bacini piemontesi

In questo contesto risulta delicata la situazione meteorologica che si prospetta per le prossime settimane, con le previsioni meteorologiche a medio termine che continuano a non mostrare alcuna precipitazione significativa sulla regione: un contesto che porterebbe a peggiorare ulteriormente le condizioni attuali di deficit pluviometrico.

Il manto nevoso

Per quanto riguarda il manto nevoso presente sul territorio regionale anche questo denota una situazione deficitaria. Le scarse nevicate registrate durante il mese di gennaio e il protrarsi di condizioni anticicloniche con temperature superiori alla norma, hanno ridotto progressivamente lo spessore del manto nevoso che si presenta, su tutti i settori alpini della regione, al di sotto della norma con un deficit superiore al 50%. Solamente in alta Valsusa e in alta val Chisone il deficit risulta più contenuto grazie a singoli episodi di foehn che hanno contribuito ad un apporto di nuova neve. In generale anche il limite della neve presente al suolo risulta ormai molto elevato per il periodo: nei pendii in ombra si trova neve a partire dai 1600-1800m; la copertura nevosa migliora oltre i 2000m, comunque con spessore limitato. Nei pendii al sole il manto nevoso è assente o discontinuo fino ai 2300-2500m.

fig4.stats nivo

Deficit relativo agli spessori di neve al suolo (Hs) su alcune delle stazioni automatiche e manuali di Arpa Piemonte

A livello di SWE (snow water equivalent) le stime modellistiche effettuate su tutto il bacino del Po alla confluenza col Ticino, mostrano valori complessivi ben al di sotto della media del periodo, con un deficit stimato attorno al -60% e valori prossimi al 1° decile storico.

fig5.swe becca

Stima del SWE (snow water equivalent) sul bacino del Po chiuso alla sezione di Ponte Becca (PV) a valle della confluenza col Ticino

Le portate dei corsi d'acqua

Le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario della Regione presentano ovunque scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento; molto significativi i deficit nel bacino del Sesia a nord, del Pellice e del Maira a ovest e della Bormida a Sud dove si supera il -70%. Una situazione, quindi, diffusa sull’intero territorio che si traduce in portate praticamente dimezzate sulle aste principali del Po e del Tanaro, in particolare alla sezione del Po a Torino, il 24 gennaio si è registrato un valore di portata di 31 mc/s, vicinissimo al minimo storico di 29,5 mc/s del gennaio 2008.

In chiusura del bacino piemontese del Po, all’idrometro di Isola Sant’Antonio, la portata media di gennaio calcolata ad oggi, risulta pari a 171 mc/s valore che, in una classifica di portate mensili di gennaio dal 1996 al 2021 per questa stazione, si posiziona al terzo posto tra le più basse dopo il 2002 e il 2016 dove era stata di circa 130 mc/s.

Nella figura seguente sono graficate le portate giornaliere osservate agli idrometri del Po a Torino e Isola Sant’Antonio confrontate con i valori statistici calcolati sugli anni di funzionamento delle stazioni

Fig6 portate

Portate medie giornaliere osservate agli idrometri del Po a Torino e Isola Sant’Antonio e confronto con i valori statistici calcolati sugli anni di funzionamento delle stazioni

Come si può notare dalle figure qui sopra riportate valori delle portate sul Po a Torino e in chiusura di bacino per la parte piemontese, Isola Sant’Antonio, sono stabilmente al di sotto o sfiorano i percentili al 10% calcolati sugli anni di funzionamento delle stazioni.

 

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